DA SARAGOZZA A GUADALUPE. GUARDANDO ALL’AMAZZONIA. UNA STORIA VERA, DI ANGELA PELLICCIARI.
18 Ottobre 2019
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, abbiamo letto in questi giorni un libro estremamente interessante, di Angela Pellicciari, per i tipi Cantagalli: <Una storia unica. Da Saragozza a Guadalupe>. In meno di centocinquanta pagine l’autrice ci offre un excursus della vicenda cristiana in Spagna, a partire dalla famosa visita che Maria avrebbe compiuto a Giacomo a Saragozza, e da cui nasce quell’immagine venerata attraverso i secoli, la Vergine del Pilar, la Vergine della Colonna. Una vicenda che si snoda attraverso i secoli, con la conquista arabo-musulmana, di cui la Pellicciari, sfatando un paio di secoli di disinformazione anti-cristiana, ci racconta come fu tutt’altro che tollerante e benevola, con distruzione di chiese, monasteri, archivi e biblioteche create dalla cultura visigota e romana. Insomma, qualche cosa di ben diverso da quello che vorrebbe la “vulgata” prevalente dall’illuminismo in poi, con l’equazione cattolici-cattivi/ bigotti, musulmani-aperti/tolleranti.
Una storia affascinante che ci porta nel nord della Spagna, a Santiago di Compostella, Campus Stellae, dove la tradizione vuole che si sia ritrovata la tomba di epoca romana dell’apostolo, e poi nelle Asturie, l’ultimo lembo di penisola rimasto libero dalla conquista musulmana; e da cui partiva poi la riconquista, con la prima, grande vittoria, a Covadonga, e poi a poco a poco fino all’Andalusia al grido di <Santiago y cierra! Espana!>.
Con particolare attenzione però abbiamo letto la parte – ben più ricca e dettagliata – della scoperta delle Indie, del comportamento -certamente riprovevole – dell’Ammiraglio, una volta che divenne <padrone> di terre e uomini nel nuovo continente, e di come gli spagnoli si siano trovati di fronte a civiltà tutt’altro che benevole, nel loro viaggio verso il cuore del continente. E di come in realtà la loro vittoria straordinariamente rapida e schiacciante nei confronti degli Atzechi sia stata in larga parte dovuta all’aiuto dei popoli indios che gli Atzechi vessavano, e da cui prendevano materiale umano per il loro culto, incredibilmente sanguinario. Con buona pace di quanti hanno voluto farci credere – in genere scrittori di storia e propaganda protestante, cioè di una cultura che gli indios sia nell’America del Nord sia in Australia e Nuova Zelanda li ha semplicemente genocidati – che gli spagnoli cattolici abbiano rovesciato Culture popolate da selvaggi buoni.
Tutt’altro. Anzi da quello che è documentato, e che Pellicciari riporta con esattezza, non c’è dubbio che i popoli dell’America Latina abbiamo trovato con gli spagnoli una civiltà molto più rispettosa degli esseri umani; e questo nonostante che gli sforzi, anch’essa documentati, della corona di Spagna per proteggere le libertà individuali, la dignità a le proprietà dei popoli locali spesso siano stati sconfitti dall’avidità e dal malcostume dei potenti locali.
È una leggenda che sotto altre forme continua ancora, e lo vediamo proprio in questi giorni, al Sinodo sull’Amazzonia, dove abbiamo chi – vescovi di origine tedesca, soprattutto – cercano di far passare l’idea del buon selvaggio ancora una volta, trascurando il minuscolo dettaglio di come un buon numero di tribù dell’Amazzonia pratichino l’infanticidio, e probabilmente una qualche forma di eutanasia per i membri molto vecchi e inabili delle loro comunità. In un’ottica di sopravvivenza animale è tutto razionale e giusto: quando un branco di antilopi è aggredito dai leoni, sono in genere i capi più anziani o quelli più giovani a cadere, per la salvezza del branco. Ma non è esattamente il modello di comportamento a cui ci ha condotto la nostra civiltà, o almeno: a cui ci aveva condotti la nostra civiltà, fino alla legalizzazione dell’aborto nei decenni passati, e alla spinta verso la soppressione delle persone anziane e <inutili> a cui stiamo assistendo in società una volta civili.
Credo che la lettura del libro di Angela Pellicciari nel suo complesso sia veramente interessante. Non solo per la quantità di spunti di approfondimento che suggerisce, e che di sicuro possono risultare importanti per persone, come chi scrive, che non ha una conoscenza ampia degli argomenti, ma anche per contribuire a dissipare quella lunga catena di leggende nere che hanno circondato la storia sia della Reconquista sia della scoperta del Nuovo Mondo. E che vengono utilizzate quotidianamente per motivi politici ed economici molto attuali da chi, dentro e fuori della Chiesa, ha agende ben precise da portare avanti, sia in termini di dialogo e immigrazione, sia nel campo della difesa dell’ambiente.
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https://www.marcotosatti.com/2019/10...a-pellicciari/
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