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Benvenuto su Editoriale Il Giglio
IL LIBRO DE IL GIGLIO NELL’ANNO DEL BICENTENARIO GARIBALDINO
Gennaro De Crescenzo
Contro Garibaldi
appunti per demolire il mito di un nemico del Sud
Collana Saggi, pp. 104
€ 8,00 + spese postali
Sulla figura di Garibaldi e del suo ruolo nella vicenda risorgimentale sono state date interpretazioni non sempre omogenee che, pur riconoscendolo unanimemente come artefice dell’unificazione italiana, hanno proposto sfumature diverse del personaggio, illuminandone ora alcuni tratti ora altri.
Chi fu, dunque Garibaldi? L’eroe che dedicò la vita a combattere per ideali di libertà e di giustizia? Oppure lo strumento inconsapevole di una trama di potere ordita da massoni e liberali per impossessarsi dell’intera Penisola? O ancora, il rivoluzionario che collaborò attivamente alla conquista del Regno delle Due Sicilie, condividendo pienamente gli scopi e i mezzi delle forze unitariste? La risposta a queste domande è la chiave per rileggere l’intera impresa risorgimentale e per valutarne le conseguenze, che giungono fino ai nostri giorni.
Il Giglio, nell'anno del bicentenario della nascita, ha scelto di parlare di Garibaldi fuori dal mito e dall’agiografia, fuori dalla retorica vecchia e nuova.
Sulla base, cioè, di documenti e fonti storiche misconosciute ed occultate e non di pregiudizi ideologici, perchè «a circa un secolo e mezzo dall’unificazione italiana, è più che necessario parlare di saccheggi, di popoli massacrati, di paesi devastati, di milioni e milioni di Meridionali deportati verso i paesi più sperduti del mondo.
E non si possono proporre delle alternative: o Garibaldi fece l’Italia unita con tutte le sue responsabilità e con tutte le conseguenze ancora vive sulla nostra pelle o non si capisce perché ne parliamo ancora e magari lo celebriamo per anniversari o bicentenari.
Non è più il tempo dei Garibaldi ‘alti, belli, biondi con gli occhi azzurri’ e intoccabili, delle figurine o degli sceneggiati televisivi: visti i nuovi studi venuti alla luce in questi anni, bisogna raccontare, soprattutto ai nostri ragazzi, anche le verità più scomode per rientrare in possesso della nostra memoria storica di napoletani, meridionali e italiani.
Da Garibaldi in poi ha origine la colonizzazione culturale ed economica delle nostre terre. E non possiamo assolverlo in alcun modo: o era consapevole di ciò che faceva e tutt’altro che in buona fede o, se non lo era, ha procurato al Sud tanti e tali danni, con conseguenze ancora così gravi e attuali da essere condannabile anche se incapace di intendere e di volere.
O Garibaldi non sapeva nulla di quanto gli accadeva intorno, non si accorgeva che nel suo nome venivano imprigionate, torturate e massacrate migliaia di persone e non si potrebbe assolverlo in alcun modo per un comportamento che rasenterebbe una cinica follia; o Garibaldi era consapevole e artefice di tutto questo e allora si rivelerebbe come uno spietato conquistatore ai danni delle popolazioni meridionali. Nell’uno e nell’altro caso ci si allontana per sempre dall’immagine di quell’eroe “senza macchia e senza paura” diffusa dalla storiografia ufficiale anche più recente.»
Partecipa anche tu alla presentazione
sabato 24 febbraio 2007, ore 18:30
Hotel Majestic, Napoli
Contro Garibaldi
appunti per demolire il mito di un nemico del Sud
intervengono
Lorenzo Del Boca
storico, presidente nazionale Ordine dei Giornalisti
Vincenzo Gulì
vicepresidente Associazione Culturale Movimento Neoborbonico
Marina Carrese
Editoriale Il Giglio
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CALENDARIO 2007
DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
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