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E Marcianise si ribello' a Garibaldi
Da IL MATTINO ed.Caserta del 30 ottobre 2005
La reazione filoborbonica sfociata nel "brigantaggio" fu sedata con la fucilazione di due capi plebe sotto le mura del cimitero.
Particolari inediti scoperti da Michele Lener sulla rivolta del settembre 1860
E Marcianise si ribello’ a Garibaldi - Da "Il Mattino" ed.Caserta
La reazione filoborbonica sfociata nel brigantaggio fu sedata con la fucilazione di due capi plebe sotto le mura del cimitero.
Particolari inediti scoperti da Michele Lener sulla rivolta del settembre 1860.
Di Salvatore Delli Paoli
Un episodio Legato alla guerra risorgimentale vede coinvolta Marcianise a descriverlo è Giulio Cesare Abba,il diarista dell’impresa dei mille ,che ricorda la reazione antigiacobina scoppiata a Marcianise nel settembre del 1860,stroncata dal maggiore Cattabene,qui inviato dal luogotenente di Garibaldi,l’ungherese Turr.
Ora Michele Lener,il paziente ricercatore di cose marcianisane ,ha scoperto un articolo del 1914 a firma di Benedetto Marino,che aggiunge nuovi inediti particolari all’episodio.E nella scarsezza di documenti relativi alla resistenza filiborbonica che sfocio’ nel “brigantaggio”,questa fonte poco nota viene a ricostituire le basi per una ricostruzione dei fatti di Marcianise…..
…All’arrivo di Garibaldi a Napoli a Marcianise i filogaribaldesi organizzarono una festa nell’allora Piazza Mercato,oggi piazza Umberto I,questa manifestazione suscito' una forte reazione dei legittimisti borbonici,per alcuni giorni Marcianise fu teatro di scontri e aggressioni,fino a che l’intervento garibaldese pose termine alla resistenza ,arrestando ,e con un processo sommario,condannando tre cittadini che avevano innalzato la bandiera borbonica nel nome di Viva Maria,i condannati, con la complicita’ del popolo nominati dall’Abba “briganti” in verita’ sostenitori di Francesco II , riuscirono a salvarsi.i garibaldesi pero’ catturarono alcuni rivoltosi,che dopo una veloce condanna ,fucilarono ,al posto dei marcianisani.Si trattava di Antonio Somma e Pietro Lombardo,fucilati sotto le mura del cimitero di Marcianise il 5 settembre 1860.
Jose' Borjes
Avrebbe dovuto riconquistare il RegnoJosè Borgès, catalano, nelle guerre civili del suo paese erasi acquistato fama di coraggioso, di audace, di energico. Il suo passato non si riferisce al mio racconto, ed io lo lascio ai biografi. Importa soltanto sapere che esso fu arruolato in Francia dai Comitati borbonici. Ecco il testo delle istruzioni che ricevé dal generale Clary. Ho avuto nelle mie mani una copia di questo documento trovato fra le carte stesse di Borgès. L'originale scritto in francese, e sottoscritto dal generale borbonico, trovasi oggi a Torino nell'archivio del ministero degli affari esteri. Lo traduco letteralmente.
ISTRUZIONI AL GENERALE BORGÈSAll'oggetto di animare e proteggere i popoli delle Due Sicilie traditi del governo piemontese che li ha oppressi e disingannati (détrompés); Per secondare gli sforzi di questi popoli generosi che richiedono il loro legittimo Sovrano e padre; Per impedire l'effusione di sangue dirigendo il moto nazionale; Per impedire le vendette private che potrebbero condurre a funeste conseguenze; Il signor generale Borgès si recherà nelle Calabrie per proclamarvi l'autorità del legittimo re Francesco II. In conseguenza osserverà le istruzioni seguenti, bene inteso, che le modificherà secondo le circostanze e la prudenza, perché è impossibile stabilire regole fisse, ma soltanto i principii generali che determineranno la sua condotta.
1°. Dopo aver riunito il maggior numero di uomini che potrà in ragione dei mezzi che gli verranno forniti, il signor generale s'imbarcherà per rendersi a un punto di sbarco sulle coste di Calabria, che possa offrire minori pericoli ed ostacoli.
2°. Appena egli si sarà impadronito di qualsiasi luogo e dopo aver preso le precauzioni militari più adatte, vi stabilirà il potere militare di Francesco II colla sua bandiera. Nominerà il sindaco, gli aggiunti, i decurioni e la guardia civica. Sceglierà sempre uomini di una completa devozione al Re e alla Religione, prendendo cura speciale di evitare gli individui, che sotto le apparenze di devozione, non vogliono che soddisfare ai loro odii e alle loro vendette private; cosa che in tutti i tempi ha meritato la speciale attenzione del governo, attesa la fierezza di quelle popolazioni.
3°. Il generale proclamerà il ritorno alle bandiere di tutti i soldati, che non hanno ancora compiuto il termine di servizio, e di coloro che vorranno volontari servire il loro amatissimo sovrano e padre. Avrà cura di dividere i soldati in due categorie: 1° quelli che appartenevano ai battaglioni dei Cacciatori; 2° quelli dei reggimenti di linea e d'altri corpi. Aumentando il loro numero, formerà i quadri delle armi diverse, artiglieria, zappatori, infanteria di linea, gendarmeria e cavalleria. Avrà cura di non ammettere antichi officiali, in proposito de' quali riceverà ordini speciali. Darà il comando de' diversi corpi agli officiali stranieri che l'accompagnano; sceglierà un officiale onesto e capace, che sarà il Commissario di guerra, e successivamente officiali amministrativi e sanitari. Il generale Clary invierà poco a poco delle guide di Borbone, che, sebbene armate di carabina, serviranno da officiali d'ordinanza e di stato maggiore. I battaglioni saranno di quattro compagnie; aumentando le forze, verranno portate a Otto. L'organamento definitivo di questo corpo sarà stabilito da S.M. il Re. I battaglioni prederanno i seguenti nomi: 1° Re Francesco; 2° Maria-Sofia; 3° Principe Luigi; 4° Principe Alfonso. La loro uniforme sarà simile al modello che invierà il Generale Clary.
4°. Appena egli avrà una forza sufficiente, comincerà le operazioni militari.
5° Avendo per scopo la sommissione delle Calabrie, questo fine sarà raggiunto quando esse saranno assoggettate. il generale Borgès farà noto al generale Clary tutti i suoi movimenti, i paesi che avrà occupato militarmente, le nomine dei funzionari da lui fatte in modo provvisorio, riservandone l'approvazione, la modificazione e il cambiamento alla sanzione reale.
6°. Non nominerà i governatori delle province, perché S.M. per mezzo del generale Clary invierà le persone che debbono sostenere questi alti uffici. Il generale si darà cura di ristabilire i tribunali ordinari, escludendo coloro che senza dare la loro dimissione son passati al servizio dell'usurpatore. Il generale Borgès potrà far versare nella cassa della sua armata tutte le somme di cui avrà bisogno, redigendo ogni volta de' processi verbali regolari. Si servirà di preferenza: l° delle casse pubbliche; 2° dei beni de' corpi morali; 3° dei proprietari che hanno favorito l'usurpatore.
7°. Farà un proclama, del quale manderà copia al generale Clary, e prometterà in nome del Re un'amnistia generale a tutti i delitti politici. Quanto ai reati comuni, saranno deferiti ai tribunali. Farà intendere che ognuno è libero di pensare come più gli piace, purché non cospiri contro l'autorità del Re e contro la dinastia. Un proclama stampato sarà inviato dal generale Clary per esser pubblicato appena sbarcherà in Calabria.
8°. All'oggetto di evitare la confusione e gli ordini dubbi, resta in massima stabilito che il generale Borgès e tutti coloro che dipendono da lui, non obbediranno che agli ordini del generale Clary, anche quando altri si facessero forti di ordini del Re. Questi ordini non gli giungeranno che per mezzo del generale Clary. Gli ordini che il generale e i suoi sottoposti non dovranno seguire, anche provenienti dal generale Clary, sono soltanto quelli che tenderebbero a violare i diritti del nostro augusto Sovrano e della nostra augusta Sovrana e della loro dinastia. In questi tempi al primo splendido successo, il generale Borgès si vedrà circondato da generali e da officiali che vorranno servirlo; egli li terrà tutti lontani, perché S. M. gli manderà gli officiali che essa stimerà degni di tornare sotto le bandiere.
9°. In Calabria debbono esservi molte migliaia di fucili, e di munizioni. Il generale Borgès li farà restituire immediatamente al deposito di Monteleone; e punirà severamente ogni individuo che non ne facesse consegna dentro un breve spazio di tempo. La fonderia di Mongiana, le fabbriche d'armi di Stilo e della Serra saranno immediatamente poste in attività.
10°. Il signore generale Borges farà le proposizioni per gli avanzamenti e le decorazioni per gli individui, che più si distingueranno nella campagna.
11°. Avrà i più grandi riguardi per i prigionieri, ma non darà ad essi libertà, né lascierà liberi gli officiali sotto la loro parola. Se un individuo commette insolenze o offende i prigionieri nemici, sarà giudicato da un Consiglio di guerra subitaneo e immediatamente fucilato. Il signor generale Borgès non ammetterà scuse in questo proposito; pure di fronte ai Piemontesi userà del diritto di rappresaglia.
12°. Di ogni modificazione che l'urgenza e le circostanze renderanno necessaria alle presenti istruzioni sarà reso conto al generale Clary.
Marsiglia, 5 luglio 1861.
G. CLARYPS. -
G. CLARY
(Marc Monnier: Notizie storiche sul brigantaggio nelle provincie napoletane, Firenze 1862).Non appena avrete riunita la vostra gente a Marsiglia o altrove, e sarete pronto ad imbarcare in ordine alle relazioni e all'aiuto de' nostri amici di Marsiglia, voi mi scriverete per telegrafo a Roma, posto che io mi ci trovi sempre, ne' seguenti termini: Langlois, Via della Croce, 2. Giuseppina gode sanità, si rimette parte del giorno ……….
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