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Tema: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

  1. #1
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    Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Amico Lorenzo :

    Penso chè è meggior che la informazione dell Movimento Neoborbonico é in questo post.

    Salutti dell Regno di Siviglia ! Orgoglio di essere dell Sud !


    Neoborbonici a Caserta

    Manifestazione contro il sottopassaggio nei pressi della Reggia di Caserta

    Coerentemente con lo stile del Movimento Neoborbonico, teso a sposare qualunque causa combattuta in difesa del Nostro territorio, nella mattinata del 22 gennaio i dirigenti Marro e Degl’Innocenti hanno partecipato alla manifestazione tenutasi nei pressi della Reggia di Caserta in opposizione alla volontà di realizzazione di un sottopassaggio a ridosso del glorioso monumento casertano.

    Tra i presenti, è doveroso ricordare i rappresentati dell’associazione Terra Nostra e quelli della sezione locale di Rifondazione Comunista.





    I rappresentanti dei gruppi presenti, da sinistra: Rifondazione Comunista, Movimento Neoborbonico e Terra Nostra
    Clicca qui per vedere le immagini.
    ing. Lorenzo Degl’Innocenti
    Resp. relazioni interne Movimento Neoborbonico
    Comunicato ass. Terra Nostra
    Il progetto contro cui manifestiamo tende a creare un sottopasso per le auto con un tunnel che taglia piazza Carlo III. Questa piazza è uno spazio storico che verrebbe intaccato da un progetto di 15 anni fa.

    Nel sottosuolo vi sono resti di tombe sannite e le condutture dell'acquedotto carolino che rischiano di essere danneggiati. Ma soprattutto rischiano di essere lese le mura e le fondamenta del palazzo vanvitelliano. La mobilitazione contro il tunnel può essere un momento di aggregazione e di visibilità dei movimenti identitari che possono mostrare la loro capacità di porsi all'esterno in difesa del patrimonio storico e culturale del popolo.
    Caserta è un territorio violato
    Caserta è un territorio violato, il simbolo di una politica di devastazione che tende a fare terra bruciata per il nostro Sud. Le cave, le discariche, l’inquinamento delle coste e delle falde acquifere sono un processo di vero e proprio annientamento di una entità storico culturale qual è il popolo meridionale in affanno per disoccupazione, criminalità e crisi economica.

    L’obiettivo sembra quello di attuare la desertificazione spirituale ma anche fisica dell’area a sud del Garigliano, trasformarla in una terra di nessuno grazie alle classi “dirigenti” collaborazioniste locali. I falsi temi della destra e della sinistra stanno oscurando la vera questione della sopravvivenza del Sud e delle popolazioni che vivono a Sud.

    Caserta ha un posto di primo piano nella politica di annientamento che viene attuata da quello che veniva una volta definito il sistema, un complesso politico amministrativo a cui aderiscono forze numerose ed istituzionali che in nome dell’affarismo hanno svenduto in blocco la nostra terra.

    Dopo aver mangiato le montagne, coperto la terra con mostruosità edilizie, scaricato rifiuti ad ogni angolo questi signori della politica, degli affari e della conventicole di ogni ideologia vorrebbero distruggere ciò che resta del nostro passato. I monumenti sono a rischio a Caserta, sotto l’incalzare dell’affarismo di architetti trasversali, vere mosche cocchiere degli appalti pubblici. Una lobbi pericolosa di tecnici, addetti ai lavori, fa il paio con i politici alla ricerca del grande affare senza scrupoli di sorta. La distruzione dell’anima di un popolo passa oggi attraverso la tabula rasa del passato ed in questa operazione finale trovano spazio non solo le teorie liberiste della destra ma anche l’ideologia illuminista del lasciar fare, della fruizione senza limiti, delle illusioni pedagogiche dei cattivi maestri dell’ecologismo velleitario. La crisi del nostro territorio passa non solo per i progetti dei pescicani ma anche per le albagie snobistiche dei bonzi della storia dell’arte, dei verdi da sagrestia, degli ecologisti professionali. Un mondo che difende con patetismo il proprio orticello che gli fornisce il business quotidiano, qualunque governo o sindaco venga.

    L’ambiente, la natura ed i monumenti non appartengono a nessuno in particolare, architetto o professore che sia, ma alla gente che vive in un paese e solo loro potranno salvarli.

    Così Palazzo Reale è l‘obiettivo di questo attacco micidiale alla nostra storia ed alla nostra vita, vale la pena di mobilitarci per reagire.


    Pasquale Costagliola presidente Terra Nostra
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  2. #2
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    CIAMPI E IL SUD















    Molto si è discusso sulle esternazioni a Napoli di donna Franca Ciampi che ha avuto impreviste parole di encomio per la gente meridionale tanto da scatenare le prevedibili reazioni della Lega Nord.


    La first lady d’Italia è apparsa un’estimatrice del Sud che ha sorpreso e compiaciuto i meridionali, anche se tutti si sono immediatamente adoperati per smussare i toni. Però quel che è detto è detto e molte simpatie si sono levate dalle nostre parti verso la coppia che rappresenta questo stato.

    Per i Neoborbonici, che si battono per la ricostruzione della memoria e dell’orgoglio del Sud, quelle simpatie fanno male perché Ciampi si è rivelato dichiaratamente e continuativamente un paladino integrale del risorgimento.

    Ecco perché vi raccontiamo un episodio che rimetterà la giusta luce sulla presidentessa.


    Franca Pilla è nata a S. Croce di Magliano in provincia di Campobasso. A maggior ragione difende il Sud direbbe qualcuno! Invece, durante un viaggio presidenziale in Molise nel 2003, è voce di popolo (con testimoni oculari) che a Campobasso era attesa dai suoi parenti del paesino natio, in particolare da una cugina con cui aveva vissuto a lungo. Quando si incrociarono, donna Franca abbassò gli occhi e finse di non conoscere sua cugina che indignata se ne andò bofonchiando “superbia con superbia!”

    Come può una persona che disprezza il suo sangue, sino a temere di essere fotografata da terrona abbracciando la cugina, a diventare improvvisamente un’innamorata dei meridionali? L’ipocrisia dei neogiacobini è vecchia e arcinota nel mondo borbonico.


    Nessuna simpatia particolare quindi per i Ciampi che restano amici dei nemici del Sud e quindi corresponsabili del suo perenne degrado dall’unità d’Italia in poi.

  3. #3
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Lorenzo, non capisco niente...Rifondazione Comunista ???

  4. #4
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Messina2006


    sabato 11 marzo 2006
    CXLV ANNIVERSARIO DELLA RESA
    DELLA FORTEZZA DI MESSINA
    I NEOBORBONICI COMMEMORERANNO LA PENULTIMA EROICA DIFESA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE CON UNA MANIFESTAZIONE SUI BASTIONI ED UN CONVEGNO POMERIDIANO NELLA SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA
    L'APPUNTAMENTO E' PER LE ORE 10.00
    AL MONUMENTO A CARLO DI BORBONE PRESSO IL LUNGOMARE
    saranno presenti il vicepresidente Vincenzo Gulì ed il cappellano del Movimento don Giuliano Lilli

    Leggi tutto...
    Incontro Neoborbonici Roma
    Incontro Neoborbonici a Roma
    Il giorno 9 marzo 2006 alle ore 20.00, presso il ristorante LUNA ROSSA via Vega 61 ad Ostia, il nucleo promotore del movimento neoborbonico romano, presieduto dal conte Arturo Cannavacciuolo, ha organizzato una pizza duosiciliana all'insegna delle idee, dell'organizzazione e della reciproca conoscenza.
    Invitiamo iscritti e simpatizzanti a partecipare all'incontro, vi aspettiamo!
    E' gradita una conferma, scrivete a neoborboniciroma@hotmail.it

    Leggi tutto... Neoborbonici e Neopolis
    Zampella e Neopolis conquistano il regno dei...."Neoborbonici"
    Da "Il Corriere di Caserta" di venerdì 3 marzo 2006.

    Due nuovi candidati per Giovan Battista Zampella, due nuovi candidati per il sindaco Angelo Antonio Pasquariello ed in particolare due candidati nuovi di zecca per la politica di S.Nicola la Strada. Si tratta di Nicola Casale, Capo Area di un impresa Multinazionale, e Nicola D'Auria, entrambi del movimento Neoborbonico sezione di S.Nicola.
    Leggi tutto...

  5. #5
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    ¿ Per chè il tradizionalismo delle Due Sicilie non hai questa bandiera....?




  6. #6
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Pavía, 15 abril 2006. En el Aula Foscolo de la Universidad de Pavía se ha celebrada un solemne sesión académica en honor del profesor Pietro Giuseppe Grasso, con motivo de su jubilación administrativa.

    El profesor Grasso, decano de los iuspublicistas italianos, es uno de los pocos maestros del derecho público que ha sido capaz de salir al paso del positivismo que está en el origen del constitucionalismo, enlanzando con el derecho natural clásico, y al mismo tiempo atisbar lo nuevo que supone la crisis presente del Estado para la recuperación de un derecho público realista también en sentido clásico.

    Tras las palabras del decano de la Facultad de Ciencias Políticas, y antes de los testimonios de una decena de colegas y amigos, y de la propia intervencion final del homenajeado, han presentado cuatro volúmenes de escritos de Grasso, respectivamente reunidos por ellos, los profesores Miguel Ayuso, Danilo Castellano, Agostino Carrino y Giovanni Cordini. El profesor Grasso, entre otras muchas cosas, se ha distinguido por la denuncia del papel desempeñado por la democracia cristiana en la destrucción de la doctrina política católica, que ha llevado a la secularización y descristianización de los países católicos.


    __________________________________________
    Agencia FARO
    http://www.agenciafaro.es.vg
    http://www.agenciafaro.tk

  7. #7
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Messina 2006
    I NEOBORBONICI A MESSINA SOTTO IL MONUMENTO A
    CARLO DI BORBONE


    Segue il commento di Giovanni Salemi che era tra i convenuti.













    Leggi tutto...
    Manifestazione a Caserta del 19 marzo
    No! all'interramento di viale Douhet
    Il giorno 19 marzo il Movimento Neoborbonico e l'associazione Terra Nostra di Caserta saranno in piazza insieme ad altri gruppi per manifestare contro la speculazione e per tutelare l'identità e la memoria del Popolo Meridionale.
    Questo atto vandalico che si vuole compiere ai danni della Reggia di Caserta riguarda da vicino tutti coloro che hanno a cuore la Propria terra e non restano muti dinanzi agli abusi. La Reggia di Caserta è patrimonio dei Casertani, è patrimonio dei Duosiciliani, è patrimonio dell'Umanità intera.
    Non lasciamo che i soliti avvoltoi l'abbiano vinta, manifestiamo il nostro orgoglio!
    La manifestazione avrà luogo dalle 9 in poi nei pressi della Reggia. Vi aspettiamo!!!

    Leggi tutto... XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
    XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
    18 - 19 marzo 2006
    Ci accingiamo a salire la rocca di Civitella del Tronto per il trentaseiesimo anno consecutivo. La terra sulla quale per due giorni ci incontreremo è per noi sacra perché è stata bagnata dal sangue di uomini, donne, fanciulli e soldati che ebbero il coraggio di dire coscientemente no al processo di omologazione liberale violentemente condotto dall'esercito sardo.

    Immagine aerea della fortezza di Civitella
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  8. #8
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    WWW.EDITORIALEILGIGLIO.IT


    Mario Montalto



    L'Esercito delle Due Sicilie

    prima edizione 2005

    pp. 40

    € 6,00 - sconto Soci 30%

    spedizioni in contrassegno; contributo postale minimo € 3,50
    </SPAN>

    </SPAN>







    Le sensiglie erano bandiere reggimentali appartenenti ai Tercios della Napoli ispanica.
    Riadottate dalla fanteria dell’Esercito delle Due Sicilie, erano segni distintivi dei tre battaglioni reggimentali. Con questa nuova collana, che presenta testi facilmente fruibili che mettono a disposizione del lettore informazioni altrimenti disperse e difficilmente reperibili, Il Giglio vuole raccogliere la forza simbolica degli antichi stendardi militari per difendere, con lo stesso spirito, la memoria storica delle Due Sicilie.

    Il volume che inaugura la collana è dedicato all’ Esercito delle Due Sicilie ed è stato scritto dal contrammiraglio Mario Montalto, esperto di storia militare e collaboratore della rivista L’Alfiere.
    Il testo ricapitola la storia delle formazioni militari borboniche, da re Carlo a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui fu più evidente il valore dei soldati napoletani.


    Tra le mille leggende nere sul Regno delle Due Sicilie che si diffusero
    dopo l’unificazione d’Italia, una delle più durature e, diciamolo, delle più offensive per i Napoletani fu quella sull’esercito di Franceschiello. La definizione, dal chiaro intento caricaturale, voleva evocare l’idea di un esercito formato da soldati infingardi, tutt’altro che ardimentosi e comandati da incapaci. Ovviamente era falso, ma i piemontesi ebbero gioco facile ad imporre la loro opinione, sia perché sono i vincitori a scrivere la storia, ed i manuali scolastici potremmo aggiungere, sia perché la guerra di occupazione l’avevano vinta. Per capire quanto le loro accuse fossero ingiuste, basta pensare che la Real Accademia Militare Nunziatella, nata nel 1787, è ancora oggi una delle più prestigiose scuole militari.

    Arricchito da bellissime immagini a colori tratte dallo storico volume di Antonio Zezon, il testo ripercorre le tappe fondamentali della costituzione e del continuo sviluppo dell’esercito borbonico, a partire dal re Carlo fino a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui più evidente fu il valore e l’onore militare dei Napoletani. L’autore prendendo in esame le tecniche di addestramento dei soldati, la composizione dell’armamento e le scelte tattiche operate in battaglia, arriva alla conclusione che: «L’Esercito borbonico era ben organizzato, addestrato ed armato, fornito di una dottrina militare moderna, di un’ottima organizzazione logistica. Era uno strumento militare estremamente valido ed autosufficiente». Se nel 1860 i piemontesi poterono vincere la guerra, non fu per incapacità o per negligenza dei soldati napoletani, ma solo per «la corrosione ideologica che influenzò i quadri alti e medio alti». Forse i piemontesi, parlando di esercito di Franceschiello, si riferivano non ai valorosi soldati napoletani, ma a coloro che essi stessi avevano corrotto, quegli ufficiali che tradirono la Patria passando dalla parte di chi, poi, li disprezzò.





    Mario Montalto è nato a Napoli nel 1934 ed è stato ufficiale di carriera nella Marina Militare, congedandosi con il grado di Contrammiraglio. Allievo dell’Accademia Navale, ha frequentato i corsi di Stato maggiore dell’Istituto di Guerra Marittima, l’Istituto Stati Maggiori Interforze e il Centro Alti Studi della Difesa. Studioso di storia militare, ha collaborato alla rivista L’Alfiere.
    Un suo antenato partecipò il 21 settembre 1860 al vittorioso scontro di Caiazzo, dove i napoletani misero in fuga Garibaldi.

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    Il 1 ottobre le truppe napoletane attaccarono da Capua, travolgendo le prime linee garibaldine. Lo stesso Garibaldi fu sorpreso da un attacco dei Cacciatori napoletani ed ebbe ucciso il cocchiere e ferito un ufficiale del suo Stato Maggiore . I garibaldini, di fronte ai reggimenti borbonici entusiasticamente decisi a difendere il loro Re e la loro Patria, ebbero da rodere un osso veramente duro e capirono che la fortezza di Capua difficilmente avrebbe capitolato. Per prenderla, infatti, occorsero il bombardamento e le truppe piemontesi.


    Quella del Volturno, combattuta nello stesso giorno e nel successivo, fu la battaglia decisiva, condotta offensivamente dai borbonici e difensivamente dai garibaldini. Fu assai dura e cruenta per entrambe le parti: l’una puntava a riaprire la strada per Napoli, rientrare nella città e sollevare la popolazione contro gli invasori; l’altra ad impedirlo, atteso anche che la liberazione della capitale avrebbe potuto segnare l’inizio di un’insurrezione generale (e che questo potesse avvenire fu confermato da diversi tumulti pro-borbonici che scoppiarono nell’immediata periferia di Napoli, quando giunse voce che il nostro esercito aveva attaccato battaglia e stava vincendo).
    Per entrambi i contendenti fu l’unica, vera, importante battaglia campale combattuta dallo sbarco di Marsala e ad essa parteciparono anche reparti piemontesi. La strada per Napoli non fu aperta e questo segnò la fine. Le nostre truppe caddero ancora una volta nell’errore di frazionare le proprie forze e non seppero individuare quello che i tedeschi definiscono schwerpunkte concentrare, di conseguenza, tutto lo sforzo su di esso. Tuttavia, i soldati si batterono con coraggio e determinazione, con la sola negativa eccezione, secondo qualche fonte, dei reggimenti della Guardia. Il generale von Meckel, comandante la brigata Carabinieri esteri, vi perse il proprio figlio, giovane tenente: ne vide il corpo senza vita, gridò: “Vive le Roi!” e continuò a combattere.
    Al largo del Golfo di Gaeta bordeggiavano le navi della Marina Sarda. Avevano sostituito quelle francesi, che avrebbero dovuto coprire, dal mare, il fianco destro dell’esercito napoletano, disteso a difesa sul Garigliano. Questo aveva promesso Napoleone III al Re, ma poi si era rimangiato la parola data, scoprendo irrimediabilmente lo schieramento borbonico. Sulla marina e lungo l’Appia, fra Traetto e Mola di Gaeta, con l’ordine di ritirarsi appena fosse venuto a contatto con i piemontesi, un leggerissimo velo di truppe. Tra queste, due compagnie del 4° Battaglione Cacciatori, comandate dal capitano Domenico Bozzelli, di Sulmona, e attestate tra i canneti lungo la riva del fiume.


    Il nemico tentò di attraversare il Garigliano in forze, avvalendosi di due ponti di barche costruiti più a valle di quello in ferro, che credevano minato.

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  9. #9
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Civitella del Tronto, 18-19 marzo 2006. Bajo la presidencia del profesor Paolo Caucci, catedrático de la Universidad de Perusa, fundador de estos encuentros a su vuelta de España, en la década de mil novecientos setenta, en una suerte de Montejurra napolitano, ha tenido lugar el XXXVI Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto.

    Dedicado a la memoria de Silvio Vitale, patriarca del tradicionalismo napolitano, fallecido el pasado mayo (de lo que dio cuenta FARO), el tema central de este año ha sido "De la recuperación del pensamiento hispánico al nacimiento del tradicionalismo napolitano".

    El historiador Maurizio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la península italiana, saludó a los presentes en nombre de los organizadores y procedió a la presentación de algunos libros aparecidos a lo largo del año. Desde una novela de la escritora de Modugno Anna Signorile, a la traducción de una serie de ensayos de filosofía política de Elías de Tejada, obra del profesor napolitano Giovanni Turco, o a un libro sobre el Ejército de las Dos Sicilias, del almirante Mario Montalto.

    A continuación el magistrado Edoardo Vitale hizo la evocación de su padre.

    Finalmente se desarrollaron cuatro ponencias a cargo, respectivamente, de Miguel Ayuso (Las relaciones entre Vitale y Elías de Tejada), Giovanni Turco (La memoria histórica en la obra de Vitale), monseñor Ignacio Barreiro (La leyenda negra antiespañola) y Maurizio Di Giovine (La historia de la revista fundada por Vitale en 1960, L'Alfiere).

    El profesor Caucci concluyó los trabajos, convocando al día siguiente a la ofrenda floral a Mateo Wade, defensor de la fortaleza de Civitella frente a los franceses en 1806; a la conmemoración del soldado napolitano, que realizó el doctor Giovanni Salemi, y posteriormente a la misa, celebrada por monseñor Barreiro según el rito de San Pío V, en memoria de los Mártires de la Tradición. Una comida de hermandad puso fin al Encuentro.

    La relación existente entre la Comunión Tradicionalista y los tradicionalistas napolitanos se ha vuelto a reforzar. De hecho el profesor Miguel Ayuso, jefe de la Secretaría Política de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, suele acudir a esta cita anual, a la que el Abanderado de la Tradición ha hecho llegar mensajes en diversas ocasiones. Así se continúa la presencia en la década de mil novecientos setenta del profesor Francisco Elías de Tejada y de José Arturo Márquez de Prado. De otra parte, el doctor Maurizio Di Giovine está siempre presente en nuestros trabajos, y todavía recordamos su memorable intervención en Madrid en el acto de enero de 2005 contra la Constitución Europea.


    Libros sobre las Dos Sicilias en http://www.editorialeilgiglio.it

    Despachos anteriores de FARO en el área Mensajes de http://es.groups.yahoo.com/group/FAROagencia/


    __________________________________________
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  10. #10
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    DECENNIO FRANCESE:CELEBRAZIONI E CONTRO - CELEBRAZIONI
    Manifestazione del 24 marzo a palazzo Serra di Cassano - resoconto

    A palazzo Serra di Cassano, divenuto covo dei più sfegatati neogiacobini, si è oggi pomeriggio insediato il comitato per le celebrazioni del bicentenario del decennio francese 1806-1815. Ancora una volta siamo l’unica parte del mondo dove si vantano i meriti dei conquistatori stranieri e si occultano quelli dei nostri grandissimi regnanti (borbonici). Tutta l’intellighenzia napoletana, da Galasso a Scirocco, era presente con il suo codazzo di cortigiani veri in cerca di visibilità e gratitudine; anche il consolato francese aveva il suo rappresentante alquanto frastornato dall’ingenuità degli organizzatori che glorificano (a spese nostre) la venuta di un esercito invasore.

    (Per visualizzare le immagini clicca qui)

    Per fortuna della verità storica c’era anche una folta espressione di Neoborbonici che, garrendo bandiere gigliate listate a lutto , hanno distribuito a passanti e convenuti il volantino allegato. I tronfi professoroni intervenuti si saranno certamente crucciati dell’esistenza di chi, senza interesse venale, ha avuto il coraggio di lanciare la sfida. Effetto innegabile del loro disappunto è stato il massiccio schieramento di polizia che si è dispiegato subito dopo l’arrivo del drappello neoborbonico. Esagerati! I lazzari e i briganti ancora non sono scesi in campo!...

    Da oggi esiste quindi anche un comitato per le contro-celebrazioni del decennio napoleonico che ha preso già contatti con decine di paesi del Meridione continentale dove più efferati furono i crimini dei francesi per opportune manifestazioni e che , a breve, allestirà a Napoli un convegno per spiegare le ragioni duosiciliane che portarono alla resistenza popolare contro l’invasione e demitizzare la pretesa civilizzazione che avrebbero donato i transalpini sulla punta delle baionette insanguinate.

    Un altro passo è stato compiuto per la ricostruzione della nostra memoria storica, base di ogni rinascita anche politica del Mezzogiorno.

    Vincenzo Gulì

  11. #11
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Matera - 28 aprile
    Grande successo venerdì scorso a Matera del Movimento Neoborbonico che, al Rotary Club riunito al Palace Hotel grazie all'avv. Lo Nigro, ha tenuto una lezione di storia economica con i proff. De Crescenzo e Gulì sull' Economia e l'industria nel Regno delle Due Sicilie.
    Leggi tutto...
    Genova per noi


    Ieri 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.

    Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
    Leggi tutto... Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
    Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
    Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    ?¿?¿¿?¿
    ¿Discurso en el Club Rotario?

    ¿Pero esto qué es? :O

    Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.
    Aquí corresponde hablar de aquella horrible y nunca bastante execrada y detestable libertad de la prensa, [...] la cual tienen algunos el atrevimiento de pedir y promover con gran clamoreo. Nos horrorizamos, Venerables Hermanos, al considerar cuánta extravagancia de doctrinas, o mejor, cuán estupenda monstruosidad de errores se difunden y siembran en todas partes por medio de innumerable muchedumbre de libros, opúsculos y escritos pequeños en verdad por razón del tamaño, pero grandes por su enormísima maldad, de los cuales vemos no sin muchas lágrimas que sale la maldición y que inunda toda la faz de la tierra.

    Encíclica Mirari Vos, Gregorio XVI


  13. #13
    Avatar de Cristero_Carlista
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Cita Iniciado por Donoso
    ?¿?¿¿?¿
    ¿Discurso en el Club Rotario?

    ¿Pero esto qué es? :O

    Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.

    Que tristeza tan grande que quienes se erigen con una bandera que debiera engrandecer el espíritu, se citen en los mismos lugares donde departen los miembros de la sinagoga.

    Que tristeza tan grande que ondeé una bandera que representa a tan alta verdad en una taberna donde se suele izar blasones de los que luchan contra Cristo, y no como una victoria donde en el común de las batallas se suele arriar la bandera del enemigo para levantar en lo mas alto el pendón de la verdad, sino porque colocan Una grande entre un bosque de las del infame.

    Una tristeza mas grande es que enardezcan a los hombres de buena voluntad con discursos con careta de dulzura pero con fondo de mentira... cuidaos de los lobos con piel de oveja....

    Un saludo en Cristo Rey, solo a sus leales.

  14. #14
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Donoso en este mismo hilo también aparece lo de la Rifondazione Comunista; cosa que tampoco entendí....No sé la verdad....

  15. #15
    Avatar de Ordóñez
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Genova per noi


    Mercoledì 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL - Movimento Indipendesta Ligure - contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.

    Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.

    Giuseppe de Gennaro - delegato della Lombardia per il Movimento Neoborbonico - e Franco Bampi, presidente del Movimento Independista Ligure
    Leggi tutto...
    LA TAVOLA DEI BORBONE Evento sulla cucina tradizionale borbonica il 12 maggio 2006 ad Andria (BA) a cura della locale condotta Slow Food dal titolo
    LA TAVOLA DEI BORBONE
    Cucina di Corte e di Popolo, con presentazione del libro edito da Slow Food su Vincenzo Corrado da Oria:
    "Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli e delle cacce riservate al real divertimento”
    segue cena Borbonica.

    Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
    Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
    Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
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  16. #16
    Avatar de Ulibarri
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    No se porque entre los movimientos "conservadores" se ha visto con tanta benevolencia a los nefastos rotarios. En 1929 el glorioso Cardenal Segura los condena junto a otras instituciones sedicentemente filantrópicas (Ligas de Bondad, etc...), pero desde entonces luego no se ha dicho nada de ellos. Hay rotarios entre los puestos directivos laicos de muchas diócesis. Gonzalo Fernández de la Mora, ex-ministro de Franco y gran pensador razonalista (no racionalista) también estuvo mariposeando durante décadas con el Rotary. Y en Italia ya ni os digo.

    De todos modos, el MN, que juega a politiquillo parece que pretende estar a bien con todos el mundo: desde contrarrevolucionarios y tradicionalistas pro-hispánicos napolitanos y sicilianos a independentistas de toda laya, pasando por pactos temporales con los de Forza Nuova si se trata de hacer la puñeta a los Saboya. Pero al MN no se le puede llamar con propiedad "tradicionalista" ni "pro-hispánico", aunque circustancialmente vaya a actos de este tipo.
    ¡Por España!, y el que quiera
    defenderla honrado muera;
    y el que, traidor, la abandone,
    no tenga quien le perdone,
    ni en tierra santo cobijo,
    ni una cruz en sus despojos,
    ni las manos de un buen hijo
    para cerrarle los ojos.

  17. #17
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    ¿ No organizan ellos Ulibarri el Incontro Tradizionalista de Civitella dell Tronto ? ¿ No da conferencias para ellos D. Miguel Ayuso ? Igual es que yo estoy equivocado y bueno es saberlo. Gracias.

  18. #18
    Avatar de Ulibarri
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Cita Iniciado por Ordóñez
    ¿ No organizan ellos Ulibarri el Incontro Tradizionalista de Civitella dell Tronto ? ¿ No da conferencias para ellos D. Miguel Ayuso ? Igual es que yo estoy equivocado y bueno es saberlo. Gracias.
    Sí, estás equivocado. El Incontro lo organiza la Cooperativa Editorial Il Giglio: www.editorialeilgiglio.it, que forman un entramado mucho más amplio que abarca desde la Fraternità Cattolica (un grupo de apostolado según la Misa y los sacramentos tradicionales), el grupo de solidaridad Libano-Nápoles, asociaciones Pro-Vida, asociaciones defensores de la Canzone Napoletana (con la solista Nicla al frente) hasta entidades que apoyan los productos napolitanos frente a la política institucional de la Italia centralista siempre en manos de la oligarquía del norte. Así Enodelta: http://www.enodelta.it/ ,Trajes Salvatore Argenio http://www.salvatoreargenio.com/ o Taverna dell Arte http://www.editorialeilgiglio.it/fil...nadellarte.doc

    El Movimiento Neoborbonico suele asistir al encuentro de Civitella, pero son un partido político regionalista-nacionalista conservador centrado en la memoria del Nápoles borbónico independiente. Aunque en justicia también defienda el periodo hispánico, aunque no quiera volver a él (o al menos no lo dicen).

    En cambio la labor de Il Giglio nace en grupos tradicionalistas religiosos que encuentran el sentido hispánico de Nápoles leyendo a Elías de Tejada. Y organizan el Incontro de Civitella a imagen y semajanza del Montejurra carlista, al cual acuden sus fundadores y son nombrados "requetés honorarios" por Don Javier.
    ¡Por España!, y el que quiera
    defenderla honrado muera;
    y el que, traidor, la abandone,
    no tenga quien le perdone,
    ni en tierra santo cobijo,
    ni una cruz en sus despojos,
    ni las manos de un buen hijo
    para cerrarle los ojos.

  19. #19
    Avatar de Ordóñez
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Vaya, ya decía yo. No obstante a mí me dijo uno del MNB que ellos no eran un partido político sino una asociación cultural. En fin gracias.

  20. #20
    Avatar de lorenzodeglinnocenti
    lorenzodeglinnocenti está desconectado Miembro graduado
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Libros antiguos y de colección en IberLibro
    Muchas gracias por Ordonez

    Il Movimento Neoborbonico è un'associazione culturale ed appoggia (sostiene) qualunque associazione, gruppo, partito politico che ha a cuore il Nostro Sud (Regno delle Due Sicilie)

    Con Rifondazione Comunista abbiamo fatto una manifestazione in difesa della Reggia di Caserta, costruita da Carlo di Borbone, III di Spagna.

    Non siamo comunisti, assolutamente, nè siamo del Rotart club o dei Lions.

    Ma se esiste l'occasione di divulgare la Nostra vera storia per riscoprire le Nostre origini e la Nostra identità, allora ci presentiamo.

    Per la domanda sulla Bandiera, per maggiori info visitate il sito

    http://www.realcasadiborbone.it/ita/...ico/stemma.htm

    trovate anche in lingua spagnola.

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