Diventano 40 i morti e 300 i malati tra i reduci della missione
Sindrome dei Balcani, nuova vittima italiana
E' il caporale Fabio Senatore, di 24 anni, napoletano. Rientrato da una missione in Kossovo era stato ricoverato all'ospedale di Pavia
PAVIA - Ancora un soldato morto per linfoma di Hodgkin, un tumore maligno del sistema linfatico ormai tristemente noto come «sindrome dei Balcani». La vittima è il caporale Fabio Senatore, di 24 anni, napoletano: dopo essere stato in missione nei Balcani, era stato ricoverato a Pavia, «dove si era recato per cure, in cerca di un ennesimo trapianto per combattere la malattia contratta in Kosovo dall'uranio impoverito», come ha dichiarato Domenico Leggiero, responsabile dell'Osservatorio Militare. L'ipotesi che i proiettili all'uranio impoverito e quindi la contaminazione dei militari siano l'origine dellla morte dei soldati non è mai stata ufficialmente accertata. Ma per le famiglie e perchi si sta occupando di questi casi, come l'Osservatorio militare, i dubbi sono pochi o addirittura inesistenti.
TRE MISSIONI- Fabio Senatore aveva fatto tre missioni nei Balcani. L'ultima, ha detto Leggiero, un anno fa, quando «è rientrato con la malattia ormai conclamata, e accertata, nel suo caso come in tutti gli altri casi di linfoma di Hodgkin tra i soldati, da medici civili e mai dai medici militari». Senatore, ha aggiunto Domenico Leggiero, «era della stessa estrazione e in amicizia con altri come Luca Sepe e Antonio Milano», militari napoletani di Cardito morti rispettivamente nel 2004 e nel 2002, «tutti in missione nei Balcani, tutti con linfoma di Hodgkin, tutti con l'illusione di essere assistiti e invece abbandonati». «È un tragico bollettino - ha commentato Leggiero - che va sempre più crescendo: con Senatore le vittime sono 40, e 300 i malati per uranio impoverito».
07 novembre 2005
10 Novembre 1958: tanti auguri Massimino
Queste parole non sono certamente sufficienti per sintetizzare cio' che tutti coloro che conoscevano Massimo Morsello come uomo di famiglia, come capitano d' impresa, come camerata , come uomo politico, come avversario, hanno pensato in occasione del suo ultimo viaggio.
Attivo politicamente sin dall' eta' di 14 anni si trova ad affrontare le difficolta' del tempo con giovanile ardore e con una umanita' che nel tempo diverra' proverbiale. Perde il padre giovanissimo e cio' non fa che proiettarlo con ancora piu' veemenza e generosita' nella lotta politica che in quel periodo esprime nella militanza nel FUAN di Via Siena. Rimane coinvolto negli incidenti di Centocelle (che poi porteranno alla sua unica condanna) , durante i quali assiste all' omicidio di Alberto Giaquinto da parte di poliziotti rimasti per sempre ignoti.
La sua insistenza nel voler testimoniare e spiegare cio' che realmente era avvenuto, portava i magistrati in una logica perversa ad emettere un mandato di cattura nei suoi confronti ; sara' come abbiamo detto la sua unica condanna, un prezzo da pagare per la fedelta' ad un camerata ed alla verita'. Nell' agosto dell' 80 inizia la sua latitanza originata da un mandato di cattura che finira' nella pattumiera della storia . Morsello sfugge e ripara a Londra dove inizia una vita di stenti economici, di lavori umili ma sempre nel rigore morale e nella coerenza ideale.
E' qui che con altri camerati inizia un avventura politica economica e spirituale che stravolgera' le regole della politica e dara' l' incipit alla piu' entusiasmante rimonta umana di un uomo e di un mondo politico. Braccati, calunniati, perseguitati, i camerati londinesi gettano i semi per una vera e propria riconquista economica politica e spirituale i cui frutti nel tempo saranno vastissimi.
Le capacita' economiche e manageriali di Morsello, specchio della migliore tradizione italiana, creano nel tempo la piu' grande impresa , nel suo campo, in Europa; un autentico miracolo economico che gli avversari non vorranno mai accettare adombrando oscuri e poco probabili appoggi. Ma la cristallinita' dell' individuo parla da sè e lascia pochi spazi agli equivoci. Centinaia di persone e di famiglie vengono beneficiate da questo lavoro che per il suo stile straordinariamente unico offre spunti di economia alternativa e a misura d' uomo. I fondi di investimento che permettono ad impiegati e persone vicine di avvantaggiarsi della floridita' dell' impresa sono attuati in pieno spirito corporativo. Le cieche forze avversarie cercheranno di far passare questa operazione per
un "attivita' clandestina ed eversiva" noncuranti delle centinaia di testimonianze documentali e personali che attestano il contrario.
Ma e' negli ultimi anni che l' operazione Londra spicca il volo coincidendo per un insondabile disegno divino con l' esplodere della malattia. Nel vuoto politico italiano nasce Forza Nuova, Movimento che magistralmente mescola
istanze nuove e moderne con l' eredita' fascista e la visione cattolica del mondo.
E' anche il momento in cui Morsello compie il passo decisivo della sua vita tornando con fede ed umilta' alla fede cattolica. Fede vissuta con coerenza, rigore ma con grande umanita'. Morsello fino all' ultimo sara' fedele alla Messa Tridentina ed al cattolicesimo inadulterato, romano ed eterno.
L' esplodere della malattia coincide con le prime affermazioni dell' opera pazientemente elaborata nel tempo. Ma anche l' atteggiamento nei confonti del male e' quello scanzonato e virile che si riassume nel nome dato alla pratica dove venivano accumulati i dati del preoccupante incedere della malattia , un nome che la diceva tutta: me ne frego !
Sono gli ultimi tempi, tempi in cui la malattia colpisce spietata ; la risposta di Massimo e' dettata da una Fede in Dio oramai incrollabile. Quella Fede che lo accompagna negli ultimi momenti e nella battaglia decisiva .
Le sue ultime parole sono : "Sono pronto... sono pronto!".
E' il combattente che mai inginocchiatosi di fronte a nessuno si inginocchia al suo Unico Re. Un Re a cui Massimo Morsello potra' presentarsi con tanti doni, tante conversioni e chissa' forse con l' orgoglio di aver contribuito
al ritorno di Dio all' Italia e dell' Italia a Dio.
Roberto Fiore
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