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Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Amico Lorenzo :
Penso chè è meggior che la informazione dell Movimento Neoborbonico é in questo post.
Salutti dell Regno di Siviglia ! Orgoglio di essere dell Sud !
Neoborbonici a Caserta
http://www.neoborbonici.it/portal/im...pdf_button.pnghttp://www.neoborbonici.it/portal/im...rintButton.png http://www.neoborbonici.it/portal/im...mailButton.png Manifestazione contro il sottopassaggio nei pressi della Reggia di Caserta
Coerentemente con lo stile del Movimento Neoborbonico, teso a sposare qualunque causa combattuta in difesa del Nostro territorio, nella mattinata del 22 gennaio i dirigenti Marro e Degl’Innocenti hanno partecipato alla manifestazione tenutasi nei pressi della Reggia di Caserta in opposizione alla volontà di realizzazione di un sottopassaggio a ridosso del glorioso monumento casertano.
Tra i presenti, è doveroso ricordare i rappresentati dell’associazione Terra Nostra e quelli della sezione locale di Rifondazione Comunista.
Clicca
qui per vedere le immagini.
ing. Lorenzo Degl’Innocenti
Resp. relazioni interne Movimento Neoborbonico
Comunicato ass. Terra Nostra
Il progetto contro cui manifestiamo tende a creare un sottopasso per le auto con un tunnel che taglia piazza Carlo III. Questa piazza è uno spazio storico che verrebbe intaccato da un progetto di 15 anni fa.
Nel sottosuolo vi sono resti di tombe sannite e le condutture dell'acquedotto carolino che rischiano di essere danneggiati. Ma soprattutto rischiano di essere lese le mura e le fondamenta del palazzo vanvitelliano. La mobilitazione contro il tunnel può essere un momento di aggregazione e di visibilità dei movimenti identitari che possono mostrare la loro capacità di porsi all'esterno in difesa del patrimonio storico e culturale del popolo.
Caserta è un territorio violato
Caserta è un territorio violato, il simbolo di una politica di devastazione che tende a fare terra bruciata per il nostro Sud. Le cave, le discariche, l’inquinamento delle coste e delle falde acquifere sono un processo di vero e proprio annientamento di una entità storico culturale qual è il popolo meridionale in affanno per disoccupazione, criminalità e crisi economica.
L’obiettivo sembra quello di attuare la desertificazione spirituale ma anche fisica dell’area a sud del Garigliano, trasformarla in una terra di nessuno grazie alle classi “dirigenti” collaborazioniste locali. I falsi temi della destra e della sinistra stanno oscurando la vera questione della sopravvivenza del Sud e delle popolazioni che vivono a Sud.
Caserta ha un posto di primo piano nella politica di annientamento che viene attuata da quello che veniva una volta definito il sistema, un complesso politico amministrativo a cui aderiscono forze numerose ed istituzionali che in nome dell’affarismo hanno svenduto in blocco la nostra terra.
Dopo aver mangiato le montagne, coperto la terra con mostruosità edilizie, scaricato rifiuti ad ogni angolo questi signori della politica, degli affari e della conventicole di ogni ideologia vorrebbero distruggere ciò che resta del nostro passato. I monumenti sono a rischio a Caserta, sotto l’incalzare dell’affarismo di architetti trasversali, vere mosche cocchiere degli appalti pubblici. Una lobbi pericolosa di tecnici, addetti ai lavori, fa il paio con i politici alla ricerca del grande affare senza scrupoli di sorta. La distruzione dell’anima di un popolo passa oggi attraverso la tabula rasa del passato ed in questa operazione finale trovano spazio non solo le teorie liberiste della destra ma anche l’ideologia illuminista del lasciar fare, della fruizione senza limiti, delle illusioni pedagogiche dei cattivi maestri dell’ecologismo velleitario. La crisi del nostro territorio passa non solo per i progetti dei pescicani ma anche per le albagie snobistiche dei bonzi della storia dell’arte, dei verdi da sagrestia, degli ecologisti professionali. Un mondo che difende con patetismo il proprio orticello che gli fornisce il business quotidiano, qualunque governo o sindaco venga.
L’ambiente, la natura ed i monumenti non appartengono a nessuno in particolare, architetto o professore che sia, ma alla gente che vive in un paese e solo loro potranno salvarli.
Così Palazzo Reale è l‘obiettivo di questo attacco micidiale alla nostra storia ed alla nostra vita, vale la pena di mobilitarci per reagire.
Pasquale Costagliola presidente Terra Nostra
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
CIAMPI E IL SUD
http://www.neoborbonici.it/portal/im...pdf_button.pnghttp://www.neoborbonici.it/portal/im...rintButton.png http://www.neoborbonici.it/portal/im...mailButton.png
Molto si è discusso sulle esternazioni a Napoli di donna Franca Ciampi che ha avuto impreviste parole di encomio per la gente meridionale tanto da scatenare le prevedibili reazioni della Lega Nord.
La first lady d’Italia è apparsa un’estimatrice del Sud che ha sorpreso e compiaciuto i meridionali, anche se tutti si sono immediatamente adoperati per smussare i toni. Però quel che è detto è detto e molte simpatie si sono levate dalle nostre parti verso la coppia che rappresenta questo stato.
Per i Neoborbonici, che si battono per la ricostruzione della memoria e dell’orgoglio del Sud, quelle simpatie fanno male perché Ciampi si è rivelato dichiaratamente e continuativamente un paladino integrale del risorgimento.
Ecco perché vi raccontiamo un episodio che rimetterà la giusta luce sulla presidentessa.
Franca Pilla è nata a S. Croce di Magliano in provincia di Campobasso. A maggior ragione difende il Sud direbbe qualcuno! Invece, durante un viaggio presidenziale in Molise nel 2003, è voce di popolo (con testimoni oculari) che a Campobasso era attesa dai suoi parenti del paesino natio, in particolare da una cugina con cui aveva vissuto a lungo. Quando si incrociarono, donna Franca abbassò gli occhi e finse di non conoscere sua cugina che indignata se ne andò bofonchiando “superbia con superbia!”
Come può una persona che disprezza il suo sangue, sino a temere di essere fotografata da terrona abbracciando la cugina, a diventare improvvisamente un’innamorata dei meridionali? L’ipocrisia dei neogiacobini è vecchia e arcinota nel mondo borbonico.
Nessuna simpatia particolare quindi per i Ciampi che restano amici dei nemici del Sud e quindi corresponsabili del suo perenne degrado dall’unità d’Italia in poi.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Lorenzo, non capisco niente...Rifondazione Comunista ???
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Messina2006
sabato 11 marzo 2006
CXLV ANNIVERSARIO DELLA RESA
DELLA FORTEZZA DI MESSINA
I NEOBORBONICI COMMEMORERANNO LA PENULTIMA EROICA DIFESA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE CON UNA MANIFESTAZIONE SUI BASTIONI ED UN CONVEGNO POMERIDIANO NELLA SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA
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Incontro Neoborbonici Roma Incontro Neoborbonici a Roma
Il giorno 9 marzo 2006 alle ore 20.00, presso il ristorante LUNA ROSSA via Vega 61 ad Ostia, il nucleo promotore del movimento neoborbonico romano, presieduto dal conte Arturo Cannavacciuolo, ha organizzato una pizza duosiciliana all'insegna delle idee, dell'organizzazione e della reciproca conoscenza.
Invitiamo iscritti e simpatizzanti a partecipare all'incontro, vi aspettiamo!
E' gradita una conferma, scrivete a neoborboniciroma@hotmail.it
Leggi tutto... Neoborbonici e Neopolis Zampella e Neopolis conquistano il regno dei...."Neoborbonici"
Da "Il Corriere di Caserta" di venerdì 3 marzo 2006.
Due nuovi candidati per Giovan Battista Zampella, due nuovi candidati per il sindaco Angelo Antonio Pasquariello ed in particolare due candidati nuovi di zecca per la politica di S.Nicola la Strada. Si tratta di Nicola Casale, Capo Area di un impresa Multinazionale, e Nicola D'Auria, entrambi del movimento Neoborbonico sezione di S.Nicola.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
¿ Per chè il tradizionalismo delle Due Sicilie non hai questa bandiera....?
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Pavía, 15 abril 2006. En el Aula Foscolo de la Universidad de Pavía se ha celebrada un solemne sesión académica en honor del profesor Pietro Giuseppe Grasso, con motivo de su jubilación administrativa.
El profesor Grasso, decano de los iuspublicistas italianos, es uno de los pocos maestros del derecho público que ha sido capaz de salir al paso del positivismo que está en el origen del constitucionalismo, enlanzando con el derecho natural clásico, y al mismo tiempo atisbar lo nuevo que supone la crisis presente del Estado para la recuperación de un derecho público realista también en sentido clásico.
Tras las palabras del decano de la Facultad de Ciencias Políticas, y antes de los testimonios de una decena de colegas y amigos, y de la propia intervencion final del homenajeado, han presentado cuatro volúmenes de escritos de Grasso, respectivamente reunidos por ellos, los profesores Miguel Ayuso, Danilo Castellano, Agostino Carrino y Giovanni Cordini. El profesor Grasso, entre otras muchas cosas, se ha distinguido por la denuncia del papel desempeñado por la democracia cristiana en la destrucción de la doctrina política católica, que ha llevado a la secularización y descristianización de los países católicos.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Messina 2006
Segue il commento di Giovanni Salemi che era tra i convenuti.
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Manifestazione a Caserta del 19 marzo No! all'interramento di viale Douhet
Il giorno 19 marzo il Movimento Neoborbonico e l'associazione Terra Nostra di Caserta saranno in piazza insieme ad altri gruppi per manifestare contro la speculazione e per tutelare l'identità e la memoria del Popolo Meridionale.
Questo atto vandalico che si vuole compiere ai danni della Reggia di Caserta riguarda da vicino tutti coloro che hanno a cuore la Propria terra e non restano muti dinanzi agli abusi. La Reggia di Caserta è patrimonio dei Casertani, è patrimonio dei Duosiciliani, è patrimonio dell'Umanità intera.
Non lasciamo che i soliti avvoltoi l'abbiano vinta, manifestiamo il nostro orgoglio!
La manifestazione avrà luogo dalle 9 in poi nei pressi della Reggia. Vi aspettiamo!!!
Leggi tutto... XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
18 - 19 marzo 2006
Ci accingiamo a salire la rocca di Civitella del Tronto per il trentaseiesimo anno consecutivo. La terra sulla quale per due giorni ci incontreremo è per noi sacra perché è stata bagnata dal sangue di uomini, donne, fanciulli e soldati che ebbero il coraggio di dire coscientemente no al processo di omologazione liberale violentemente condotto dall'esercito sardo.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
WWW.EDITORIALEILGIGLIO.IT
Mario Montalto
L'Esercito delle Due Sicilie
prima edizione 2005
pp. 40
€ 6,00 - sconto Soci 30%
spedizioni in contrassegno; contributo postale minimo € 3,50
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Le sensiglie erano bandiere reggimentali appartenenti ai Tercios della Napoli ispanica.
Riadottate dalla fanteria dell’Esercito delle Due Sicilie, erano segni distintivi dei tre battaglioni reggimentali. Con questa nuova collana, che presenta testi facilmente fruibili che mettono a disposizione del lettore informazioni altrimenti disperse e difficilmente reperibili, Il Giglio vuole raccogliere la forza simbolica degli antichi stendardi militari per difendere, con lo stesso spirito, la memoria storica delle Due Sicilie.
Il volume che inaugura la collana è dedicato all’ Esercito delle Due Sicilie ed è stato scritto dal contrammiraglio Mario Montalto, esperto di storia militare e collaboratore della rivista L’Alfiere.
Il testo ricapitola la storia delle formazioni militari borboniche, da re Carlo a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui fu più evidente il valore dei soldati napoletani.
http://www.editorialeilgiglio.it/img...stostorico.gif
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Maresciallo.jpg
Tra le mille leggende nere sul Regno delle Due Sicilie che si diffusero
dopo l’unificazione d’Italia, una delle più durature e, diciamolo, delle più offensive per i Napoletani fu quella sull’esercito di Franceschiello. La definizione, dal chiaro intento caricaturale, voleva evocare l’idea di un esercito formato da soldati infingardi, tutt’altro che ardimentosi e comandati da incapaci. Ovviamente era falso, ma i piemontesi ebbero gioco facile ad imporre la loro opinione, sia perché sono i vincitori a scrivere la storia, ed i manuali scolastici potremmo aggiungere, sia perché la guerra di occupazione l’avevano vinta. Per capire quanto le loro accuse fossero ingiuste, basta pensare che la Real Accademia Militare Nunziatella, nata nel 1787, è ancora oggi una delle più prestigiose scuole militari.
Arricchito da bellissime immagini a colori tratte dallo storico volume di Antonio Zezon, il testo ripercorre le tappe fondamentali della costituzione e del continuo sviluppo dell’esercito borbonico, a partire dal re Carlo fino a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui più evidente fu il valore e l’onore militare dei Napoletani. L’autore prendendo in esame le tecniche di addestramento dei soldati, la composizione dell’armamento e le scelte tattiche operate in battaglia, arriva alla conclusione che: «L’Esercito borbonico era ben organizzato, addestrato ed armato, fornito di una dottrina militare moderna, di un’ottima organizzazione logistica. Era uno strumento militare estremamente valido ed autosufficiente». Se nel 1860 i piemontesi poterono vincere la guerra, non fu per incapacità o per negligenza dei soldati napoletani, ma solo per «la corrosione ideologica che influenzò i quadri alti e medio alti». Forse i piemontesi, parlando di esercito di Franceschiello, si riferivano non ai valorosi soldati napoletani, ma a coloro che essi stessi avevano corrotto, quegli ufficiali che tradirono la Patria passando dalla parte di chi, poi, li disprezzò.
http://www.editorialeilgiglio.it/img/lautore.gif
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Montalto.jpg
Mario Montalto è nato a Napoli nel 1934 ed è stato ufficiale di carriera nella Marina Militare, congedandosi con il grado di Contrammiraglio. Allievo dell’Accademia Navale, ha frequentato i corsi di Stato maggiore dell’Istituto di Guerra Marittima, l’Istituto Stati Maggiori Interforze e il Centro Alti Studi della Difesa. Studioso di storia militare, ha collaborato alla rivista L’Alfiere.
Un suo antenato partecipò il 21 settembre 1860 al vittorioso scontro di Caiazzo, dove i napoletani misero in fuga Garibaldi.
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Il 1 ottobre le truppe napoletane attaccarono da Capua, travolgendo le prime linee garibaldine. Lo stesso Garibaldi fu sorpreso da un attacco dei Cacciatori napoletani ed ebbe ucciso il cocchiere e ferito un ufficiale del suo Stato Maggiore . I garibaldini, di fronte ai reggimenti borbonici entusiasticamente decisi a difendere il loro Re e la loro Patria, ebbero da rodere un osso veramente duro e capirono che la fortezza di Capua difficilmente avrebbe capitolato. Per prenderla, infatti, occorsero il bombardamento e le truppe piemontesi.
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Lancieri.jpg
Quella del Volturno, combattuta nello stesso giorno e nel successivo, fu la battaglia decisiva, condotta offensivamente dai borbonici e difensivamente dai garibaldini. Fu assai dura e cruenta per entrambe le parti: l’una puntava a riaprire la strada per Napoli, rientrare nella città e sollevare la popolazione contro gli invasori; l’altra ad impedirlo, atteso anche che la liberazione della capitale avrebbe potuto segnare l’inizio di un’insurrezione generale (e che questo potesse avvenire fu confermato da diversi tumulti pro-borbonici che scoppiarono nell’immediata periferia di Napoli, quando giunse voce che il nostro esercito aveva attaccato battaglia e stava vincendo).
Per entrambi i contendenti fu l’unica, vera, importante battaglia campale combattuta dallo sbarco di Marsala e ad essa parteciparono anche reparti piemontesi. La strada per Napoli non fu aperta e questo segnò la fine. Le nostre truppe caddero ancora una volta nell’errore di frazionare le proprie forze e non seppero individuare quello che i tedeschi definiscono schwerpunkte concentrare, di conseguenza, tutto lo sforzo su di esso. Tuttavia, i soldati si batterono con coraggio e determinazione, con la sola negativa eccezione, secondo qualche fonte, dei reggimenti della Guardia. Il generale von Meckel, comandante la brigata Carabinieri esteri, vi perse il proprio figlio, giovane tenente: ne vide il corpo senza vita, gridò: “Vive le Roi!” e continuò a combattere.
Al largo del Golfo di Gaeta bordeggiavano le navi della Marina Sarda. Avevano sostituito quelle francesi, che avrebbero dovuto coprire, dal mare, il fianco destro dell’esercito napoletano, disteso a difesa sul Garigliano. Questo aveva promesso Napoleone III al Re, ma poi si era rimangiato la parola data, scoprendo irrimediabilmente lo schieramento borbonico. Sulla marina e lungo l’Appia, fra Traetto e Mola di Gaeta, con l’ordine di ritirarsi appena fosse venuto a contatto con i piemontesi, un leggerissimo velo di truppe. Tra queste, due compagnie del 4° Battaglione Cacciatori, comandate dal capitano Domenico Bozzelli, di Sulmona, e attestate tra i canneti lungo la riva del fiume.
Il nemico tentò di attraversare il Garigliano in forze, avvalendosi di due ponti di barche costruiti più a valle di quello in ferro, che credevano minato.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Civitella del Tronto, 18-19 marzo 2006. Bajo la presidencia del profesor Paolo Caucci, catedrático de la Universidad de Perusa, fundador de estos encuentros a su vuelta de España, en la década de mil novecientos setenta, en una suerte de Montejurra napolitano, ha tenido lugar el XXXVI Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto.
Dedicado a la memoria de Silvio Vitale, patriarca del tradicionalismo napolitano, fallecido el pasado mayo (de lo que dio cuenta FARO), el tema central de este año ha sido "De la recuperación del pensamiento hispánico al nacimiento del tradicionalismo napolitano".
El historiador Maurizio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la península italiana, saludó a los presentes en nombre de los organizadores y procedió a la presentación de algunos libros aparecidos a lo largo del año. Desde una novela de la escritora de Modugno Anna Signorile, a la traducción de una serie de ensayos de filosofía política de Elías de Tejada, obra del profesor napolitano Giovanni Turco, o a un libro sobre el Ejército de las Dos Sicilias, del almirante Mario Montalto.
A continuación el magistrado Edoardo Vitale hizo la evocación de su padre.
Finalmente se desarrollaron cuatro ponencias a cargo, respectivamente, de Miguel Ayuso (Las relaciones entre Vitale y Elías de Tejada), Giovanni Turco (La memoria histórica en la obra de Vitale), monseñor Ignacio Barreiro (La leyenda negra antiespañola) y Maurizio Di Giovine (La historia de la revista fundada por Vitale en 1960, L'Alfiere).
El profesor Caucci concluyó los trabajos, convocando al día siguiente a la ofrenda floral a Mateo Wade, defensor de la fortaleza de Civitella frente a los franceses en 1806; a la conmemoración del soldado napolitano, que realizó el doctor Giovanni Salemi, y posteriormente a la misa, celebrada por monseñor Barreiro según el rito de San Pío V, en memoria de los Mártires de la Tradición. Una comida de hermandad puso fin al Encuentro.
La relación existente entre la Comunión Tradicionalista y los tradicionalistas napolitanos se ha vuelto a reforzar. De hecho el profesor Miguel Ayuso, jefe de la Secretaría Política de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, suele acudir a esta cita anual, a la que el Abanderado de la Tradición ha hecho llegar mensajes en diversas ocasiones. Así se continúa la presencia en la década de mil novecientos setenta del profesor Francisco Elías de Tejada y de José Arturo Márquez de Prado. De otra parte, el doctor Maurizio Di Giovine está siempre presente en nuestros trabajos, y todavía recordamos su memorable intervención en Madrid en el acto de enero de 2005 contra la Constitución Europea.
Libros sobre las Dos Sicilias en http://www.editorialeilgiglio.it
Despachos anteriores de FARO en el área Mensajes de http://es.groups.yahoo.com/group/FAROagencia/
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
DECENNIO FRANCESE:CELEBRAZIONI E CONTRO - CELEBRAZIONI Manifestazione del 24 marzo a palazzo Serra di Cassano - resoconto
A palazzo Serra di Cassano, divenuto covo dei più sfegatati neogiacobini, si è oggi pomeriggio insediato il comitato per le celebrazioni del bicentenario del decennio francese 1806-1815. Ancora una volta siamo l’unica parte del mondo dove si vantano i meriti dei conquistatori stranieri e si occultano quelli dei nostri grandissimi regnanti (borbonici). Tutta l’intellighenzia napoletana, da Galasso a Scirocco, era presente con il suo codazzo di cortigiani veri in cerca di visibilità e gratitudine; anche il consolato francese aveva il suo rappresentante alquanto frastornato dall’ingenuità degli organizzatori che glorificano (a spese nostre) la venuta di un esercito invasore.
Per fortuna della verità storica c’era anche una folta espressione di Neoborbonici che, garrendo bandiere gigliate listate a lutto , hanno distribuito a passanti e convenuti il volantino allegato. I tronfi professoroni intervenuti si saranno certamente crucciati dell’esistenza di chi, senza interesse venale, ha avuto il coraggio di lanciare la sfida. Effetto innegabile del loro disappunto è stato il massiccio schieramento di polizia che si è dispiegato subito dopo l’arrivo del drappello neoborbonico. Esagerati! I lazzari e i briganti ancora non sono scesi in campo!...
Da oggi esiste quindi anche un comitato per le contro-celebrazioni del decennio napoleonico che ha preso già contatti con decine di paesi del Meridione continentale dove più efferati furono i crimini dei francesi per opportune manifestazioni e che , a breve, allestirà a Napoli un convegno per spiegare le ragioni duosiciliane che portarono alla resistenza popolare contro l’invasione e demitizzare la pretesa civilizzazione che avrebbero donato i transalpini sulla punta delle baionette insanguinate.
Un altro passo è stato compiuto per la ricostruzione della nostra memoria storica, base di ogni rinascita anche politica del Mezzogiorno.
Vincenzo Gulì
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Matera - 28 aprile Grande successo venerdì scorso a Matera del Movimento Neoborbonico che, al Rotary Club riunito al Palace Hotel grazie all'avv. Lo Nigro, ha tenuto una lezione di storia economica con i proff. De Crescenzo e Gulì sull' Economia e l'industria nel Regno delle Due Sicilie.
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Genova per noi
Ieri 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.
Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
Leggi tutto... Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
?¿?¿¿?¿
¿Discurso en el Club Rotario?
¿Pero esto qué es? :O
Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por Donoso
?¿?¿¿?¿
¿Discurso en el Club Rotario?
¿Pero esto qué es? :O
Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.
Que tristeza tan grande que quienes se erigen con una bandera que debiera engrandecer el espíritu, se citen en los mismos lugares donde departen los miembros de la sinagoga.
Que tristeza tan grande que ondeé una bandera que representa a tan alta verdad en una taberna donde se suele izar blasones de los que luchan contra Cristo, y no como una victoria donde en el común de las batallas se suele arriar la bandera del enemigo para levantar en lo mas alto el pendón de la verdad, sino porque colocan Una grande entre un bosque de las del infame.
Una tristeza mas grande es que enardezcan a los hombres de buena voluntad con discursos con careta de dulzura pero con fondo de mentira... cuidaos de los lobos con piel de oveja....
Un saludo en Cristo Rey, solo a sus leales.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Donoso en este mismo hilo también aparece lo de la Rifondazione Comunista; cosa que tampoco entendí....No sé la verdad....
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Genova per noi
Mercoledì 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL - Movimento Indipendesta Ligure - contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.
Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
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LA TAVOLA DEI BORBONE Evento sulla cucina tradizionale borbonica il 12 maggio 2006 ad Andria (BA) a cura della locale condotta Slow Food dal titolo
LA TAVOLA DEI BORBONE
Cucina di Corte e di Popolo, con presentazione del libro edito da Slow Food su Vincenzo Corrado da Oria:
"Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli e delle cacce riservate al real divertimento”
segue cena Borbonica.
Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
No se porque entre los movimientos "conservadores" se ha visto con tanta benevolencia a los nefastos rotarios. En 1929 el glorioso Cardenal Segura los condena junto a otras instituciones sedicentemente filantrópicas (Ligas de Bondad, etc...), pero desde entonces luego no se ha dicho nada de ellos. Hay rotarios entre los puestos directivos laicos de muchas diócesis. Gonzalo Fernández de la Mora, ex-ministro de Franco y gran pensador razonalista (no racionalista) también estuvo mariposeando durante décadas con el Rotary. Y en Italia ya ni os digo.
De todos modos, el MN, que juega a politiquillo parece que pretende estar a bien con todos el mundo: desde contrarrevolucionarios y tradicionalistas pro-hispánicos napolitanos y sicilianos a independentistas de toda laya, pasando por pactos temporales con los de Forza Nuova si se trata de hacer la puñeta a los Saboya. Pero al MN no se le puede llamar con propiedad "tradicionalista" ni "pro-hispánico", aunque circustancialmente vaya a actos de este tipo.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
¿ No organizan ellos Ulibarri el Incontro Tradizionalista de Civitella dell Tronto ? ¿ No da conferencias para ellos D. Miguel Ayuso ? Igual es que yo estoy equivocado y bueno es saberlo. Gracias.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por Ordóñez
¿ No organizan ellos Ulibarri el Incontro Tradizionalista de Civitella dell Tronto ? ¿ No da conferencias para ellos D. Miguel Ayuso ? Igual es que yo estoy equivocado y bueno es saberlo. Gracias.
Sí, estás equivocado. El Incontro lo organiza la Cooperativa Editorial Il Giglio: www.editorialeilgiglio.it, que forman un entramado mucho más amplio que abarca desde la Fraternità Cattolica (un grupo de apostolado según la Misa y los sacramentos tradicionales), el grupo de solidaridad Libano-Nápoles, asociaciones Pro-Vida, asociaciones defensores de la Canzone Napoletana (con la solista Nicla al frente) hasta entidades que apoyan los productos napolitanos frente a la política institucional de la Italia centralista siempre en manos de la oligarquía del norte. Así Enodelta: http://www.enodelta.it/ ,Trajes Salvatore Argenio http://www.salvatoreargenio.com/ o Taverna dell Arte http://www.editorialeilgiglio.it/fil...nadellarte.doc
El Movimiento Neoborbonico suele asistir al encuentro de Civitella, pero son un partido político regionalista-nacionalista conservador centrado en la memoria del Nápoles borbónico independiente. Aunque en justicia también defienda el periodo hispánico, aunque no quiera volver a él (o al menos no lo dicen).
En cambio la labor de Il Giglio nace en grupos tradicionalistas religiosos que encuentran el sentido hispánico de Nápoles leyendo a Elías de Tejada. Y organizan el Incontro de Civitella a imagen y semajanza del Montejurra carlista, al cual acuden sus fundadores y son nombrados "requetés honorarios" por Don Javier.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Vaya, ya decía yo. No obstante a mí me dijo uno del MNB que ellos no eran un partido político sino una asociación cultural. En fin gracias.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Muchas gracias por Ordonez
Il Movimento Neoborbonico è un'associazione culturale ed appoggia (sostiene) qualunque associazione, gruppo, partito politico che ha a cuore il Nostro Sud (Regno delle Due Sicilie)
Con Rifondazione Comunista abbiamo fatto una manifestazione in difesa della Reggia di Caserta, costruita da Carlo di Borbone, III di Spagna.
Non siamo comunisti, assolutamente, nè siamo del Rotart club o dei Lions.
Ma se esiste l'occasione di divulgare la Nostra vera storia per riscoprire le Nostre origini e la Nostra identità, allora ci presentiamo.
Per la domanda sulla Bandiera, per maggiori info visitate il sito
http://www.realcasadiborbone.it/ita/...ico/stemma.htm
trovate anche in lingua spagnola.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por Cristero_Carlista
Que tristeza tan grande que quienes se erigen con una bandera que debiera engrandecer el espíritu, se citen en los mismos lugares donde departen los miembros de la sinagoga.
Que tristeza tan grande que ondeé una bandera que representa a tan alta verdad en una taberna donde se suele izar blasones de los que luchan contra Cristo, y no como una victoria donde en el común de las batallas se suele arriar la bandera del enemigo para levantar en lo mas alto el pendón de la verdad, sino porque colocan Una grande entre un bosque de las del infame.
Una tristeza mas grande es que enardezcan a los hombres de buena voluntad con discursos con careta de dulzura pero con fondo de mentira... cuidaos de los lobos con piel de oveja....
Un saludo en Cristo Rey, solo a sus leales.
Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico così risponde a Donoso e Cristero_Carlista:
Cari amici di Spagna,
Noi a Napoli, purtroppo, non possiamo buttare niente, viste le condizioni in cui ci hanno ridotto culturalmente da 140 anni... Sappiamo bene chi sono Rotary e Lions (anche se i Rotary e Lion italiani non sono quelli di una volta esicuramente sono diversi da quelli spagnoli) ma sapppiamo bene che i nostri interventi non hanno mai subito condizionamenti di alcun tipo e la nostra opera di ricostruzione della vertià passa (non abbiamo paura di nessuno) anche per una serata rotariana se non altro per creare confusione e dubbi tra i loro... Obiettivo pienamente raggiunto a Matera! o magari a Reggio davanti a oltre 500 ragazzi.
dr. Gennaro De Crescenzo
Presidente Movimento Neoborbonico
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Amico Lorenzo, grazzie. Questi parole sono per capiscere meggior la attività dell Movimento Neoborbonico, che gli tradizionalisti della Spagna abbiamo molto curiosità. Salutti dell Regno di Siviglia. Orgoglio dell Sud ! ( Ricordi oggi....)
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por Ordóñez
Amico Lorenzo, grazzie. Questi parole sono per capiscere meggior la attività dell Movimento Neoborbonico, che gli tradizionalisti della Spagna abbiamo molto curiosità. Salutti dell Regno di Siviglia. Orgoglio dell Sud ! ( Ricordi oggi....)
De nada
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por Ordóñez
Amico Lorenzo, grazzie. Questi parole sono per capiscere meggior la attività dell Movimento Neoborbonico, che gli tradizionalisti della Spagna abbiamo molto curiosità. Salutti dell Regno di Siviglia. Orgoglio dell Sud ! ( Ricordi oggi....)
¿Puedes traducir lo que ha dicho? No lo entiendo del todo y me interesa.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
¿Puedes traducir lo que ha dicho? No lo entiendo del todo y me interesa.
Con razón! el napolitano del signore de De Crescenzo:) es un tanto sui generis,. pero mas o menos viene a decir lo siguiente:
Queridos amigos de España
A dia de hoy, en Napoles, no podemos permitirno el lujo de tirar (en el sentido de despreciar, N.T) nada, vista las condiciones culturales en la que hemos ido a parar desde hace 140 años... Sabemos bien quienes son los Rotary y los Lions ( aunque los Rotary y los Lions ya no sean como los de tiempos pasados y seguramente sean bien distintos de sus homonimos españoles) pero estamos bien seguros de que nuestra intervencion se ha realizado sin nigun tipo de condicionamiento y que nuestra obra de reconstruccion (o recuperación, N.T.) de la verdad pasa tambien ( y no tenemos miedo de nadie) por un acto en el Rotary anque solo sea para crear confusion y duda en las filas enemigas... Objetivo plenamente conseguido en Matera! y si Dios quiere en Reggio delante de otros 500 jovenes.
Espero que la traduccion sea mas o menos fiel - Ordoñez dirá.
Saludos en Cristo Rey
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Bueno bueno, no soy experto en italiano, estudié 2 años en la uni y luego también seguí practicando con alumnas italianas en la Hispalense que hay bastantes. Pero se me ha olvidado bastante, a ver si hablando más con Lorenzo me pongo algo más al día. Venator yo creo que sí...:toyenfermo:Mi italiano es bastante patatero.
Per certo Lorenzo...Hai veduto ieri all Siviglia ??? Io ricordo all Napoli de Maradona e Careca...Ma penso che oggi il Napoli è in la C, ma non per la eternitá....Risorgimento del Sud, orgoglio meridionale ! Spero avere una sciarpa dell Napoli già; che non la ho jejee
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por venator
Con razón! el napolitano del signore de De Crescenzo:) es un tanto sui generis,. pero mas o menos viene a decir lo siguiente:
Queridos amigos de España
A dia de hoy, en Napoles, no podemos permitirno el lujo de tirar (en el sentido de despreciar, N.T) nada, vista las condiciones culturales en la que hemos ido a parar desde hace 140 años... Sabemos bien quienes son los Rotary y los Lions ( aunque los Rotary y los Lions ya no sean como los de tiempos pasados y seguramente sean bien distintos de sus homonimos españoles) pero estamos bien seguros de que nuestra intervencion se ha realizado sin nigun tipo de condicionamiento y que nuestra obra de reconstruccion (o recuperación, N.T.) de la verdad pasa tambien ( y no tenemos miedo de nadie) por un acto en el Rotary anque solo sea para crear confusion y duda en las filas enemigas... Objetivo plenamente conseguido en Matera! y si Dios quiere en Reggio delante de otros 500 jovenes.
Espero que la traduccion sea mas o menos fiel - Ordoñez dirá.
Saludos en Cristo Rey
Gracias Venator, perfecto!
Ordonez, il Napoli è in B, non più in C, e tra un 2 anni ci incontreremo in Uefa
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Certo certo; scussi uomo. Dentro di due anni non sò lo che sarà dell Sevilla.....jejej
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Scussi, " dentro " non, tra...Questo spagnoloitaliano.....:toyenfermo:
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Corriere di Caserta: Fosso di Helm, Addio I CATTIVI VINCONO QUANDO I BUONI RINUNCIANO ALL’AZIONE
REGGIA DI CASERTA: NON SARA’ NECESSARIO INTERRARE VIALE DOUHET
Lo afferma Antonello Acconcia, vicesindaco del comune di Caserta.
Acconcia racconta il nuovo scenario delineatosi in seguito all’elaborazione del Piano Strategico per la Caserta del Terzo Millennio realizzata dall’amministrazione comunale.
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Giuseppe Salvatore Pianell
Giuseppe Salvatore Pianell
Palermo 9/11/1818 - Verona 5/4/1892
Ministro della Guerra
L'alto numero di ufficiali, giunti dai reggimenti siciliani, che tradirono il Regno da ragione a chi, oggi,sostiene la tesi del complotto antiborbonico organizzato molti anni prima dell'invasione, complotto ad opera degli inglesi, che miravano ad essere padroni della Sicilia,e che poterono contare sull'acquisizione dei brevetti militari borbonici, inserendo nel nostro amato esercito uomini dediti alla corruzione e facili da manovrare.
La figura più emblematica di tutto ciò fu senza dubbio Pianell, una miscela velenosa di corruzione, opportunismo e falsità erano le doti di questo verme in divisa militare.
Suo padre o chi per esso gli acquistò il grado di capitano nei famosi e tristi reggimenti siciliani, equipaggiando a proprie spese un intera compagnia, ed ottenne, sempre a pagamento, l'ammissione del figlio alla Nunziatella.
Leggi tutto... LA TAVOLA DEI BORBONE Evento sulla cucina tradizionale borbonica il 12 maggio 2006 ad Andria (BA) a cura della locale condotta Slow Food dal titolo
LA TAVOLA DEI BORBONE
Cucina di Corte e di Popolo, con presentazione del libro edito da Slow Food su Vincenzo Corrado da Oria:
"Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli e delle cacce riservate al real divertimento”
segue cena Borbonica.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
NEOBORBONICI A SERINO
Martedì 16 maggio, alle ore 17, nell’aula consiliare del comune di Serino (AV), presentazione di un libro sul cosiddetto “brigantaggio” di O.De Biase con l’intervento di docenti dell’università di Salerno, del comandante provinciale dei Carabinieri e del prof. Vincenzo Gulì per il Movimento Neoborbonico su invito della delegazione di Nola.
la caduta degli dei DA GARIBALDI A MOGGI
Anche quelli che non sono simpatizzanti di calcio si saranno accorti delle notizie che da tempo occupano le prime pagine di tutti i giornali sullo scandalo che sta sovvertendo l’organizzazione calcistica italiana. La squadra più titolata delle seria A, la Juventus di Torino, è inquisita con i suoi dirigenti e giocatori per aver fraudolentemente condizionato l’esito almeno degli ultimi tornei in cui ha vinto a mani basse. La Juventus (che assieme all’Inter) è l’unica ad aver militato sempre nella massima divisione) ha vinto più scudetti di tutti, ben 29 ( con quello virtualmente assegnato oggi) contro gli appena 3 della Roma o i 2 di Napoli e Fiorentina.
Leggi tutto... Giuseppe Ruiz de Ballestreros
Giuseppe Ruiz de Ballestreros
Palermo 29/5/1812 - Napoli 23/8/1881
Colonnello Comandante
Un altro militare inetto, un vile,gradasso e guascone in tempo di pace, vigliacco e incapace in guerra.
Anche il padre di Giuseppe Ruiz comprò il grado di 2° tenente nei reggimenti siciliani nel 1827.
Dopo un'anonima e scialba carriera nel 1842 era passato allo stato maggiore dell'esercito dove aveva servito presso molti generali, in qualità di aiutante di campo.
Per disgrazia del regno fu promosso tenente colonnello e gli fu affidato il comando del 5° cacciatori.
Inviato in Calabria per aiutare le brigate Melendez e Briganti, se attaccate dal nemico, Ruiz ritenne di non muoversi in aiuto di costoro, ma bensì di ritirarsi verso nord.
Il poveruomo in verità non era dotato di coraggio ed audacia e quindi pressato dalle intimidazioni telegrafiche di avanzare o di cedere il comando, preferì abbandonare il campo.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Inaugurazione della prima Lapide ai caduti del Regno delle Due Sicilie.
http://www.neoborbonici.it/portal/in...1338&Itemid=74
A CASOLLA FINALMENTE UNA "VERA" LAPIDE
Ieri sera a Casolla di Caserta si è tenuta una cerimonia particolare che conferisce al borgo della città vanvitelliana un primato che sarà sempre più invidiato.
E' stata apposta, grazie all'ostinata ed encomiabile determinazione della delegazione locale del Movimento Neoborbonico, una lapide ai soldati borbonici che combatterono l'invasione piemontese del 1860 e che, per ignavia ed ignoranza, non avevano mai avuto un simile riconoscimento in nessun altra località dell'ex Regno delle Due Sicilie.
Clicca qui per vedere le immagini.
Da quando sono nati i Neoborbonici abbiamo compiaciutamente assistito all'intitolazione di strade ai Re Borbone (come a Soveria Mannelli in Calabria o a Campobello di Mazara in Sicilia), all'affissione di lapidi per le vittime civili dette briganti (come a Castelluccio in Lucania o a Veroli presso Frosinone) o alla clamorosa defenestrazione del bandito Garibaldi che ha perso la sua prima piazza a San Giorgio a Cremano presso Napoli (per l'irresistibile attrazione dell'illustro cittadino Massimo Troisi).
Si tratta, negli esempi fatti, di larvate celebrazioni dei nostri antenati: per i Re Borbone, c'è una scelta strorica che i più non sanno datare ed inquadrare nel percorso storico dei Meridionali; per i martiri del brigantaggio, una scelta prettamente localistica che permette solo ermeticamente di far trasparire il messaggio contro i nostri carnefici; per la cancellazione di piazza Garibaldi a favore di Troisi l'attenzione generale è rivolta al nuovo nome senza carpire l'enorme significato della bocciatura del vecchio. Invece a Casolla la lapida è chiara, perentoria, secca, ridondante di chiavi informative sui nostri antenati (i soldati borbonici), sull' impresa garibaldesca (detta senza mezzi termini invasione e piemontese), sul primo ideatore della ricostruzione della nostra memoria storica, il Movimento Neoborbonico.
Chi mastica storia risorgimentale leggendola si entusiasmerà o si arrabbierà fortissimamente; chi è ignaro ne rimarrà sicuramente colpito ed incuriosito e cercherà di saperne qualcosa in più proprio rivolgendosi al quel Movimento firmatario, con un nome tra lo strano e l'inquietante, che rappresenta la sua unica speranza per l'avvenire.
Lapidi e toponomastica sono strumenti di consegna ai posteri degli avvenimenti e dei personaggi che hanno effettivamente beneficato le popolazioni. E' indubbiamente ed orgogliosamente la prima volta che ciò avviene completamente per quanto concerne la storia duosiciliana. Perciò quella di Casolla è una vera perchè utilissima lapide.
L'appuntamento sarà in futuro annuale, attorno alla data fondamentale della battaglia del Volturno, per allargare sempre di più la conoscenza delle proprie radici e quindi l'orgoglio di essere meridionali che è la sola strada per ritrovare l'antica grandezza.
La lapide, la tromba, il ricordo, gli ignavi
Il piccolo mondo duosiciliano è costellato da una miriade di di personaggi, a volte bizzarri a volte irresponsabili e desolanti.
Per chi come me vive questa dimensione , riscontra più delusioni e nausea che altro.
C’è un cartello di uomini che dediti alla riscoperta del nostro augusto passato, mano mano che portano avanti le proprie tesi ed i personali progetti, commettono un errore madornale e imperdonabile, l’eccesso di se stessi, la più insopportabile delle tesi, l’ego, mettendo da parte il progetto iniziale e lavorando solo ed esclusivamente per se , per dimostrare che loro sono la massima espressione del novello El Cid, il traghettatore duosiciliano, il mammasantissima insomma.
Questo induce a mollare, ad arrendersi a lasciar perdere, riscontrando l’impossibilità dell’impresa, la mancanza di concretezza, la certezza dell’iimpossibile progetto della liberazione, dell’idea a Sud.
Questo è ciò che mi e balenato negli ultimi tempi, Costagliola e D’auria i miei più vicini compagni d’armi possono confermare.
Poi ci si imbatte in uomini come l’editore Vozza o il compatriota Corvo, gente piena di passione e di amore patrio, che con un piccolo gesto, rimettono a posto il dissesto che emeriti duosiciliani creano continuamente, dal di dentro del movimento e anche dal di fuori, senza esclusione.
“Facciamo una lapide a Casolla? Per i nostri avi, quelli nostri per davvero, che ne dici Fiò?”
Le delusioni, lo sconforto, la decisione di non più di lottare svanisce e riemerge, si rinvigorisce, riaffiora una nuova volontà in tutta la sua potenza.
E che dire di Costagliola? Ha ragione la sua bellissima signora, Pasquale è stato il mago della rinascita neoborbonica a Caserta, il nuovo faro, quello giusto, un uomo del Sud a Sud, con la tenacia e la forza che il nostro squassato paese ha bisogno che sia, un amico, un grande amico, aldilà dell’associazione, del progetto, dell’azione neoborbonica.
La lapide, il monumento, la targa commemorativa sarà la ripartenza, la rinascita duosiciliana, almeno nelle nostre contrade, basti rivedere per chi era presente , gli occhi, le lacrime, il silenzio dei presenti a Casolla, un comune sentire, un senso di appartenenza, davanti a quel marmo che non può in alcun modo essere un lieve fruscio di vento ma che si accinge ad essere una portentosa tempesta.
Allo scoprire della targa una tromba suonava “il silenzio” ed in religioso e palpabile silenzio i presenti, fra commozione e gioia, grandi e piccini, uomini e donne, duosiciliani, borbonici, figli del Sud, tutti stretti intorno a questo momento, il nostro quello dei nostri piccoli incommensurabili Eroi.
Grazie, grazie a tutti voi, grazie al mio fratellino Lorenzo, a Nicola D’auria, ad Antonio Ondino, a Michela, al capitano Teodoro, a Montanaro , al grande insostituibile Salemi, ed al professore Gulì che ha degnamente rappresentato gli assenti,quelli che quando servono vengono meno, come al solito.
Casolla e i suoi cittadini hanno adottato un nuovo cittadino, perché da neoborbonico sarò per sempre legato a questa gente a questo territorio.
Fiore
Forza e onore
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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"NEOBORBONICI ROMA" INCONTRO NEOBORBONICI DI ROMA E AMICI DEL SITO "NEOBORBONICI ROMA"
Giovedì 8 giugno 2006 alle ore 20.00, presso il ristorante "Luna Rossa" di Ostia, Via Vega 63/67(adiacenze stazione Stella Polare della ferrovia Roma-Lido) telefono 06.5624152, si svolgerà il quarto incontro del nucleo promotore della Delegazione di Roma del Movimento Neoborbonico e degli amici del sito "Neoborbonici Roma".
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La lunga notte del Cardinale Ruffo GIUGNO 1799 – GIUGNO 2006
Sabato 10 giugno, Nola - Castelcicala ore 20.30
“La storia viva”
La lunga notte del Cardinale Ruffo
Luci, suoni, colori, odori, sapori e suggestioni di duecento anni fa…
L’arrivo a cavallo..di fronte al popolo..Il racconto della rivoluzione..i canti..il bivacco..i fuochi.
Spettacolo itinerante, visita guidata e degustazione di prodotti tipici…
a cura dell’Associazione Culturale Neoborbonica - Delegazione di Nola in collaborazione col Centro Studi Castelcicala e con il Patrocinio del Comune di Nola
Leggi tutto... Commemorazione soldati duosiciliani caduti a Fenestrelle DOMENICA 2 LUGLIO 2006
MOVIMENTO NEOBORBONICO LOMBARDIA
ASSOCIAZIONE DUE SICILIE DI VICENZA
COMMEMORAZIONE SOLDATI DUOSICILIANI CADUTI A FENESTRELLE
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
L'arresto di V.E. - pensiero neoborbonico I neoborbonici: sbagliato giudicare ora, aspettiamo l’esito del processo
Da Il Mattino del 18/06/06
Di Eugenio Donadoni.
Dal professore Gennaro de Crescenzo, monarchico ma di fede borbonica, un comunicato ufficiale dell’associazione neoborbonica: «Se dovessero accertare i reati contestati a Vittorio Emanuele, sarebbe confermato il cosiddetto ”stile sabaudo”. Il nostro contrasto con casa Savoia è di natura storica, non giudiziaria, pertanto siamo gentiluomini e per l'umanità che ci contraddistingue, non vogliamo essere giustizialisti.
Sarebbe troppo facile e scorretto strumentalizzare l'accaduto e approfittare della situazione più scabrosa che abbia mai interessato l'attuale Famiglia Savoia. Applichiamo quindi lo ”stile borbonico”. Le accuse, pesantissime, vanno accertate e occorre aspettare un processo per esprimere giudizi».
Clicca qui per visualizzare l'articolo
Leggi tutto...
savoia in gabbia! La notizia dell’arresto del principe ereditario dei Savoia, Vittorio Emanuele IV, per ordine della procura di Potenza non può lasciare indifferenti i Neoborbonici.
Leggi tutto... L'ARRESTO DI VITTORIO EMANUELE 16-19 giugno ARRESTATO VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA!!!
INTERCETTAZIONI: MASTELLA, E' UN GRANDE FRATELLO, INTERVERRO'
(AGI) - Roma, 19 giu. - "E' una zoomata continua, un Grande Fratello. E questo e' ingiusto, anche cristianamente, perche' provoca conseguenze gravissime a livello familiare e sociale".
Cosi' Clemente Mastella, ministro della giustizia, in un'intervista al "Corriere della Sera" di oggi sul tema intercettazioni. "E' un'ingiustizia palese - ribadisce - e se i rappresentanti dei gruppi parlamentari mi chiedono di fare un passo per regolamentare la situazione, non ho alcun problema a farlo". L'occasione, continua Mastella, "potrebbe essere il 27 giugno, quando e' in programma un mio intervento in commissione al Senato".
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
LA BATTAGLIA DI MAIDA Venerdì e sabato scorsi si è tenuto il lungo convegno sulla Battaglia di Maida. Sia ella prolusione del giorno 7 che nell'intervento del giorno 8, il prof. Gulì ha portato la voce borbonica nella Chiesa di Nicola dei latinis ove si sono svolti i lavori. E' stata naturalmente una voce isolata ed incisiva che è servita molto a mostrare gli aspetti nascosti o mistificati della storia duosiciliana. Prossimamente sarà pubblicata la relazione presentata ed ulteriori commenti sul convegno(clicca qui per vedere le immagini nella Galleria). Ora diciamo solo che, per colmare una lacuna già evidenziata anche dal cav. Salemi, al termine del suo intervento il vicepresidente del Movimento Neoborbonico ha improvvisamente estratto la bandiera borbonica per esibirla nel luogo ove aveva ricevuto gloria dai suoi figli in armi contro lo straniero ed oblio dai loro discendenti confusi e titubanti... Leggi tutto... MENO TASSE E PIU'CONTRIBUTI PER I NEOBORBONICI Leggi tutto... Guglia di Portosalvo Nella cronaca di Napoli de "il Giornale di Napoli ",inserto del " Roma " del 29 giugno scorso era riportata una nota in merito alla "Guglia di Portosalvo" che,come si sa o come ogni duosiciliano dovrebbe sapere,si eleva sulla via Marina di Napoli nelle adiacenze della omonima Chiesa .
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Tributo a Michele Pezza nel bicentenario della sua scomparsa http://www.neoborbonici.it/portal/im...pdf_button.png http://www.neoborbonici.it/portal/im...rintButton.png http://www.neoborbonici.it/portal/im...mailButton.png Un modesto contributo per un tema che dovremo affrontare per il prossimo autunno e che dovrà essere la nostra guida portante al di là del fenomeno storico Fra Diavolo come simbolo anticonformista del Sud che non cede ma soprattutto di legame allla propria terra, contro tutti i venti artificiali......
FRA DIAVOLO GUERRIGLIERO E GUERRIERO
Pochi uomini nella storia hanno avuto tanta fama quanto fra Diavolo, il brigante di Itri.
Quest’uomo di cui si impadronì la leggenda, eccitava da sempre immensamente la fantasia popolare e ispirava due libri editi in Germania ed in Francia, in uno dei quali è rappresentato nella doppia e fantastica veste di armigero e di frate.
Persino un opera è stata fatta per il personaggio con la musica dell’Auber su libretto dello Scribe che ha un pubblico di melomani appassionati e forma il piacere dei migliori tenori. Ma la trama dello Scribe non corrisponde a verità storica pure rispetto al luogo della vicenda. Persino Holliwood si cimentò sul tema di Fra Diavolo con una rappresentazione della vicenda avente a protagonisti Stan Laurel ed Oliver Hardy in un improbabile scenario italiano.
Ma chi era in realtà questo brigante ad onta di tanta carta e celluloide sprecata? Enrico Amante che visse in tempi più vicini a Fra Diavolo e raccolse le impressioni e tradizioni di coloro che lo conobbero, lasciò scritto in un periodico: “ Chi era Frà Diavolo? Il dissero brigante i Francesi ed i repubblicani di Napoli. Ne voglio scrivere perché nol tenni e nol tengo propriamente quale fu chiamato perché i Francesi briganteggiando spesso nell’Europa e pell’Italia massimamente, davano del brigante a tutti i loro nemici. Fra Diavolo fu il Cabrera dal 1799 al 1806 in che cadde: più di Cabrera, perché costui fece posa, Fra Diavolo mai non posò, che sulle forche del mercato a Napoli! Fra Diavolo fu un uomo politico e creò le guerriglie, cioè il sistema di combattere sulla macchia e su’ monti il nemico per fas et nefas, spietatamente, non ricevendo e non dando quartiere; con che un popolo non si doma mai, né si domarono que’ della Campania Felix e Calabri ed Abruzzesi con alla lor testa Fra Diavolo, i quali di ossa francesi seminarono le terre meridionali e vi caddero a migliaia e migliaia gli occupatori peggio che fu nelle guerre di Spagna. Avea un odio incommensurabile contro la Francia; L’Alfieri lo sfogava con il Misogallo , Fra Diavolo col ferro, col fuoco, con lo sterminio.” Michele Pezza colonnello dell’armata di Ferdinando di Borbone era un capo massa, un “caudillo” di quelle formazioni irregolari createsi spontaneamente nella guerra per bande contro l’esercito francese. L’armata napoletana risultò incapace di reggere l’urto del migliore esercito dell’Europa qual’era il corpo di spedizione napoleonico ma dal popolo vennero le risorse per una lotta senza quartiere, inimmaginabile allo spirito dei nostri tempi. Fra Diavolo anch’esso sorto dal popolo con una oscura origine si qualificò agli occhi del mondo con le parole del nemico : “ Fra Diavolo personificò il tipo che si ritrova in tutti i paesi preda dello straniero, il bandito legittimo in lotta contro la conquista. Egli era in Italia ciò che sono stati, l’Empecinado in Spagna, Canaris in Grecia e Abd el Kader in Africa.”
Fra Diavolo descritto da Victor Hugo, figlio del colonnello che lo fece giustiziare nella piazza di Napoli, quale figura di patriota autentico. Guerriero e guerrigliero ante litteram espressione di quelle forze radicate nella terra come querce che resistono alle tempeste. Così Michele Pezza resistette al vento giacobino e napoleonico con tutte le forze che gli derivavano dal suolo di cui era figlio come quei guerrieri sabelli che avevano un piede nudo per sentire la forza arcana della terra.
Altri esempi vengono alla mente per questo realizzatore antelitteram della teoria del partigiano di Carl Schmitt, come il tirolese Andreas Hofer, che sui monti a cavallo tra Austria e Italia diede filo da torcere ai francesi. Ma vengono alla mente naturalmente i vandeani e la chouannerie bretone. Una ottima compagnia che rappresenta la miglior risposta popolare al vento artificiale del giacobinismo militare inquadrato da Napoleone. Un esempio, ovviamente culturale, che va rivitalizzato per quanti nella attuale situazione resistono al giacobinismo gradeuropeo e transnazionale.
Neoborbonici sez. Casertana
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
EX BANCO DI NAPOLI http://www.neoborbonici.it/portal/im...edecredito.jpg
DOPO TORINO ANCHE MILANO METTE LE MANI SUL BANCO DI NAPOLI:
BOICOTTIAMOLO RITIRANDO I NOSTRI SOLDI!
Nell’indifferenza generale il glorioso Banco di Napoli, che qualche anno fa era stato fagocitato dal San Paolo di Torino, sta per essere inghiottito anche dai milanesi della Banca Intesa.
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Napoli, le Spagne e l’orgoglio ieri e domani... di Gennaro De Crescenzo
Di passaggio in vacanza a Valencia, diverse guide illustravano, tra i monumenti della splendida città spagnola, una “Torres de Quart” famosa per le tracce dei colpi di cannone sparati dall’esercito napoleonico durante l’invasione di due secoli fa e ancora visibili anche durante l’attuale fase di restauro.
Leggi tutto... VERGOGNA A FENESTRELLE
I PIEMONTESI SI DIVERTONO DOVE I NOSTRI PADRI SONO STATI STERMINATI!
alla direzione dei TG3 della Rai:
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Caserta : Omaggio a Frà Diavolo Caserta
Sabato 23 settembre 2006 in occasione del bicentenario della scomparsa dell'eroe borbonico Michele Pezza alias Frà Diavolo, si terrà a Caserta, nel Circolo Sociale, una conferenza presieduta dalla discendente diretta, del famoso legittimista di Itri, Maria Alba Pezza che presenterà il suo ultimo lavoro letterario dedicato a Frà Diavolo dal titolo: Frà Diavolo in valigia.
Introdurrà i lavori il presidente nazionale dei neoborbonici Gennaro De Crescenzo ed il delegato di Terra di Lavoro per il movimento Pasquale Costagliola.
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Napoli e il Sud: continua il saccheggio... Leggi tutto... Napoli, le Spagne e l’orgoglio ieri e domani... di Gennaro De Crescenzo
Di passaggio in vacanza a Valencia, diverse guide illustravano, tra i monumenti della splendida città spagnola, una “Torres de Quart” famosa per le tracce dei colpi di cannone sparati dall’esercito napoleonico durante l’invasione di due secoli fa (clicca qui per vedere altre immagini) e ancora visibili anche durante l’attuale fase di restauro.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Primo Congresso Nazionale Neoborbonici e Sudisti Duosiciliani 7 e 8 ottobre 2006: due giorni di storia e politica neoborbonica e sudista...
DOMENICA 8 OTTOBRE 2006
Primo Congresso Nazionale Neoborbonici e Sudisti Duosiciliani
Il Movimento Neoborbonico ha indetto per DOMENICA 8 OTTOBRE 2006 il primo congresso nazionale. Il congresso è aperto non solo agli iscritti dell’Associazione Culturale Neoborbonica ma anche a tutti i suoi simpatizzanti e a chiunque abbia a cuore le sorti del Sud.
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TV E Neoborbonici Venerdì 22 settembre
Neoborbonici a Tele Luna 2
Leggi tutto... Caserta : Omaggio a Frà Diavolo Caserta
Sabato 23 settembre 2006 alle ore 18.00 in occasione del bicentenario della scomparsa dell'eroe borbonico Michele Pezza alias Frà Diavolo, si terrà a Caserta, nel Circolo Sociale, una conferenza presieduta dalla discendente diretta, del famoso legittimista di Itri, Maria Alba Pezza che presenterà il suo ultimo lavoro letterario dedicato a Frà Diavolo dal titolo: Frà Diavolo in valigia.
Introdurranno i lavori il presidente nazionale dei neoborbonici Gennaro De Crescenzo ed il delegato di Terra di Lavoro per il movimento Pasquale Costagliola.
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L'orgoglio di essere meridionali
http://www.neoborbonici.it/portal/te.../search_02.png http://www.neoborbonici.it/portal/te...ages/pixel.png
http://www.neoborbonici.it/portal/te...s/image_01.jpg
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Gibson torna in Lucania sulle tracce dei briganti Il Ritorno di un grande attore, regista, Kattolico:
Gibson torna in Lucania sulle tracce dei briganti
Quasi in incognito, il regista di The Passion torna sui luoghi del suo ultimo film. Con un nuovo interesse, però: raccontare la «resistenza stracciona» contro il Regno d’Italia
di Enzo Natta
Messaggero di S. Antonio,
a. CVIII, n°1232, ottobre 2006
Cappello calcato in testa e grandi occhiali scuri, come se non volesse farsi riconoscere. Mel Gibson è stato visto aggirarsi negli stessi luoghi in cui ha girato The Passion. Altri lo hanno scorto confuso tra la folla nel parco della Grancia, a una quindicina di chilometri da Potenza, mentre assisteva allo spettacolo La storia bandita, che rievoca le imprese dei briganti contro l’occupante piemontese.
Dietro tanta riservatezza c’è probabilmente un vecchio progetto già accarezzato dopo Braveheart e il Patriota: una storia legata al brigantaggio meridionale che – con la sua epopea di guerra di popolo alimentata da spinte indipendentiste – si inserirebbe nella stessa linea ideologica dei due films precedenti. In più, c’è chi giura di aver visto fra le mani di Mel Gibson un libro che non lascerebbe alcun dubbio sulla sua presenza in quei luoghi, né sulla natura delle sue ricerche: La guerra ‘cafona’ di Salvatore Scarpino (Boroli editore). Se, poi, si vuol dar credito anche a voci che circolavano sul set di The Passion, in tutta questa storia entrerebbe anche Carmine Crocco. Chi era costui?
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Chi di speranza campa disperato muore di Nicola Zitara
Siderno, 16 ottobre 2006
Non è questione d’essere pessimista, è la realtà. Che è questa: il Sud dello Stato italiano (ed è stupido considerarlo il Sud d’Italia) è già morto. E’ un cadavere che puzza orrendamente. Né il governo romano potrebbe risuscitarlo, anche se volesse. Solo Cristo, calato in questa terra di miscredenza, riuscirebbe a metterci mano. Tutto è perduto, in primo luogo l’onore.
Al posto del Signore, su questo immane Disastro è planato l’economista politicizzato Romano Prodi. Non ha portato doni. E’ arrivato a Locri in veste di Noè, per salvare il bestiame che pascola abusivamente sul fondo. Dacché l’Italia fu fatta a onta dei suoi uomini migliori, viscide serpi lattare ingrassano succhiando l’ultima stilla di latte dalle smunte mammelle di un popolo truffato, oppresso, irriso, beffato - gente che ormai vive la vergogna dell’appartenenza. Ciascuno dei masnadieri lucra milioni ogni anno, qualcuno centinaia di milioni. Sono la ricompensa del servizio che essi rendono a Roma, ossia alla Toscopadana.
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L’autonomia, è d’obbligo. Per il nostro Rinascimento
Ho letto l’intervento di Luca Longo “Dall’autonomia allo stato federale”. Mi è piaciuto, lo condivido (e considero “illuminanti” gli altri suoi interventi). Egli mette, tra i fattori che possono determinare la decisione di uno stato di trasformarsi, eventualmente, da Stato regionale (come, giustamente egli ricorda, ha fatto il Belgio nel 1993) in Stato federale, il forte senso di appartenenza ad un certo territorio.Questo mi dà il destro di ritornare su un argomento a me caro (e già ben noto, a quanto ho capito, a chi del Movimento è stato l’iniziatore accanto al compianto Pazzaglia): per cosa dovremmo sentirci, noi Duosiciliani, fortemente attaccati al nostro territorio e tra noi coesi? Per la mafia, per la camorra, per il degrado?
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ix edizione del convegno per la memoria contro l’oblio
GLI EROI DEL VOLTURNO
Capua , 7 ottobre 2006
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Capua_2006.jpg
Soldati borbonici assaltano la carrozza di Garibaldi il 1 ottobre 1860
stampa diEduardo Matania (1880)
h. 17:00 Chiesa di S. Maria delle Grazie (Chiesa della Santella)
Santa Messa in suffragio dei Caduti delle Due Sicilie
h. 18:00 Seminarium Campanum, Sala Bellarmino
Presiede: dott. Giovanni Salemi
</SPAN>dott. Francesco Maurizio Di Giovine
Il tenente colonnello Ferdinando La Rosa e il mito infranto di Garibaldi
h. 19:00
studio su Ferdinando II - monologo in cinque scene
Sua Maestà Siciliana
di Dario Tomasello
regia di Giovanni Boncoddo
con Gianluca Cesale e Orazio Corsaro
produzione I Sotterranei del Castello
Nel nostro sito
Libri e gadgets: tutte le pubblicazioni edite o distribuite dal Giglio, sul Regno delle Due Sicilie e sulle radici storiche, religiose, culturali e civili d'Europa
Battaglia delle idee: i temi sui quali più fortemente si è abbattuta l'azione sovvertitrice delle ideologie per cancellare ogni traccia della nostra tradizione culturale cristiana. L'analisi delle argomentazioni ideologiche e gli strumenti per ricostruire la verità alla luce della Tradizione
Lettera napoletana: la newsletter del Giglio, con notizie, informazioni, rubriche, sulle attività del Giglio e sui principali avvenimenti. Iscriviti subito!
Agenda degli eventi: gli appuntamenti e le date da ricordare, cliccando sui giorni segnati in rosso
La verità della storia: brevi interventi di autori vari per rettificare le bugie più ripetute sul Regno delle Due Sicilie
Le attività di Fraternità Cattolica: appuntamenti, recensioni, calendari delle attività organizzate o animate dall'associazione civico culturale
Downloads: testi sulla storia del Regno e su altri argomenti, musiche, tra cui l'Inno del Re, sfondi per il tuo computer, come lo Stemma del Regno delle Due Sicilie, le immagini dei re Francesco II e Ferdinando II, e gli sfondi animati
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Convegno sulle aristocrazie - da Fraternità Cattolica il 16/10/2006 @ 16:29
http://www.editorialeilgiglio.it/img/TFP.jpg
Associazione Tradizione Famiglia Proprietà
Il significato permanente delle aristocrazie
e la prospettiva di Plinio Corrêa de Oliveira
giovedì 19 ottobre 2006
ore 18:00
Salón de Actos dell’Arciconfraternita dei Nobili Spagnoli
via San Giacomo, 40 - Napoli
Marco Crisconio
Le radici storiche della nobiltà
Giovanni Turco
Aristocrazie e bene comune
Julio Loredo
Le élites tradizionali secondo Plinio Corrêa de Oliveira
Nel corso dell’incontro sarà presentata la biografia del prof. Plinio Corrêa de Oliveira
ix edizione del convegno per la memoria contro l’oblio
GLI EROI DEL VOLTURNO
Capua , 7 ottobre 2006
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Soldati borbonici assaltano la carrozza di Garibaldi il 1 ottobre 1860
stampa diEduardo Matania (1880)
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Santa Messa in suffragio dei Caduti delle Due Sicilie
h. 18:00 Seminarium Campanum, Sala Bellarmino
Presiede: dott. Giovanni Salemi
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Il tenente colonnello Ferdinando La Rosa e il mito infranto di Garibaldi
h. 19:00
studio su Ferdinando II - monologo in cinque scene
Sua Maestà Siciliana
di Dario Tomasello
regia di Giovanni Boncoddo
con Gianluca Cesale e Orazio Corsaro
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Le élites tradizionali secondo Plinio Corrêa de Oliveira
Nel corso dell’incontro sarà presentata la biografia del prof. Plinio Corrêa de Oliveira
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Difendiamo la nostra Storia Adunata Duosiciliana
I neoborbonici casertani chiamano a raccolta il popolo duosiciliano per protestare contro chi vuole fare del “Real Sito di Carditello” una operazione commerciale, chiunque tiene a cuore la storia e la salvaguardia della cultura meridionale è invitato a partecipare alla manifestazione che il movimento neoborbonico sta organizzando in difesa del sito borbonico di S. Tammaro.
Invitiamo ed esortiamo il popolo duosiciliano a presenziare alla dimostrazione, non consentiamo più questo scempio alla nostra storia.
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Riunioni virtuali e non solo La delegazione lombarda del Movimento Neoborbonico, nella persona di Giuseppe De Gennaro, ha acquistato per un anno una "stanza" virtuale in cui tutti noi duosiciliani possiamo incontrarci, scambiare opinioni, riunirci.
E' un mezzo efficace e gratuito che ci consente di mantenere costanti i contatti da tutto il mondo, di incontrare nuovi simpatizzanti, di rafforzare e tenere vivo quel sentimento di appartenenza al progetto di riscatto delle Due Sicilie. Il programma consente a turno, previa prenotazione per alzata di mano (si clicca su un simbolo a forma proprio di mano), di poter parlare ed intervenire, con la supervisione del gestore della stanza che garantisce il corretto funzionamento della stessa.
La stanza si trova su www.Paltalk.com ed accedervi è un'operazione molto semplice che cercherò di sintetizzare in brevi passaggi.
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Siderno, 16 ottobre 2006
Non è questione d’essere pessimista, è la realtà. Che è questa: il Sud dello Stato italiano (ed è stupido considerarlo il Sud d’Italia) è già morto. E’ un cadavere che puzza orrendamente. Né il governo romano potrebbe risuscitarlo, anche se volesse. Solo Cristo, calato in questa terra di miscredenza, riuscirebbe a metterci mano. Tutto è perduto, in primo luogo l’onore.
Al posto del Signore, su questo immane Disastro è planato l’economista politicizzato Romano Prodi. Non ha portato doni. E’ arrivato a Locri in veste di Noè, per salvare il bestiame che pascola abusivamente sul fondo. Dacché l’Italia fu fatta a onta dei suoi uomini migliori, viscide serpi lattare ingrassano succhiando l’ultima stilla di latte dalle smunte mammelle di un popolo truffato, oppresso, irriso, beffato - gente che ormai vive la vergogna dell’appartenenza. Ciascuno dei masnadieri lucra milioni ogni anno, qualcuno centinaia di milioni. Sono la ricompensa del servizio che essi rendono a Roma, ossia alla Toscopadana.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
MEL GIBSON TRA I NOSTRI BRIGANTI! Mel Gibson tra i Nostri Briganti
I NEOBORBONICI SONO I DISCENDENTI DEI BRIGANTI
nella battaglia per il Sud, per la verità, per le tradizioni e la cristianità
Da molti anni tra di noi avevamo una speranza: un film vero sulla storia dell'unificazione italiana, sulla guerra del cosiddetto "brigantaggio" e sulla successiva inevitabile emigrazione.
La speranza era accompagnata da un nome: Mel Gibson. Tra i tanti protagonisti del cinema mondiale, infatti, il regista del film più bello della storia del cinema, La Passione di Cristo, sarebbe stato perfetto per leggere la nostra pagina di storia più importante.
Profondamente legato allle tradizioni e ai valori cristiani, Mel Gibson sarebbe stato capace di sintetizzare in un film sicuramente epocale le tragedie che i nostri Popoli (profondamente legati alla Cristianità) hanno sofferto in una guerra impossibile contro un mondo nuovo che non ci apparteneva e non ci appartiene. Un film così avrebbe cambiato la storia del Sud di ieri e, forse, quella del Sud di domani permettendo a molti di noi di rintracciare e di rientrare in possesso delle nostre radici e del nostro orgoglio da troppo tempo perduto. Ora questo sogno potrebbe diventare realtà.
Gennaro De Crescenzo
Pres. nazionale Movimento Neoborbonico
Leggi oltre per visionare la rassegna stampa
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GLI ARABI E LE DUE SICILIE In questi tempi di conformismo culturale, mi accorgo che anche tra noi neoborbonici, parlare di arabi, Islam e cristianità genera tensioni, equivoci e visioni della storia e della realtà, fortemente influenzate da impostazioni terzomondiste ed antioccidentali.
Eppure per i nostri padri, ed i padri dei nostri padri, il rapporto con il mondo arabo, ed in genere con gli “stranieri”, non era soggetto ad alcuna ambiguità. La vita nel Regno delle Due Sicilie, scorreva seguendo scelte chiare ed inequivocabili sul piano sociale, diplomatico, giuridico ed economico.
Saltimbanchi di varia estrazione, oggi si prodigano per farci digerire la storiella della contaminazione culturale e di un “meridione” da sempre “aperto” allo straniero nella continuità di una tradizione “mediterranea”.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Il nuovo libro dell'Editoriale Il Giglio
Antonio Boccia
MASSACRO A LAURIA
la resistenza antigiacobina in Basilicata tra 1799 e 1806
Il 22 gennaio 1799, le truppe d’invasione francesi, guidate dal generale Championnet, entrarono a Napoli, aiutati ed accolti dai pochi giacobini napoletani. La repubblica instaurata si prefiggeva di realizzare l’utopia giacobina, e tentò di farlo con cieca ferocia: in meno di cinque mesi di vita, il governo composto da giacobini napoletani e gli invasori francesi si macchiarono del sangue di almeno 60 mila vittime e si resero responsabili del saccheggio del patrimonio artistico del Regno. Il tragico periodo ebbe fine il 13 giugno 1799, quando il Cardinale Fabrizio Ruffo, Vicario generale del Re, incaricato di riconquistare il Regno, entrò a Napoli, concludendo l’epica marcia di migliaia di volontari che in quattro mesi avevano sbaragliato l’esercito francese, unico caso di insorgenza vittoriosa della Penisola.
La restaurazione del legittimo Sovrano e la pacificazione del Regno ebbero breve durata: una nuova invasione francese aprì il cosiddetto decennio murattiano. Agli ordini del generale Andrea Massena, l’8 e 9 agosto 1806 le truppe francesi di Napoleone Bonaparte rasero al suolo Lauria, piccola ma importante città della Basilicata, dopo aver travolto la generosa resistenza di un’intera comunità.
Un abitante su sette, donne e bambini compresi, fu passato per le armi. I vincitori infierirono persino sui cadaveri. Chiese e case furono saccheggiate. «Tutto è stato distrutto dalle fiamme», scrisse Massena nel suo rapporto a Giuseppe Bonaparte.
Fu questa l’esemplare vendetta degli invasori per punire l’insurrezione legittimista e cattolica scoppiata il 13 luglio, quando i lucani insorti indossando la coccarda borbonica avevano assalito il distaccamento francese e messo in fuga i soldati.
Documentato sulla base di fonti d’epoca inedite, il saggio di Antonio Boccia apre uno squarcio su uno dei periodi storici che più di altri ha subito la manipolazione ideologica, giunta a celebrare come “eroi” i giacobini napoletani, che furono invece traditori della Patria, e come “liberatori” gli invasori stranieri, che invece massacrarono e depredarono.
Narrando episodi di una storia “minore”, ma strettamente collegata alle maggiori vicende del regno delle Due Sicilie e dell’Europa stessa, sconvolta in quegli anni dalla furia rivoluzionaria, l'Autore offre al lettore la visione di una storia incarnata in quei contadini e soldati, religiosi e intellettuali che ne furono protagonisti diretti, nel bene e nel male, subendone concretamente le conseguenze.
Antonio Boccia
Massacro a Lauria
Prefazione di Gennaro De Crescenzo
Collana Saggi, pagine 96
il libro è in corso di spedizione ai Soci de Il Giglio
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Il prossimo 31 ottobre ... - da Fraternità cattolica il 23/10/2006 @ 18:19
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BOICOTTA HALLOWEEN !!
è una festa pagana imposta da massmedia e mercanti !
combatti contro la cancellazione
della nostra identità culturale
e della tradizione cattolica !
leggi l'articolo
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
BICENTENARIO DI FRA' DIAVOLO 11 NOVEMBRE 1806 – 11 NOVEMBRE 2006
BICENTENARIO DELLA MORTE DI MICHELE PEZZA
SABATO 11 novembre, Biblioteca Comunale di Gaeta, via Annunziata 7
Con il patrocinio del Comune di Gaeta e dell’Assessorato alla Cultura Convegno di Studi con gli interventi del Sindaco di Gaeta, dr. Massimo Magliozzi,dell’Assessore Luigi Coscione, della prof.ssa Maria Alba Pezza (discendente di Fra’ Diavolo), e dei proff. Gennaro De Crescenzo e Vincenzo Gulì (Movimento Neoborbonico)
GEMELLAGGIO NAPOLI-BUENOS AIRES La scorsa settimana, venerdì, vi è stato un simpatico e significativo incontro dei responsabili della sede nazionale di Napoli con un gruppo di studenti argentini, figli di emigranti, in viaggio di istruzione con due docenti tra cui Angelo Ciampi, vecchio socio del Movimento Neoborbonico.
Leggi tutto... Qualcuno ha scoperto l'acqua calda Pasquale Costagliola
Qualcuno ha scoperto l’acqua calda sulla crisi napoletana o per meglio dire campana: la disorganizzazione generale. Forse sarebbe più giusto parlare di anarchia totale. La nostra terra infatti, se qualcuno non se ne era accorto, vive nel caos. Strana condizione che sembra configurarsi per la metropoli ma anche per le province della ex Campania felix tra disordine del traffico, rifiuti per strada, edilizia selvaggia, criminalità diffusa, commercio abusivo. E’ l’affermazione dello stato “primitivo” con i vizi della modernità, dell’uomo contro l’uomo, senza regole nè scritte, nè orali.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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L'ultima Notizia
365 giorni borbonici - da editoriale il giglio il 13/11/2006 @ 01:55
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dedicato alle LL. MM.
Francesco II e Maria Sofia di Borbone
cartoncino patinato 22x32 con cordoncino
10 pagine interamente a colori
calendario in semestri
€ 11,00 + spese di spedizione
sconto del 10% ai Soci de Il Giglio
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Auguri di buon natale http://www.neoborbonici.it/portal/im...s/wpe07204.jpg Leggi tutto...
Movimento neoborbonico -Incontro di fine anno Evento di fine anno
Venerdì 29 dicembre 2006 alle 18.30 sarà celebrata una santa messa in ricordo di S. M. Francesco II di Borbone ultimo sovrano delle Due Sicilie.
La funzione sarà celebrata da Don Oreste Farina nella chiesa di S. Maria Degli Angeli in largo Rotonda di S. Nicola La Strada- Caserta .
Subito dopo la celebrazione religiosa si terrà un incontro tra i responsabili nazionali con i convenuti , nei pressi di viale Carlo III di S. Nicola La Strada nei locali del Hotel Pisani.
Leggi tutto... Bicentenario antifrancese Giovedì 28 dicembre 2006 sarà commemorato nel comune di Castelluccio Superiore presso Lauria (PZ) il bicentenario del passaggio delle orde francesi che invasero il regno nel 1806 saccheggiando la cittadina lucana. Nell'occasione sarà apposta una lapide e si terrà un convegno nella sala municipale con l'intervento dei proff. Gennaro De Crescenzo e Vincenzo Gulì. In precedenza, a Lauria, il locale delegato avv. Antonio Boccia ha organizzato, nella cappella di San Ferdinando Re, una Messa in suffragio di S. M. Francesco II (in occasione del CXII anniversario della morte) e degli altri re cattolici di Napoli, officiata da don Francesco Sirufo. Altri...
http://www.neoborbonici.it/portal/te.../search_01.png Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
BICENTENARIO NASCITA GARIBALDI Ricorre quest’anno il bicentenario della nascita del criminale Giuseppe Garibaldi e lo stato italiano ha ben pensato di investire i nostri soldi programmando una serie di pubbliche iniziative per riproporre il sistema menzognero della retorica risorgimentale. http://www.neoborbonici.it/portal/im...ies//garib.jpg Il Movimento Neoborbonico è naturalmente in azione per la difesa della verità storica e della dignità del Sud. Il 24 c.m. si insedierà un Comitato Antigaribaldi nell’ambito della presentazione di un testo del presidente Gennaro De Crescenzo sul nizzardo. Per far crollare l’apparato risorgimentale che opprime da 146 anni il Meridione d’Italia è necessario minare le sue colonne portanti come i falsi miti di personaggi tipo Garibaldi. Invitiamo coloro che ci seguono a segnalare ogni iniziativa, dal più piccolo paese alle grandi città, prevista per celebrazioni garibaldine in modo che sia possibile intervenire tempestivamente per far sentire la nostra voce di documentato dissenso.Ogni neoborbonico ed ogni simpatizzante deve diventare una vigile e scaltra sentinella per dare filo da torcere a questi bambini cresciuti (come sono gli intellettuali che si ostinano a raccontare balle per incensare Garibaldi nel ricordo di fiabe sentite da piccini) che si illudono di utilizzare tranquillamente le pubbliche risorse per le preventivate celebrazioni.
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Sede delegazione "Terra di Lavoro" Movimento in movimento
Nella giornata di sabato 17 marzo 2007 alle ore 18.30 in piazza Parrocchia 8 a San Nicola la Strada (CE), alla presenza della Stampa Casertana, sarà inaugurata la sede della Delegazione del -Movimento Neoborbonico - Provincia di "Terra di Lavoro",
Leggi tutto... Metti una sera a Roma... Neoborbonici Roma- Si ricomincia
Sabato 10 marzo alle 18,30 incontro a Roma, organizzato dal responsabile relazioni esterne del movimento neoborbonico Fiore Marro, dal delegato di Roma Luca Longo e da Carmine Ricciolino, appuntamento con i soci e simpatizzanti del movimento neoborbonico di Roma, presso gli uffici della “Associazione italiana zincatura” in Via Luigi Lilio n° 62 - Roma-EUR 2° piano int. 6, per contatti : Leggi tutto... Altri...
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Benvenuto su Editoriale Il Giglio
Contro Garibaldi
appunti per demolire il mito di un nemico del Sud
Collana Saggi, pp. 104
€ 8,00 + spese postali
Sulla figura di Garibaldi e del suo ruolo nella vicenda risorgimentale sono state date interpretazioni non sempre omogenee che, pur riconoscendolo unanimemente come artefice dell’unificazione italiana, hanno proposto sfumature diverse del personaggio, illuminandone ora alcuni tratti ora altri.
Chi fu, dunque Garibaldi? L’eroe che dedicò la vita a combattere per ideali di libertà e di giustizia? Oppure lo strumento inconsapevole di una trama di potere ordita da massoni e liberali per impossessarsi dell’intera Penisola? O ancora, il rivoluzionario che collaborò attivamente alla conquista del Regno delle Due Sicilie, condividendo pienamente gli scopi e i mezzi delle forze unitariste? La risposta a queste domande è la chiave per rileggere l’intera impresa risorgimentale e per valutarne le conseguenze, che giungono fino ai nostri giorni.
Il Giglio, nell'anno del bicentenario della nascita, ha scelto di parlare di Garibaldi fuori dal mito e dall’agiografia, fuori dalla retorica vecchia e nuova.
Sulla base, cioè, di documenti e fonti storiche misconosciute ed occultate e non di pregiudizi ideologici, perchè «a circa un secolo e mezzo dall’unificazione italiana, è più che necessario parlare di saccheggi, di popoli massacrati, di paesi devastati, di milioni e milioni di Meridionali deportati verso i paesi più sperduti del mondo.
E non si possono proporre delle alternative: o Garibaldi fece l’Italia unita con tutte le sue responsabilità e con tutte le conseguenze ancora vive sulla nostra pelle o non si capisce perché ne parliamo ancora e magari lo celebriamo per anniversari o bicentenari.
Non è più il tempo dei Garibaldi ‘alti, belli, biondi con gli occhi azzurri’ e intoccabili, delle figurine o degli sceneggiati televisivi: visti i nuovi studi venuti alla luce in questi anni, bisogna raccontare, soprattutto ai nostri ragazzi, anche le verità più scomode per rientrare in possesso della nostra memoria storica di napoletani, meridionali e italiani.
Da Garibaldi in poi ha origine la colonizzazione culturale ed economica delle nostre terre. E non possiamo assolverlo in alcun modo: o era consapevole di ciò che faceva e tutt’altro che in buona fede o, se non lo era, ha procurato al Sud tanti e tali danni, con conseguenze ancora così gravi e attuali da essere condannabile anche se incapace di intendere e di volere.
O Garibaldi non sapeva nulla di quanto gli accadeva intorno, non si accorgeva che nel suo nome venivano imprigionate, torturate e massacrate migliaia di persone e non si potrebbe assolverlo in alcun modo per un comportamento che rasenterebbe una cinica follia; o Garibaldi era consapevole e artefice di tutto questo e allora si rivelerebbe come uno spietato conquistatore ai danni delle popolazioni meridionali. Nell’uno e nell’altro caso ci si allontana per sempre dall’immagine di quell’eroe “senza macchia e senza paura” diffusa dalla storiografia ufficiale anche più recente.»
Partecipa anche tu alla presentazione
sabato 24 febbraio 2007, ore 18:30
Hotel Majestic, Napoli
Contro Garibaldi
appunti per demolire il mito di un nemico del Sud
intervengono
Lorenzo Del Boca
storico, presidente nazionale Ordine dei Giornalisti
Vincenzo Gulì
vicepresidente Associazione Culturale Movimento Neoborbonico
Marina Carrese
Editoriale Il Giglio
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Le ultime 2 notizie
Seminario 2007 - da
Fraternità Cattolica il 19/01/2007 @ 21:10
Le Due Sicilie tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Brigante_700.jpgInizia martedì 23 gennaio, alle ore 19:00, il Seminario di formazione 2007 organizzato da Fraternità Cattolica che tratterà i seguenti temi:
La rivoluzione francese come epoca
L’Illuminismo e la sua penetrazione a Napoli
Il 1799 Controrivoluzione vittoriosa
Le istituzioni delle Due Sicilie e il liberalismo
L’economia del Regno e gli interessi del capitalismo liberale
L’apparato industriale. Il regno del Sud che poteva essere
Le sette e la propaganda liberale nella dissoluzione delle Due Sicilie
La resistenza all’unificazione. Il brigantaggio e l’ emigrazione
Le Due Sicilie tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
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Inizia martedì 23 gennaio, alle ore 19:00, il Seminario di formazione 2007 organizzato da Fraternità Cattolica che tratterà i seguenti temi:
La rivoluzione francese come epoca
L’Illuminismo e la sua penetrazione a Napoli
Il 1799 Controrivoluzione vittoriosa
Le istituzioni delle Due Sicilie e il liberalismo
L’economia del Regno e gli interessi del capitalismo liberale
L’apparato industriale. Il regno del Sud che poteva essere
Le sette e la propaganda liberale nella dissoluzione delle Due Sicilie
La resistenza all’unificazione. Il brigantaggio e l’ emigrazione
365 giorni borbonici - da
editoriale il giglio il 13/11/2006 @ 01:55
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Calendario_07.jpg CALENDARIO 2007
DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
dedicato alle LL. MM.
Francesco II e Maria Sofia di Borbone
cartoncino patinato 22x32 con cordoncino
10 pagine interamente a colori
calendario in semestri
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
MUNNEZZA! http://www.neoborbonici.it/portal/im...//radiorai.jpg VERGOGNA!
Napoli e la sua provincia muoiono sommerse dai rifiuti e avvolte dal fumo degli incendi e carico di diossina cancerogena.
Chi ci ha ridotto così non sente neanche l’esigenza di scusarsi, di chiederci perdono e, meno che mai, di dimettersi. Tutti colpevoli: regione, provincia, comune, commissari ordinari e straordinari, maggioranze responsabili o ignave, opposizioni assenti o complici. Tutti colpevoli e senza attenuanti.
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LA DISCARICA DEL BENTEGODI http://www.neoborbonici.it/portal/im...cassonetti.jpg
La giusta euforia per la determinante vittoria del Napoli a Verona, non deve far passare in secondo piano i gravissimi episodi avvenuti nello stadio scaligero.
Leggi tutto... FESTA NAZIONALE DEL 13 GIUGNO E' in preparazione la I Festa Nazionale Duosiciliana per la vittoria del 13 giugno 1799.
Si terrà il 9 giugno 2007 a Napoli a partire dalla Guglia di Portosalvo, monumento eretto per ricordare la grande vittoria del card. Ruffo contro i Giacobini, in via Marina con deposizione di una corona per i caduti borbonici.
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http://www.neoborbonici.it/portal/te...ages/pixel.png http://www.neoborbonici.it/portal/te.../search_01.png Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali
http://www.neoborbonici.it/portal/te.../search_02.png http://www.neoborbonici.it/portal/te...ages/pixel.png
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
FESTA AZZURRA http://www.neoborbonici.it/portal/images/stories//a.gif Leggi tutto...
Il nuovo Sud Rivista "Il Nuovo Sud"http://www.neoborbonici.it/portal/im...uovo%20sud.bmpLo aspettavamo da tempo e finalmente esce dalle rotative napoletane una pubblicazione a forte connotazione identitaria il cui scopo fondamentale sarà quello di mettere in evidenza le peculiarità di un SUD ancora pulsante, nonostante i continui oltraggi e le continue mortificazioni.
Leggi tutto... IDENTITA' Noi siamo per l’identità, si ma quale? Beh Un’identità qualsiasi!
Da più parti si sente proclamare lo slogan dell’identità, “Siamo un movimento identitario”, “Il nostro è un partito identitario”, “Il popolo a cui ci rivolgiamo è quello identitario”, “Noi abbiamo risvegliato l’identità “ Quante volte negli ultimi tempi abbiamo riscontrato su comunicati, dichiarazioni di pseudo comizi, appelli queste frasi, questa parolina che sembra essere diventata prodigiosa, IDENTITA’ .
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Fermiamo i garibaldesi, per l'onore e per la Patria
Ci sono delle occasioni che vanno prese al volo
A tutti i duosiciliani, a tutte le associazioni meridionaliste, al popolo napolitano e siciliano, appello per manifestare contro l’evento che si terrà a Napoli il 4 luglio 2007 in nome del criminale Garibaldi...
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DAGLI AL TRADITORE!
http://www.neoborbonici.it/portal/im...//pisacane.jpg Comunicato stampa per l'ignobile tre giorni di festeggiamenti per il traditore rinnegato delle Due Sicilie Carlo Pisacane.
Cade oggi il 150^ anniversario della fine della spedizione di Sapri con la morte del suo capo Carlo Pisacane.
Leggi tutto... Solidarietà ai pendolari napoletani
Contro i soliti razzisti solidarietà ai pendolari napoletani
Qualche giorno fa un gruppo di pendolari napoletani ha bloccato la stazione di Roma per protestare contro il mancato rinnovo di una convenzione tra Ferrovie dello Stato e Regione Campania e che prevedeva degli sconti nei viaggi settimanali tra Sud e Nord. Anche tenendo in giusta considerazione i danni subiti da chi si trovava a viaggiare in quelle ore, esprimiamo tutta la nostra solidarietà a questi “nuovi emigranti” di cui nessuno si ricorda e che nessuno, a quanto pare, a Sud come a Nord, da sinistra e da destra, ha voluto e saputo rispettare. Nessuno si è accorto, infatti, che in questi anni decine di migliaia di campani e di meridionali hanno aperto una nuova pagina nella tragica e infinita pagina dell’emigrazione iniziata, come sappiamo e non a caso, all’indomani dell’unificazione italiana. Dal 1860 in poi, infatti, tutti i governi monarchici e repubblicani, di qualsiasi parte politica essi fossero, non hanno saputo fare altro che proporci anno per anno un’unica e imperdonabile soluzione: partire.
Negli ultimi anni in tanti hanno trovato un lavoro nell’Italia del centro-nord ma, vista la precarietà dei lavori e gli stipendi troppo bassi, si sobbarcano decine di ore di viaggi ferroviari in condizioni che purtroppo conosciamo, lasciando case e famiglie la domenica e pernottando spesso negli stessi treni senza lamentarsi con nessuno e senza chiedere niente a nessuno. Solo in questi giorni è venuta fuori questa storia e solo perché, tra le tante incapacità dei nostri politici regionali, possiamo annoverare anche questa “dimenticanza”: hanno dimenticato i nostri pendolari nonostante le promesse strombazzate in più occasioni di aiutare chi aveva cercato e trovato lavoro lontano dalle proprie città.
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Charles Sant'Elia Neoborbonico ..
http://www.neoborbonici.it/portal/im...antiduosic.jpg Duosiciliani d'oltre Oceano : Orgoglio identitario
Vorrei innanzittutto porre i miei piu calorosi saluti a tutti gli amici borbonici che si sono davvero impegnati nella lotta per il riconoscimento non solo della nostra storia ma anche per risolvere i problemi della mancanza di una conoscenza diffusa di quella nostra storia e cultura, e di offrire una nuova tappa di azione politica e culturale nell’ambito italiano e europeo.
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DAL BLOG DI GRILLO
Dal blog del nostro amico Beppe Grillo viene un severo monito a salvaguadare la nostra salute. Non pensate che sia veramente l'ora di attuare seriamente il COMPRASUD?
E’ in arrivo l’uomo bionico. I metalli che ingeriamo ci stanno trasformando in ferramenta ambulanti.
L’elenco che segue riporta alcuni metalli contenuti in prodotti che mangiamo tutti i giorni, metalli come Titanio, Cobalto, Argento.
Basta saperlo. Come per le sigarette è sufficiente aggiungere un’etichetta con su scritto: “Attenzione, vetro all’interno”, oppure “Piombo, Bismuto e Solfato di Bario possono produrre effetti collaterali”.
Leggi tutto... Un'anima divisa in due-Frattamaggiore 26/7/2007
Un'anima divisa in due
Il 26/7/2007 alle 19.30 a Frattamaggiore presso la sede del movimento Nostra Romanitas, il movimento "L'insorgenza" presenterà il libro di
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Saboja a Morano Calabro Allarmi, Allarmi!http://www.neoborbonici.it/portal/im...s//divieto.jpg
Cari Compatrioti,pare che Emanuele Filiberto sarà a Morano Calabro il giorno 12 settembre. Cos’altro vuole questo signore? A cosa mirano le sue continue apparizioni alle nostre latitudini?
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Attività di Movimento Incontri Neoborbonici sez. di Caserta e di Roma
Caserta
Riunione lunedì 10 settembre alle ore 19.30 presso i locali della Parrocchia della Rotonda di S.Nicola dei neoborbonici “Terra di lavoro”. L’incontro è aperto anche ai simpatizzanti.
Siete pregati di intervenire perchè bisogna innanzitutto concentrare il gruppo per il congresso del 14 ottobre
Non mancate !
Il presidente Neoborbonici “Terra di Lavoro”
Giuseppe Vozza
Leggi tutto... Incontro Neoborbonico con i duosiciliani di Puglia Puglia Neoborbonica
II responsabile relazioni esterne del Movimento Neoborbonico Fiore Marro e la delegazione di Andria presieduta da Armando Calvano hanno indetto in data 15 settembre 2007 un incontro con i soci, ed i simpatizzanti neoborbonici ed i duosiciliani della Puglia.
Temi dell'incontro:-Nuove Iscrizioni-Eventuali collaborazioni con altre associazioni-Progetto per unificare in un solo organismo i Duosiciliani/neoborbonici della Puglia-Varie ed eventuali.Per maggiori informazioni e per sapere come raggiungere il luogo dell'incontro clicca sotto. Leggi tutto... Altri...
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Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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LA SETTIMANA DEI BRIGANTI
Gennaro De Crescenzo alla
SETTIMANA DEI BRIGANTI
2a Settimana di studi sul brigantaggio meridionale
VILLA CASTELLI (BR) – 25 settembre / 1 ottobre 2007
Inizio: ore 19,00
(25/28 settembre – Biblioteca Scolastica Multimediale “Giovanni Neglia” – Piazza Ostillio)
(29 settembre / 1 ottobre – Sala Consiliare Comune di Villa Castelli – Piazza Municipio)
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Un'anima divisa in due
Presentazione del libro di Fiore Marro
Sabato 22 settembre 2007
Il comune di S.Nicola La Strada(CE) in collaborazione con il movimento neoborbonico "Terra di Lavoro" presenta il libro:
Un'anima divisa in due-di Fiore Marro
Leggi tutto... UTOPIA
L’UTOPIA NEMICA DI NAPOLI DAI PENSATORI DEL CINQUECENTO AI GIACOBINI DEL SETTECENTO
Nel XVI secolo fu coniata la parola utopia da parte di Tommaso Moro, santo inglese tanto intransigente verso lo scismatico Enrico VIII da pagare con la vita la sua fede cattolica. Quello che scrisse sull’utopia rappresentava una società slegata dal tempo e dallo spazio (quindi inesistente, cioè utopica in greco) di esseri finalmente mondati dai problemi della vita umana. Pochi anni dopo il termine fu ripreso da un calabrese, un altro Tommaso, di casato Campanella.
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[FARO] Encuentro Tradicionalista Civitella del Tronto
- XXXVIII Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto: La tradición más allá de la memoria
Civitella del Tronto, 5-6 abril 2008. Como saben los lectores de FARO, los días 5 y 6 de abril se ha celebrado el XXXVIII Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto, bajo el lema "La tradición más allá de la memoria: el problema del Estado católico y el pensamiento político-jurídico de Carlo Francesco D'Agostino".
El abogado Carlo Francesco D'Agostino, fundador del Centro Político Italiano, director de L'Alleanza Italiana, tras haber rechazado con firmeza el fascismo precisamente en nombre de la doctrina política católica, fue por lo mismo, después de la II Guerra Mundial, el más pugnaz opositor de la democracia cristiana, tanto teórica como práctica. Su nombre, objeto de desprecio generalizado en tantos ambientes que hubieran debido en cambio secundarle, queda como uno de los puntos de referencia del catolicismo político del período. En España, la revista Verbo, tan cercana a nosotros, le dedicó un obituario en 1999, año de su fallecimiento. Por su parte, el profesor Danilo Castellano, querido amigo de FARO, catedrático de la Universidad de Udine, le dedicó no hace mucho un libro, De christiana republica (Edizioni Scientifiche Italiane, Nápoles, 2005), excelente introducción a su vida y obra, e incluso inmejorable presentación del problema político en el mundo católico.
El sábado 5, en el Hotel Zunica, comenzó la reunión científica, bajo la presidencia del historiador Mauricio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la península italiana y caballero de la Orden de la Legitimidad Proscrita. Saludó a los presentes, transmitió el saludo de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón e ilustró brevemente la finalidad y el contenido del encuentro, dando la palabra seguidamente a los distintos ponentes. El primero fue monseñor Ignacio Barreiro, director de la oficina romana de Human Life International, quien explicó la doctrina de la Iglesia sobre la comunidad política y su desnaturalización por el modernismo político. A continuación, el profesor napolitano Giovanni Turco abordó la crítica del liberalismo de D'Agostino, que está en la base de su pensamiento y que viene a constituir una suerte de contra-tradición. En tercer lugar, en ausencia de Pietro Giuseppe Grasso, catedrático de la Universidad de Pavía y maestro de los iuspublicistas italianos, se dio lectura a su texto sobre la valerosa (y aislada) crítica de D'Agostino a la Constitución italiana de 1947. El profesor Miguel Ayuso, de la Universidad de Comillas, fue el cuarto orador, para abordar la cuestión de la constitución cristiana de las sociedades en el pensamiento de nuestro autor. Finalmente, el ya citado profesor Danilo Castellano, fue el encargado de presentar las conclusiones.
La presentación de algunas de las publicaciones aparecidas durante el último año y una cena de hermandad, amenizada por el grupo folclórico napolitano Canzionere dell'Appia, completaron la jornada.
En la mañana del domingo 6, bajo la presidencia del profesor de la Universidad de Perusa, Paolo Caucci von Saucken, la reunión se trasladó en cortejo hasta el monumento a Mateo Wade, oficial irlandés que defendió Civitella cuando el intento de invasión napoleónico. Allí, el profesor Miguel Ayuso pronunció unas palabras subrayando la continuidad esencial de la historia contemporánea, tanto de parte de los revolucionarios como de los defensores de la tradición, y recordando a Francisco Elías de Tejada, de cuya muerte se cumplía el trigésimo aniversario, y al abogado Silvio Vitale, que allí mismo pronunció su último y recordado discurso. Acto seguido, comenzó el ascenso a la fortaleza de Civitella, a cuyas puertas Giovanni Turco pronunció unas sentidas palabras en recuerdo de Pino Tosca, en el lugar desde donde éste solía dirigirse a los participantes. Llegados al patio de armas, se alzó la bandera de las Dos Sicilias, y a continuación el director de L'Alfiere, Edoardo Vitale, realizó la conmemoración del soldado napolitano. Siguió la Santa Misa, celebrada en el rito romano tradicional por monseñor Ignacio Barreiro, quien en el sermón trasladó al orden temporal la figura sobrenatural del Buen Pastor, evocando en tal sentido la figura del Rey católico. En el memento de difuntos se recordó a los amigos fallecidos. El tradicional almuerzo de clausura concluyó con la llamada hasta el año próximo, si Dios quiere.
Fotografías de estos actos en el área Fotos de las páginas para suscriptores de FARO, álbum Civitella del Tronto 2008
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Agencia FARO
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[FARO] Nápoles. La identidad traicionada: la unificación italiana contra la Tradición
Roma/Nápoles, 29-30 mayo 2008. El profesor Miguel Ayuso, director científico del Consejo de Estudios Hispánicos "Felipe II", durante la semana pasada ha visitado en Roma a distintas personalidades de la Curia y de la Academia.
A continuación, como había informado FARO, se trasladó a Nápoles para intervenir en el seminario "La identidad traicionada: la unificación italiana contra la Tradición", organizado por la Editorial Il Giglio y el Movimiento Neoborbónico y celebrado en el Hotel Oriente el día 30, festividad de San Fernando, Rey de León y de Castilla. Bajo la presidencia del profesor Giovanni Turco, Marina Carrese, de la Editorial Il Giglio, fue la primera en hacer uso de la palabra, ilustrando la temática general de la reunión. A continuación, Miguel Ayuso, trató de la "nación", distinguiendo la visión tradicional de la revolucionaria, y examinando la relación entre ambas en Francia, España e Italia. La historiadora Angela Pellicciari, que ha adquirido notoriedad los últimos años por una serie de libros sobre la unificación italiana, demostró seguidamente cómo el llamado "Risorgimento" no consistió en realidad sino en un mito puesto al servicio del anticatolicismo. Para concluir, el profesor Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimiento Neoborbónico, desmontó las mentiras de una historiografía constitutiva de una verdadera leyenda negra del Reino de las Dos Sicilias. Una sala llena, pese al puente y a la magnífica climatología, siguió con interés las intervenciones. La prensa local se ha hecho amplio eco de la reunión.
Reportaje fotográfico en las páginas para suscriptores de FARO, área Fotos.
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Agencia FARO
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[FARO] Vídeo napolitano: La resistencia contra la masonería
Nápoles, abril/agosto 2008. Los suscriptores de FARO están puntualmente informados de los anuales Encuentros Tradicionalistas de Civitella del Tronto, el Montejurra napolitano. Un suscriptor llama nuestra atención sobre un vídeo que recoge una parte de los actos de este año (celebrados el 5 y 6 de abril), bajo el expresivo título La Resistenza contro la massoneria, disponible en YouTube: http://es.youtube.com/watch?v=I2YrgOpVqTQ
Despachos anteriores en las áreas Mensajes y Archivos de las páginas para suscriptores de FARO
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Agencia FARO
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
1894 27 dicembre 2008 http://www.neoborbonici.it/portal/im...pdf_button.pnghttp://www.neoborbonici.it/portal/im...rintButton.png http://www.neoborbonici.it/portal/im...mailButton.png http://www.neoborbonici.it/portal/im...esco_ii_08.jpg In occasione del CXIV anniversario della morte dell'ultimo Re di Napoli Francesco II di Borbone il Movimento Neoborbonico ha organizzato una Messa Solenne nella Chiesa di San Ferdinando, vicino al Palazzo reale, alle ore 18.00 del 27 dicembre 2008.
Neoborbonici, tradizionalisti, cavalieri costantiniani e filo-borbonici hanno affollato la storica chiesa, che ha visto crescere Francesco di Borbone, in un'atmosfera ieratica e coinvolgente. Da lassù il nostro grande, santo, ultimo re ci guidi nell'ardua leadership che ci è stata data per il riscatto del Sud.
Analoghe cerimonie si sono svolte in vari luoghi distanti dalla capitale duosiciliana il più lontano dei quali è la cittadina di Red Bank nel New Jersey (USA), grazie a emigranti abruzzesi.
I duosiciliani tutti attendono un segnale dal Loro Re.
Cronaca dell'evento fatta dal cap. Romano cav. Alessandro:
Come preannunciato, il 27 dicembre 2008, alle ore 18.00, si è celebrata presso la Chiesa Reale di S. Ferdinando in Napoli la Messa in suffragio del nostro amato Sovrano Francesco II, nel 144° anniversario della sua morte.
Nella chiesa gremita da moltissimi compatrioti, c’era un’atmosfera solenne ed un diffuso sentimento di commozione.
Alle parole di apertura del Vice Priore (il Priore è S.A.R. Carlo di Borbone) della Confraternita che amministra la Chiesa, Dott. Cav. Nob. Marco Crisconio, hanno fatto seguito quelle del Vicepresidente del Movimento Neoborbonico Prof. Cav. Vincenzo Gulì.
Profonda e coinvolgente l’omelia del celebrante Mons. Raffaele Ferriero che ha messo in evidenza le virtù umane e cristiane del nostro amato Sovrano, incitando il nostro Popolo a “svegliarsi” e ad essere esempio di coerenza cristiana, così come lo fu Francesco II, davanti ad una società e ad una politica corrotte, esortando i Legittimisti a non farsi fagocitare da questi tempi dove i veri valori umani e cristiani sono stati soppiantati da quelli falsi del consumismo, della corruzione, della sopraffazione e dello sfruttamento dei più deboli.
All’apertura l’Inno del Regno delle Due Sicilie, suonato all’organo a canne dal Maestro Giuseppe Perucatti ed, in chiusura, il “ Maestà comandate! “ invocato dall’Ufficiale Borbonico. Quindi il Flauto di Francesca Romano, che in onore del nostro Re ha intonato le note della “ Adunata generale”, ha concluso la struggente cerimonia.
Durante la Santa Messa e gli onori al Re, la Guardia D’onore è stata formata dai Cavalieri Costantiniani Luigi Andreozzi e Giovanni Samo accompagnati dal Rappresentante dell’Ordine Dott. Cav. Mino de Lucia.
Tra i presenti la maggior parte dei compatrioti della prima ora con in testa il Presidente del Movimento Neoborbonico Prof. Cav. Gennaro De Crescenzo, numerosi Cavalieri Costantiniani, tanti giovani e giovanissimi.
Tuttavia spiccavano alcune assenze.
A tal proposito, di fronte a chi ha voluto comunque essere presente nonostante la lontananza ed impedimenti anche fisici, sono stati sollevati seri dubbi sull’autenticità del pensiero e delle azioni di chi, pur essendo vicino, diserta sistematicamente tali fondamentali appuntamenti di fede e di fedeltà. Nello specifico, tale atteggiamento è apparso agli occhi di molti autorevoli compatrioti come una grave mancanza di rispetto nei riguardi del Sovrano celebrato, della sua augusta Famiglia, dell’Ordine Costantiniano, di tutti gli intervenuti e dello “schieramento” autenticamente legittimista organizzatore della cerimonia.
Come ha ricordato il sacerdote, per costoro è valida la parabola del Signore secondo la quale l’assenza colpevole è dovuta al fatto che: “Non è possibile servire Mammona e nello stesso tempo Dio”.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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La nuova pubblicazione dell'Editoriale Il Giglio
Uno Dio e uno Re
il brigantaggio come guerra nazionale e religiosa
di Antonella Grippo
http://www.editorialeilgiglio.it/img/Uno_Dio_uno_Re.jpg
Dopo Brigantaggio legittima difesa del Sud, la raccolta degli articoli della Civiltà Cattolica sul brigantaggio curata dal prof. G. Turco, la nuova pubblicazione del Giglio riprende la tematica, con stile snello e vivace, per dimostrare, con nuovi ed ulteriori documenti, la verità dell'assunto dei Padri Gesuiti: il brigantaggio fu davvero guerra di difesa da un aggressore violento e animato da principi opposti alla storia e all'identità meridionali, fu guerra in nome di Dio e del Re.
All'indomani stesso della scomparsa del Regno, interi paesi si sollevarono, si armarono e diedero vita alla grande epopea dei briganti. Se la storiografia non fosse stata partigiana e ideologica, questi eroi non sarebbero stati chiamati "briganti" ma patrioti e oggi le strade dei paesi lucani, calabresi, avellinesi, cilentani, porterebbero i loro nomi.
Tra i primi briganti ci furono i soldati che non rinnegarono il giuramento fatto e non vollero passare nell'esercito italiano. Accanto a loro, i legittimisti europei, giovani e nobili ufficiali stranieri. Ai loro ordini masse di contadini, uomini e donne, che impararono a combattere, a resistere, a sopportare la violenta repressione operata da 120.000 soldati piemontesi. Alla fine, la violenza ebbe ragione del valore: le deportazioni delle famiglie, le fucilazioni sommarie senza processo, la miseria prodotta dalle leggi speciali, isolarono i briganti facendoli divenire lupi selvatici come la propaganda ideologica li aveva sempre dipinti. Recise le radici ideali che lo avevano alimentato fino ad allora, il brigantaggio chiuse rapidamente la propria parabola, senza più la forza di resistere e combattere perché gli erano stati strappati l'anima e il cuore.
Dieci anni di rivolta contro uno Stato usurpatore e rapace, dieci anni di violenta e devastante repressione, sono stati l’atto di nascita dell’Italia unita. I segni lasciati sono molto più profondi di quanto si possa immaginare: solo così si spiegano sentimenti ed atteggiamenti che da sempre connotano i rapporti Nord-Sud, la reciproca mancanza di fiducia, la “disaffezione alle Istituzioni e lo scarso senso civico” imputate ai Meridionali, la malcelata convinzione che il progresso socio-economico del Settentrione sia fondato su una pretesa superiorità morale.
Solo così si può spiegare soprattutto la nascita e il permanere di classi dirigenti ipocrite, disoneste, prone ai poteri forti, corrotte e corruttrici, disposte ad ogni sorta di collusioni. Solo così si spiegano 148 anni di politica nazionale agita con l’unico obiettivo del bene privato e il baratro economico tra Nord e Sud scavato con le braccia e il sudore dei Meridionali. Fin quando non sarà tutto chiarito su quell’atto di nascita dell’Italia unita, tutto quel che è seguito continuerà a non essere comprensibile e parlare di futuro, qualunque esso sia, non avrà senso.
Collana Saggi, 2008
pp. 144, 9 illustrazioni
€ 10,00 - sconto Soci 30%
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Brigantaggio
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Brigantaggio
BRIGANTE
http://1.bp.blogspot.com/_Hadjmm5OBI...0/Briganti.jpghttp://www.i-italy.org/files/image/briganti.jpg
Brigante de blancas banderas,
Tú que juntas Gaeta y Messina,
Estás luchando por Nápoles,
Estás luchando por Sicilia,
Brigante de las Dos Sicilias,
Soldado de la Contrarrevolución,
Defiendes con tu sacrificado pueblo,
A la legítima Casa de Borbón,
Brigante del orgullo sureño,
En ibera península hallas hermanos,
Que luchan por lo mismo que tú,
Siendo católicos y monárquicos,
Cuentas con Borges y Tristany,
Y en Roma con Alfonso Carlos,
Un pasado cercano te une,
Con la España que estrecha tu mano,
Brigante que cantas,
Con la alegría del mosquetón,
Con nobleza repeles,
Al piamontés invasor,
Al impío Garibaldi,
Que tu ruina desea,
Al masón cobarde y rastrero,
Que no merece tregua,
Brigante contra el risorgimento,
Que sólo es crimen y mentira,
Con trapos tricolores avanzan,
Mercenarios de causa mezquina,
Cabalga por bosques y olivares,
Galopa mirando al Tirreno,
Que los invasores del Papado,
Ahogan de sangre tu cielo,
No desfallezcas brigante,
Guerrillero tradicionalista,
Por la integridad de tu reino,
Un alzamiento interclasista,
Brigante, te escribo con emoción,
Pues soy carlista y meridional,
Tenemos muchísimo en común,
En el horizonte de la Cristiandad,
Brigante de las flores de lis,
Brigante defensor del Mediodía,
No estás solo, correligionario,
La Santa Causa no ha muerto todavía,
Con tus raíces hispánicas,
Con tu espíritu de libertad,
¡ Resurge, resurge brigante,
Sin miedo hacia la lealtad !
http://2.bp.blogspot.com/_gTQCiRKlM-...s+Sicilias.bmp
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Brigantaggio
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Só uma questão. Eu estive a ouvir as músicas que o Ordóñez colocou e não entendi uma coisa. O idioma em que eles cantam tem claramente parecenças com o italiano, mas é alguma dialecto da Calábria? É que tem um sotaque peculiar mas agradável.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Imperius: Creio que a cançâo " brigante se more " é na língua napolitana, porque na língua italiana diz-se " brigante si muore ", por exemplo. É curioso, mas percebe-se no napolitano uma certa influência do espanhol, por exemplo o napolitano diz " tengo fame " e nâo " ho fame ". E sim, a mim parece-me mais agradável o acento, até mais familiar.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por
Ordóñez
Imperius: Creio que a cançâo " brigante se more " é na língua napolitana, porque na língua italiana diz-se " brigante si muore ", por exemplo. É curioso, mas percebe-se no napolitano uma certa influência do espanhol, por exemplo o napolitano diz " tengo fame " e nâo " ho fame ". E sim, a mim parece-me mais agradável o acento, até mais familiar.
Tem razão. Procurei a letra da música mas não a encontrei, então tentei fazer eu mesmo. Outras da parecenças entre o espanhol e napolitano é a palavra scupetta, pois os italianos usam moschete. Bem ponho aqui a letra. Perdoem-me esta transcrição mal feita, mas o pouco que sei de napolitano vem da "La Tarantella".
Brigante se more - Letra
Amu pusatu chitarre e tamburi 'ppe chista musica c'adda cangià simu briganti e facimu paura e ccu a scuppetta vulimu cantà
E mo cantamu sta nova canzune tutta la gente si ll'adda mparà nu combattimo por el re d'i burbone sta terra nostra nun s'adda tucca
Tutti i paisi d'a Basilicata si su scetati e mo vonnu luttà pure a Calabria mo s'è arrevotata e stu nemicu facimu tremà
Chi ha vistu u lupu s'è misu paura nun sape bbuono qual è a verità lu veru lupu è chi magna e creature è 'o piemontese c'avimm caccià
Fimmine belle rapiti lu core Si nu brigante vuliti sarvà Nun ci circati scurdatevi u nome chi ci fa guerra nun tena pietà
Uomo se nasce e brigante se mora Ma finu all'ultimu avimm'è lutta E si murimu jettate nu fiore E na preghiera'ppe sta libertà
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
La letra aparece en la página web que el mismo video en youtube enlaza
http://www.ilportaledelsud.org/brigantesemore.htm
Por lo visto en la canción del video (creo que debe ser la de la película) se han cambiado algunas cosas respecto a la original.
En el video dice "Nui cumbatimmə pə'l rre Burbonə" mientras que en el original dice algo así como "El rey Borbón nos importa un pimiento" (Nun ce ne fotte d'u rre Burbonə).
Al final también el original dice "bestemmia" que creo que es blasfemia o maldición, mientras que en el video dice "preghiera".
Aquí está la letra original en el dialecto sureño y traducida al italiano toscano:
Brigante se more
Ammə pusatə chitarrə e tammurə
pecché 'sta musica s'à dda cagnà.
Simmə brigantə e facimmə paurə,
e cu 'a šcuppettə vulimmə cantà,
e cu 'a šcuppettə vulimmə cantà.
E mo' cantammə 'šta novə canzonə,
tutta la ggentə se l'à dda 'mparà.
Nun ce ne fotte d'u rre bBurbonə
ma 'a terrə è 'a noštrə e nun s'à dda ttuccà,
ma 'a terrə è 'a noštrə e nun s'à dda ttuccà.
Tuttə e paìse d'a Vasilicatə
se so’ scetatə e vonnə luttà,
pure 'a Calabbria mo s'è arrevutatə;
e štu nemichə 'o facimmə tremmà,
e štu nemichə 'o facimmə tremmà.
Chi à vistə o lupə e s'è misə paurə,
nun sape bbuonə qual'è verità.
O verə lupə ca magnə 'e creature,
è 'o piemuntesə c'avimm'a caccià,
è 'o piemuntesə c'avimm'a caccià.
Fèmmenə bellə ca ratə lu corə,
si llu brigantə vulitə salvà
nun 'o cercatə, scurdatev'o nomə;
chi ce fà gguerrə nun tenə pietà,
chi ce fà gguerrə nun tenə pietà.
Ommə se nasce, brigante se mmorə,
ma fin’ all'ùltimə avimm'a šparà.
E se mmurimmə menatə nu fiorə
e na bbeštemmiə pe' 'šta libbertà,
e na bbeštemmiə pe' 'šta libbertà.
Brigante si muore
Abbiamo riposto chitarre e tamburi,
perché la musica deve cambiare.
Siamo briganti e facciamo paura,
e con il moschetto vogliamo cantare, e con il moschetto vogliamo cantare.
Ed ora cantiamo questa nuova canzone
che tutta la gente la deve imparare,
non ce ne fotte del re Borbone ma la terra è nostra e non si deve toccare, ma la terra è nostra e non si deve toccare
Tutti i paesi della Basilicata,
si sono svegliati e vogliono lottare,
pure la Calabria ora si è rivoltata
e questo nemico facciamo tremare,
e questo nemico facciamo tremare,
Chi ha visto il lupo ed ha avuto paura
non conosce bene qual è la verità.
Il vero lupo che mangia i bambini
è il piemontese che dobbiamo scacciare,
è il piemontese che dobbiamo scacciare
Donne belle che ci date il cuore,
se volete aiutare il brigante,
non lo nominate, dimenticatene il nome;
perché il nemico non conosce pietà,
perché il nemico non conosce pietà.
Uomo si nasce e brigante si muore
ma fino all'ultimo dobbiamo sparare.
E se moriremo, lanciate un fiore
ed una bestemmia per questa libertà,
ed una bestemmia per questa libertà.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
¡Qué horror! En efecto, bestemmia significa blasfemia. ¡Qué forma tan terrible de morir aunque sea por una buena causa! ¡Cuánto mejor es morir exclamando "Viva Cristo Rey"! Los italianos también pueden ser muy blasfemos aunque sus blasfemias no sean tan horrorosas como las de España. Me alegra que hayan hecho una versión que diga preghiera (oración).
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
www.neoborbonici.it
LIBRO SU CHIAVONE http://www.neoborbonici.it/portal/im...//copshort.jpg E' uscito in questi giorni un libro su Chiavone, uno dei più famosi capibriganti borbonici, scritto da Vincenzo Gulì e pubblicato da Herald Editore di Roma. Il testo sarà presentato per la prima volta a Reggio Calabria venerdì 13 p.v. a cura della locale delegazione di Antonio Porcaro.
SUPERATO IL MILIONE E MEZZO DI CONTATTI! GRAZIE ATUTTI I NOSTRI VISITATORI !
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cita:
Iniciado por
Hyeronimus
¡Qué horror! En efecto, bestemmia significa blasfemia. ¡Qué forma tan terrible de morir aunque sea por una buena causa! ¡Cuánto mejor es morir exclamando "Viva Cristo Rey"! Los italianos también pueden ser muy blasfemos aunque sus blasfemias no sean tan horrorosas como las de España. Me alegra que hayan hecho una versión que diga preghiera (oración).
Pues Hyeronimus hace tiempo que lo había ya referido... pero viene a proposito: dice en sus Memórias un autor portugués, Bulhão Pato, que de niño (cuando vivió con sus padres en Bilbao por los años del cerco de la Primera Guerra Carlista) le contaron que algunos soldados carlistas hechos prisioneros, ante el pelotón de ejecución atiraban la boina al aire gritando: !!Me voy a cenar con la Vírgen Santísima!!
Para mi, mejores ultimas palabras no existen.
Un detalle (y una pregunta): dice Bulhão Pato que la boina que atiraban al aire era azul... de las tropas carlistas que cercaban Bilbao en la Primera Guerra Carlista, ?cuales los regimientos que usaban boina azul? Sólo por curiosidad, la pregunta... Gracias por adelantado.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Cualquier expresión que dé un testimonio contundente de fe en el momento de la muerte está bien, ya sea que se proclame la realeza de Cristo (¡Viva Cristo Rey!"), se exprese alegría ("¡Me voy a cenar con la Virgen!") o el "Yo muero, pero Dios no muere" de García Moreno, está bien.
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[FARO] XXXIX° Incontro Tradizionalista di Civitella Del Tronto
Civitella del Tronto, marzo 2009. El sábado 28 y el domingo 29 tiene lugar el XXXIX Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto, el Montejurra napolitano.
Bajo el título "La legitimidad del poder", el sábado 28 tendrá lugar un congreso en la sala de reuniones del Hotel Zunica, de las 16 a las 20 horas, en el transcurso del cual estarán disponibles las últimas novedades editoriales relevantes. Más tarde, tras la cena, actuará el Dúo Santa Lucía, con canciones tradicionales napolitanas.
El domingo 29, a las 09:30, habrá una concentración en la Puerta de Nápoles, desde la que se marchará al monumento a Matteo Wade, donde se depositará una corona y donde Francesco Maurizio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la Península Italiana, conmemorará a los Mártires de la Tradición. A continuación se procederá a la Reale Fortezza, donde se izará bandera en la plaza de armas, con el concurso del Grupo Histórico Militar de las Dos Sicilias. El doctor Ubaldo Sterlicchio conmemorará al soldado de las Dos Sicilias.
A las 11 horas se celebrará en el mismo lugar la Santa Misa por los Mártires de la Tradición y los caídos napolitanos. A las 13:30, almuerzo y clausura del encuentro en el Hotel Zunica.
Estos avisos y muchos otros en la Agenda de las páginas para suscriptores de FARO y en el Tablón de anuncios de la web de FARO
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Irmão de Cá
dice Bulhão Pato que la boina que atiraban al aire era azul... de las tropas carlistas que cercaban Bilbao en la Primera Guerra Carlista, ?cuales los regimientos que usaban boina azul? Sólo por curiosidad, la pregunta... Gracias por adelantado.
Guardia de Honor de Infantería (Boina Azul, borla blanca)
Aduaneros Carlistas (Boina Azul, borla blanca)
Infantería Guipuzcoana y Alavesa (Excepto el 5º batallón guipuzcoano, que la llevaba blanca)
Alabarderos del Rey
Batallón de Granaderos
2º Regimiento de Lanceros de Tortosa
Fusileros de Valencia
Húsares de Ontoria
Primera compañía de Artillería del Ejército del Norte
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:muybueno:!Muchas Gracias, Reke!
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
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Irmão de Cá
:muybueno:!Muchas Gracias, Reke!
Hermano y amigo Irmao, el Batallon de Granaderos en miniatura ;)
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Ultimamente tenho feito umas pesquisas sobre as Duas Sicílias, a sua história, paisagem e cultura. Este forum ajudou bastante. Mas surgiu-me uma pequena dúvida. Alguém sabe qual é a "saúde" do tradicionalismo pró-hispânico nesta zona? Qual o sentimento generalizado do povo da Sicília, Calábria, Nápoles, etc.? Sentem-se mais próximos dos povos da nossa Península, ou do piemontese, os lobos de reunificação?
Desde já obrigado.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
Homen, em verdade hai de tudo. Mas si pode-se dizer que no sul italiano em geral sim que hai sentimentos muito hispanistas. Ali nao ficaron muito contentes com isso da unificaçao, e é um sentimento que podes achar por " acima da política ". Até onde eu sei, por exemplo o Movimento Neoborbónico dedica-se mais a um " trabalho cultural ", mais excelente, como o de Editorial " Il Giglio ". Porém, pode mexer gente ao redor seu. Tem muitas influências do pensamento do carlista Francisco Elías de Tejada, tambén.
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Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias
CL ANNIVERSARIO Della Morte di S.M. Ferdinando II
1859 22 Maggio 2009
Il 22 Maggio 1859 moriva, in circostanze poco chiare, Ferdinando II di Borbone, Re Delle Due Sicilie, probabilmente il più grande sovrano dei Borbone di Napoli.
Sabato 23 Maggio alle ore 18 sarà celebrata la Santa Messa in Rito Romano Antico in suffragio dell'anima del Re Ferdinando II di Borbone presso la Chiesa di San Ferdinando in Palazzo a Napoli
Archivo adjunto 1567
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[FARO] Actos por el 150º aniversario de Fernando II de las Dos Sicilias
Nápoles, 22/29 mayo 2009. Con gran éxito han tenido lugar numerosos actos en conmemoración del CL aniversario de S.M. Fernando II de Borbón, Rey de las Dos Sicilias, que FARO había anunciado en despacho anterior y en su Agenda en línea.
Éxito que comenzó los días 22 y 23 de mayo, en actos organizados por la cooperativa editorial Il Giglio y por el Movimiento Neoborbónico, y que es signo del gran interés y profundos sentimientos que la memoria del Rey de las Dos Sicilias todavía es capaz de evocar. En esta memoria se basa la esperanza de reconstruir la identidad del Sur y proyectar un futuro diferente. Dos días en memoria del gran Rey Fernando II de las Dos Sicilias, entre Nápoles y Portici. Dos días de reflexión, dos días de orgullo y celebración. Hubo una amplia y cualificada participación de público en las celebraciones del 150º aniversario de la muerte del Rey napolitano (22 de mayo de 1859).
El viernes 22 de mayo en la Villa San Gennariello, antigua faisanería del Palacio Real de Portici, se celebró una conferencia y el concierto "La Música del Rey". La velada concluyó con una cena buffet. No había sitio suficiente para dar cabida a los miembros y amigos de la Editorial Il Giglio, simpatizantes neoborbónicos, legitimistas y nuevos amigos, cada vez más numerosos, que redescubren las Dos Sicilias y el orgullo de su pertenencia. Aplausos al Himno de las Dos Sicilias, ejecutado al piano a cuatro manos por el maestro Ida Tramontano y la pianista Concetta di Somma y cantado por la soprano Stefania Tedesco, al que se unió el público. Todos en pie cantaron las estrofas del himno de Paisiello, capaz de devolver la identidad a un pueblo.
Marina Carrese, en nombre de la Editorial Il Giglio, ha encuadrado las celebraciones en la batalla de las ideas que libra Il Giglio con sus publicaciones y sus iniciativas. "Habrá otras --anunció-- para recordar adecuadamente al Rey Fernando II". El profesor Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimiento Neoborbónico, recordó aspectos destacados de los veintinueve años de reinado del Soberano. Las grandes obras civiles, con más de tres mil kilómetros de carreteras; una Marina mercante y de guerra entre las primeras del mundo; y tantos avances que trajeron al Reino de las Dos Sicilias, con la menor presión fiscal de Europa, el reconocimiento como tercera potencia industrial del mundo en la Exposición de París de 1856. Bajo el reinado de Fernando II, Nápoles era la ciudad más importante y populosa de Italia, con 447.000 habitantes; en el mismo año Turín no tenía más que 204.000 y Roma 194.000. Todo se perdió por culpa de la acción de los sectarios que --como parecen confirmar los estudios del Profesor De Crescenzo-- eliminaron, probablemente envenenándolo, a un Rey todavía en pleno vigor físico, con sólo 49 años, para facilitar una unificación que significó la decadencia, el inicio de la emigración y el nacimiento de la llamada cuestión meridional. Pero en este aniversario los motivos de esperanza no faltan. "Si estamos aquí, y en gran número, ciento cincuenta años más tarde, para conmemorar al Rey Fernando II quiere decir que su recuerdo está cada vez más vivo", dijo el Prof. De Crescenzo.
En la tarde del sábado 23 de mayo un gran emoción invadió a los centenares de presentes cuando el Pelotón de honor de la Agrupación histórico-militar de las Dos Sicilias, mandado por el Capitán Alessandro Romano, banderas al viento, ocupó simbólicamente Largo di Palazzo. Acompañado por el redoble de los tambores y las trompetas, las divisas borbónicas marcharon en formación desde la columnata de la Basílica de San Francesco di Paolo hasta el Palacio Real, donde se realizó el cambio de guardia.
Tras las evoluciones en la plaza y el saludo al Rey, el pelotón se dirigió a la iglesia de San Ferdinando di Palazzo, donde presentó armas al Viceprior de la Confraternidad, Dr. Marco Crisconio, antes del inicio de la Santa Misa de Angelis, según el rito romano tradicional, en sufragio del alma de Fernando II. Durante la Misa, celebrada por Monseñor Raffaele Ferriera en un templo lleno a rebosar por cientos de personas, los caballeros Luigi Andreozzi y Giovanni Samo montaron guardia junto al altar, ante la bandera de las Dos Sicilias y un gran retrato del Rey Fernando II. Cantó la Missa de Angelis la mezzo-soprano Nicla Cesaro, con Giuseppe Perucatti al órgano. El Himno de Paisiello, cantado por la soprano Stefania Tedesco, abrió y cerró la ceremonia. Fernando II fue recordado antes de la Misa por el vicepresidente del del Movimiento Neoborbónico, el profesor Enzo Gulì. Sí, la verdad sobre Fernando II, gran rey y gran napolitano, se abre paso a pesar de todas las falsificaciones y estas celebraciones, ciento cincuenta años después, son una señal de esperanza.
Fotografías y vídeos en Editoriale Il Giglio
El 29 de mayo, organizada por los Amigos de L'Alfiere, los Amigos del Sur y las Ediciones Controcorrente, se celebró otra Santa Misa en sufragio de Fernando II, en la Basílica de Santa Clara, donde está sepultado con los otros reyes de las Dos Sicilias.
La Asociación Domenico Scarlatti (Eleonora Amato, violín; Chiara Mallozzi, violoncelo; Lorenzo Pone, órgano) interpretó el Himno Nacional de las Dos Sicilias de Giovanni Paisiello, así como música sacra de Domenico Scarlatti, Francesco Durante y Lorenzo Pone. El sacerdote oficiante, don Luigi Ballirano, pronunció una vibrante homilía en la cual se refirió a las virtudes humanas y cristianas del gran Rey.
Al témino de la Misa, se depositó sobre la tumba del Rey Fernando II una corona de flores, con el lema "El Pueblo de las Dos Sicilias a su Rey Fernando II". Se recitó la oración por el Rey de la Dinastía Borbónica y por los Mártires de las Dos Sicilias; y se impartió, por el rito tridentino, la bendición a los fieles.
A continuación, en la Sala María Cristina del antiguo Claustro Maiolicato, completamente llena, tuvo lugar un congreso de estudios históricos, con los mismos organizadores. Intervinieron: Giuseppe Catenacci, Giovanni Salemi, Pietro Golia (sobre La cultura y el alma de la memoria), Fernando Riccardi (sobre Fernando II Rey de Italia: una utopía posible), Francesco Maurizio di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la Península Italiana (sobre Fernando II entre la revolución y la tradición), Mariano Jacobellis (sobre El garante de los derechos del pueblo), Edoardo Vitale (sobre El defensor de la independencia del Sur).
Otro día inolvidable, en el camino del renacimiento de la Patria.
Fotografías en Eleaml - Sud - ex-Regno delle Due Sicilie
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[FARO] Nápoles: presentación nuevo libro sobre Fernando II
Nápoles, noviembre 2009. Este viernes 27, la cooperativa editorial Il Giglio y la asociación cultural Movimiento Neoborbónico presentarán en Nápoles el nuevo libro de Gennaro De Crescenzo Ferdinando II di Borbone. La patria delle Due Sicilie, con el apéndice Nuove ipotesi sulla morte di un Re.
Intervendrán: el profesor Miguel Ayuso (Universidad Pontificia de Comillas, Madrid); el doctor Guido Vignelli (Vicepresidente Centro Culturale Lepanto); los doctores Giuseppe Nuzzo y Marina Carrese (Editorial Il Giglio). Estará presente el autor.
Nicla Cesaro leerá pasajes seleccionados de 'O Surdato 'e Gaeta, de Ferdinando Russo.
Habrá un concierto de Musica per le Due Sicilie, con Ida Tramontano, Concetta Di Somma y Stefania Tedesco.
A las 18:00 del viernes 27, en la Sala Gigante del Hotel Oriente (Via Díaz, 44, Nápoles).
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[FARO] Presentado en Nápoles nuevo libro sobre Fernando II
Nápoles, 27 noviembre 2009. (Corresponsal). Como había anunciado FARO, en el Hotel Oriente de Nápoles ha tenido lugar la presentación del libro sobre Fernando II (Ferdinando II di Borbone. La patria delle Due Sicilie) de Gennaro De Crescenzo.
Al inicio la soprano Stefania Tedesco cantó el Himno de las Dos Sicilias, de Paisiello.
Giuseppe Nuzzo, presidente de la Cooperativa Editorial Il Giglio, saludó a los presentes, destacando la presencia de S.A.I. y R. Don Bertrand de Orleáns-Braganza, quien aceptó el ruego de dirigir unas palabras, en castellano, sobre la vinculación de su familia con la familia real napolitana. A continuación, el joven Guillermo Pérez Galicia, presidente de la AET de Salamanca, que está ampliando estudios de doctorado en la Universidad Federico II de Nápoles, recordó la hermandad hispano-napolitana y en particular la que desde hace muchos años une a los carlistas con los tradicionalistas de Il Giglio.
Cerrado el capítulo de las alocuciones iniciales con el anuncio, por un concejal del Ayuntamiento de Nápoles, de que se dará el nombre de Fernando II a una calle de la ciudad, dio comienzo el acto académico. La profesora Marina Carrese, de Salerno, presentó con detalle los méritos del libro de Gennaro De Crescenzo, evocando la época de Fernando II. El profesor Miguel Ayuso, de Madrid, recordó la conexión entre monarquía como forma de gobierno y sacralidad de la realeza, así como la conexión entre Estado y nación que, en diversas confusiones, tantas veces vicia la política contemporánea. El doctor Guido Vignelli, del Centro Cultural Lepanto, repasó la reciente historiografía crítica de la falsa versión oficial del "Risorgimento". Finalmente, el autor del libro, presidente del Movimiento Neoborbónico, dio las gracias y anunció nuevos proyectos.
La tercera y última parte del acto fue la literario-musical. Nicla Cesaro declamó estrofas de 'O Surdato 'e Gaeta de Ferdinando Russo. Y la soprano Stefania Tedesco, acompañada al piano con Ida Tramontano, hicieron un recorrido por la música napolitana del período de Fernando II y, más ampliamente, de todo el siglo XIX.
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[FARO] Civitella del Tronto, Nápoles: 40º Encuentro Tradicionalista
Civitella del Tronto, Reino de Nápoles, marzo 2010. Los días 20 y 21 de marzo, D.m., tendrá lugar el XL Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto. Copiamos del programa que nos envía, por el comité organizador, Francesco Maurizio di Giovine, caballero de la Orden de la Legitimidad Proscrita (traducción de FARO):
Vamos a subir por cuadragésimo año consecutivo el peñón de Civitella del Tronto, queriendo así reunirnos en una tierra para nosotros sagrada, porque está bañada de la sangre de los hombres, mujeres, niños y soldados que en el asedio de 1860-1861 defendieron a Dios, a la Patria invadida y al Rey legítimo.
Este año nos honrará con su presencia
S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, Abanderado del Tradicionalismo, quien dará inicio con nosotros al período que recordará los ciento cincuenta años del fin de los reinos legítimos en la península italiana.
La cita de este año se dedica a una profunda reflexión sobre la actividad intelectual que hemos llevado a cabo en el curso de cuarenta encuentros. Nos fijaremos en los hombres que han sido protagonistas de los Encuentros Tradicionalistas de Civitella del Tronto y sobre las ideas que hemos desarrollado.
El 40º Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto quiere reunir en el lugar que es para nosotros el símbolo por excelencia del Tradicionalismo católico a todas las personas de buena voluntad que, aparte de las particularidades asociativas, se identifican con los ideales que propugnamos.
Por tal motivo, con el más profundo espíritu de humildad, hacemos un llamamiento a cuantos comparten el amor por la Tradición, a fin de que estén presentes en nuestra cita.
Poniendo nuestro Encuentro bajo la protección de San Alfonso María de Ligorio, apóstol del catolicismo napolitano, tenemos el placer de invitar al XL Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto, que tendrá lugar los días 20 y 21 de marzo, para desarrollar el tema
La Tradición a través de cuarenta Encuentros en Civitella del Tronto
En el curso del Encuentro serán recordados los Mártires de la Tradición y se celebrará el Día en memoria del Soldado Napolitano.
El Encuentro se celebrará en el salón de reuniones del Hotel Zunica.
Sábado 20 marzo
16:00 Apertura de los trabajos y lectura de los mensajes recibidos.
16:15 Inicio de la reunión.
Las ponencias se expondrán en el orden siguiente:
- Prof. Paolo Caucci von Saucken. 1971-2010 Gli Incontri tradizionalisti di Civitella del Tronto.
- Prof. Miguel Ayuso. La Tradizione nel pensiero di Francisco Elías de Tejada.
- Dr. Giuseppe Catenacci. Ricordo di Roberto Selvaggi nel ventennale della pubblicazione di Uomini e volti di un esercito dimenticato. Presentazione dei due pamphlets che l'associazione ex allievi Nunziatella ha realizzato per l'Incontro.
- Dr. Giovanni Salemi. Una principessa solidale con il tradizionalismo. Urraca di Borbone Due Sicilie.
- Dr. Edoardo Vitale. Ricordo di Pino Tosca, uomo della Tradizione.
- Prof. Giovanni Turco. Verità e libertà nel pensiero tradizionale.
- Mons. Ignacio Barreiro Carámbula. Rivoluzione contro Dio: la solitudine dell'uomo.
- Dr. Antonio Allegra. Ricordo di mio padre Giovanni Allegra.
- Dr. Maurizio Di Giovine. Silvio Vitale e la rinascita del Tradizionalismo Napolitano.
20:30 Junto al Hotel Zunica habrá una cena comunitaria con los platos típicos de la tradición borbónica.
Al término de la cena la joven cantante y guitarrista Rosaria De Gregorio ofrecerá un concerto con los motivos más célebres de la canción tradicional napolitana.
Domingo 21 marzo
09:30 Concentración de los reunidos en la Puerta de Nápoles y cortejo hacia el monumento a Matteo Wade para depositar una corona en memoria de los muertos en el asedio de Civitella del Tronto en 1860-1861.
10:15 Salida hacia la Real Fortaleza, donde se alzará la bandera en la plaza de armas.
10:30 Conmemoración del Soldado de las Dos Sicilias, por el Dr. Fernando Riccardi.
11:00 Santa Misa en sufragio de los
Mártires de la Tradición y de los caídos napolitanos. Celebra Mons. Ignacio Barreiro Carámbula.
13:30 Almuerzo y clausura del Encuentro junto al Hotel Zunica.
Alojamiento
En Civitella del Tronto:
Hotel Zunica, Tfno. +39 (0) 861/91319 - Fax (0) 861/918150
Hotel Fortezza, Tfno. +39 (0) 861/91321 - Fax (0) 861/918221
Agriturismo La Rocca dei Borboni. Tfno. +39 (0) 861/91590
En Ponzano (a 3,5 km. de Civitella)
Hotel Ermocolle, Tfno/fax. +39 (0) 861/91120
En Sant'Egidio alla Vibrata (a 5 km. de Civitella)
Hotel Concorde, Tfno./fax +39 (0) 861/842406
Hotel Scacco Rosso, Tfno. +39 (0) 861/843139
Cena del sábado 25 €. Se ruega a los interesados en participar en la cena en honor de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón lo comuniquen directamente al Hotel Zunica.
Almuerzo del domingo 30 €.
Estas convocatorias y muchas otras en la Agenda en línea de FARO
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[FARO] Nápoles: Llamamiento por la verdad histórica
Nápoles, noviembre/diciembre 2010. De Lettera Napoletana, periódico digital de información de la cooperativa editorial Il Giglio, número 34.
150 AÑOS: LLAMAMIENTO POR LA VERDAD DE LA HISTORIA SOBRE LA UNIFICACIÓN
(Lettera Napoletana) - Un llamamiento para "restituir la verdad a la historia" a propósito de los acontecimientos que llevaron a la unificación de Italia ha sido publicado por el Comité por la Verdad Histórica, constituido en 1999 con ocasión de las celebraciones del bicentenario de la república jacobina de 1799, con la adhesión de estudiosos, representantes del asociacionismo, defensores y cultivadores de la Historia de las Dos Sicilias. "Los 150 años de la unificación de la Península Italiana en un único Estado (1861) no pueden ser una nueva ocasión para la retórica y la propaganda --dice el texto del llamamiento--; el aniversario de 2011 no debe utilizarse para reproducir una historia de tesis preestablecidas, filtrada por las lentes deformantes de la ideología".
"No se trata tanto de celebrar, cuanto de restituir la verdad a la historia --prosigue el texto--, operación que precede a cualquier recuperación de 'memoria histórica' o aceptación de una 'historia compartida'". En el llamamiento se pide "la apertura sin limitaciones a los estudiosos de los Archivos del Estado Mayor del Ejército y de los otros Archivos del Estado, y la disponibilidad de todas las fuentes documentales sobre los episodios clave de la unificación de Italia".
El llamamiento ha recibido la adhesión de la Editorial Il Giglio y del Movimiento Neoborbónico. El texto íntegro puede leerse en la web de Il Giglio, Editoriale Il Giglio, donde también puede firmarse la adhesión al mismo.
Más artículos de interés en este nº 34 de Lettera Napoletana. Entre otros:
- "Sud: Chi sono i nemici della Banca per il Mezzogiorno"
- "150 anni: Oneto, Così Garibaldi finanzió mafia e camorra"
Agencia FARO | Facebook
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[FARO] Agenda Nápoles febrero 2011
FARO (Redacción), lunes 21 febrero 2011, festividad de Sta. Margarita de Cortona. De la Agenda en línea de FARO, para los próximos días.
FARO en Facebook: http://www.facebook.com/pages/Agenci...48048138545558
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[FARO] 41º Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto
Civitella del Tronto, marzo 2011. Este año con el tema "Unione o unità?", el próximo fin de semana, 26 y 27 de marzo, se celebra el "Montejurra napolitano", el XLI Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto. Programa y todos los detalles pinchando en este enlace.
Este aviso y muchos otros en la Agenda en línea de FARO
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[FARO] Crónica y fotos 41º Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto
Civitella del Tronto, 28 marzo 2011. Como anunció FARO, los pasados días 26 y 27 de marzo ha tenido lugar el XLI Incontro Tradizionalista de Civitella del Tronto. En 1970 el profesor Paolo Caucci von Saucken, que había conocido a Francisco Elías de Tejada, tuvo la idea de reunir a los tradicionalistas del viejo Reino de Nápoles en un encuentro al modo de Montejurra. Se eligió para ello la fortaleza de Civitella del Tronto, de época hispánica, y en la que tanto en 1806 como en 1861 se defendió la tradición católica contra el napoleonismo y el liberalismo risorgimental. Desde entonces, y sin discontinuidad alguna, se ha seguido celebrándose. El pasado año, en el cuadragrésimo aniversario, al que no quiso faltar S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, se recordaron los hitos principales de la trayectoria y, en particular, a los amigos fallecicos. Así, Silvio Vitale (fundador y director de L'Alfiere), los profesores Elías de Tejada y Giovanni Allegra, Pino Tosca, etc. Coincidiendo este año con el aniversario de los 150 años de la impuesta unidad de Italia, naturalmente ha sido el objeto de la edición, bajo el lema "Unione o unità?", ¿Unión o unidad? En la convocatoria, firmada en nombre del comité organizador por el doctor Maurizio Di Giovine, se decía: "No estamos animados de ningún protagonismo porque creemos en el testimonio personal que en Civitella del Tronto encuentra el signo tangible de la resistencia a todo lo que quiere destruir nuestra Tradición católica, federativa y misionera".
En la tarde del día 26, en el Hotel Zunica, comenzó la parte intelectual. Tomó la palabra en primer lugar el profesor Caucci, presidente del comité organizador, quien explicó el significado del empeño de Civitella y el sentido de la reunión de este año. Tras la presentación de una serie de publicaciones por Giuseppe Catenacci, presidente de la Asociación de Antiguos Alumnos de "La Nunziatella" (el Colegio militar del Reino borbónico de las Dos Sicilias), y del libro de Fulvio d'Amore sobre el General Borges (carlista catalán al servicio de Francisco II que fue fusilado por los piamonteses en Tagliacozzo el 8 de diciembre de 1861), siguieron los profesores Giovanni Turco (que se ocupó de las patrias reales y de la nación ideológica), Miguel Ayuso (que abordó la ambigüedad del federalismo) y Guido Vignelli (que examinó el agotamiento de la Italia laicista y la esperanza de reconstrucción de las Italias tradicionales). El magistrado Edoardo Vitale, director de L'Alfiere, ilustró la distinción entre la concepción tradicional y la liberal de la propiedad, con referencia al monarquía napolitana. Y cerró el acto el doctor Di Giovine, que presentó la interpretación tradicionalista del proceso unitario.
El domingo 27, se depositó en primer lugar una corona de flores ante el monumento a Mateo Wade, defensor de la fortaleza en 1806, con la correspondiente conmemoración, este año por el doctor Pasquale Salustto, tocado con boina roja. Luego, ya en la fortaleza, y alzadas las banderas, el doctor Giovanni Salemi, hizo la conmemoración del soldado napolitano. La Santa Misa, celebrada como siempre en el rito inmemorial de la Iglesia romana, este año por un padre franciscano de la lnmaculada al estar ausente en Estados Unidos Monseñor Ignacio Barreiro, habitual celebrante, se ofreció por los Mártires de la Tradición.
El periódico Il Centro publica un reportaje, con numerosas fotografías, de los actos del domingo. La desaparición de la bandera tricolor revolucionaria "dell'Unità d'Italia" que humillaba la fortaleza de Civitella, y la abundancia de banderas napolitanas, pontificias y carlistas, es uno de los puntos más llamativos de la crónica de Il Centro, que puede verse en este enlace.
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FARO (Redacción), abril 2011. De la Agenda en línea de FARO, para los próximos días.
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[FARO] Ecos de Civitella del Tronto
- Ecos de Civitella del Tronto: Mensaje del Abanderado de la Tradición y recuerdo de la Condesa de Bardi
Lignières / Civitella del Tronto, marzo/abril 2011. A la crónica y fotos del 41º Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto que ya difundió FARO, añadimos ahora el mensaje que dirigió al mismo S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, y que puede verse también en italiano en la web de la Comunión Tradicionalista:
El año pasado, en el curso del cual se celebró el 40° Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto, ya desde su primera edición íntimamente ligado al Carlismo, tuve la satisfacción de acompañaros en aquella plaza fuerte de la lealtad y de la fidelidad que es Civitella del Tronto.
Conservo un recuerdo inolvidable de aquella visita y de la amabilidad con la que fui recibido. Este año, en el que se cumplen ciento cincuenta años de una Italia unificada contra el Papado y contra el Reino (de matriz hispánica) de las Dos Sicilias, no puedo dejar de adherirme de corazón a vuestra (que como he dicho es también nuestra) reunión.
Permitidme personalizar el recuerdo de todos vosotros saludando al profesor Paolo Caucci, presidente del Comité Organizador, que recibió la idea después realizada con los Encuentros Tradicionalistas de Civitella del Tronto del profesor Francisco Elías de Tejada; y al doctor Maurizio Di Giovine, mi Delegado en la península italiana.
He visto con agrado que la tarjeta postal conmemorativa del Encuentro de este año está dedicada a la princesa María Inmaculada de Borbón Parma, Condesa de Bardi, tía, por tanto, de mi padre, y nacida princesa real de las Dos Sicilias, como hija del Rey Fernando II.
En la confianza de poder volver a acompañaros en una próxima edición, os deseo el mayor de los éxitos en vuestra tarea.
Lignières, 19 de marzo de 2011, fiesta de San José.
La tarjeta postal conmemorativa --que puede verse en formato pdf en los Archivos de las páginas para suscriptores de FARO-- trae impreso en su reverso lo siguiente:
XLI Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto
26-27 marzo 2011
S.A.R. Maria Immacolata di Borbone Parma, Contessa di Bardi, nata Principessa Reale delle due Sicilie. (Caserta, 21 gennaio 1855 - Pau, 23 agosto 1874).
Con il suo patrimonio contribuì a fondare l'Istituto Salesiano "Sacro Cuore di Maria" di Caserta, a 500 metri dalla Reggia in cui era nata, facendo eseguire la donazione dalla sua istitutrice e dama di compagnia Maria Lasserre.
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Re: [FARO] Ecos de Civitella del Tronto
Civitella del Tronto, marzo 2012, mes de San José. Los próximos días 24 y 25de marzo, se celebrará (D.m.) el 42º Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto, el Montejurra napolitano, este año bajo el lema "El significado de la legitimidad y el estado risorgimentale". El sábado 24, en el Hotel Zunica, tendrá lugar el congreso académico, con la intervención de ilustres profesores y presentación de nuevas publicaciones; terminará con la tradicional cena borbónica. El domingo 25empezará con el cortejo hacia el monumento a Matteo Wade y el homenaje a los muertos en el asedio de la ciudadela en 1860-1861. A continuación se irá a la Reale Fortezza, donde se conmemorará a los soldados de las Dos Sicilias y se oirá la Santa Misa en sufragio de los Mártires de la Tradición de los napolitanos muertos en defensa del Reino. De nuevo en el Hotel Zunica tendrá lugar la comida de clausura.
Información y programa completos, alojamiento, inscripciones etc. en 42º Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto | Facebook
Agencia FARO