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Tema: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

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  1. #1
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    Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Amico Lorenzo :

    Penso chè è meggior che la informazione dell Movimento Neoborbonico é in questo post.

    Salutti dell Regno di Siviglia ! Orgoglio di essere dell Sud !


    Neoborbonici a Caserta

    Manifestazione contro il sottopassaggio nei pressi della Reggia di Caserta

    Coerentemente con lo stile del Movimento Neoborbonico, teso a sposare qualunque causa combattuta in difesa del Nostro territorio, nella mattinata del 22 gennaio i dirigenti Marro e Degl’Innocenti hanno partecipato alla manifestazione tenutasi nei pressi della Reggia di Caserta in opposizione alla volontà di realizzazione di un sottopassaggio a ridosso del glorioso monumento casertano.

    Tra i presenti, è doveroso ricordare i rappresentati dell’associazione Terra Nostra e quelli della sezione locale di Rifondazione Comunista.





    I rappresentanti dei gruppi presenti, da sinistra: Rifondazione Comunista, Movimento Neoborbonico e Terra Nostra
    Clicca qui per vedere le immagini.
    ing. Lorenzo Degl’Innocenti
    Resp. relazioni interne Movimento Neoborbonico
    Comunicato ass. Terra Nostra
    Il progetto contro cui manifestiamo tende a creare un sottopasso per le auto con un tunnel che taglia piazza Carlo III. Questa piazza è uno spazio storico che verrebbe intaccato da un progetto di 15 anni fa.

    Nel sottosuolo vi sono resti di tombe sannite e le condutture dell'acquedotto carolino che rischiano di essere danneggiati. Ma soprattutto rischiano di essere lese le mura e le fondamenta del palazzo vanvitelliano. La mobilitazione contro il tunnel può essere un momento di aggregazione e di visibilità dei movimenti identitari che possono mostrare la loro capacità di porsi all'esterno in difesa del patrimonio storico e culturale del popolo.
    Caserta è un territorio violato
    Caserta è un territorio violato, il simbolo di una politica di devastazione che tende a fare terra bruciata per il nostro Sud. Le cave, le discariche, l’inquinamento delle coste e delle falde acquifere sono un processo di vero e proprio annientamento di una entità storico culturale qual è il popolo meridionale in affanno per disoccupazione, criminalità e crisi economica.

    L’obiettivo sembra quello di attuare la desertificazione spirituale ma anche fisica dell’area a sud del Garigliano, trasformarla in una terra di nessuno grazie alle classi “dirigenti” collaborazioniste locali. I falsi temi della destra e della sinistra stanno oscurando la vera questione della sopravvivenza del Sud e delle popolazioni che vivono a Sud.

    Caserta ha un posto di primo piano nella politica di annientamento che viene attuata da quello che veniva una volta definito il sistema, un complesso politico amministrativo a cui aderiscono forze numerose ed istituzionali che in nome dell’affarismo hanno svenduto in blocco la nostra terra.

    Dopo aver mangiato le montagne, coperto la terra con mostruosità edilizie, scaricato rifiuti ad ogni angolo questi signori della politica, degli affari e della conventicole di ogni ideologia vorrebbero distruggere ciò che resta del nostro passato. I monumenti sono a rischio a Caserta, sotto l’incalzare dell’affarismo di architetti trasversali, vere mosche cocchiere degli appalti pubblici. Una lobbi pericolosa di tecnici, addetti ai lavori, fa il paio con i politici alla ricerca del grande affare senza scrupoli di sorta. La distruzione dell’anima di un popolo passa oggi attraverso la tabula rasa del passato ed in questa operazione finale trovano spazio non solo le teorie liberiste della destra ma anche l’ideologia illuminista del lasciar fare, della fruizione senza limiti, delle illusioni pedagogiche dei cattivi maestri dell’ecologismo velleitario. La crisi del nostro territorio passa non solo per i progetti dei pescicani ma anche per le albagie snobistiche dei bonzi della storia dell’arte, dei verdi da sagrestia, degli ecologisti professionali. Un mondo che difende con patetismo il proprio orticello che gli fornisce il business quotidiano, qualunque governo o sindaco venga.

    L’ambiente, la natura ed i monumenti non appartengono a nessuno in particolare, architetto o professore che sia, ma alla gente che vive in un paese e solo loro potranno salvarli.

    Così Palazzo Reale è l‘obiettivo di questo attacco micidiale alla nostra storia ed alla nostra vita, vale la pena di mobilitarci per reagire.


    Pasquale Costagliola presidente Terra Nostra
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  2. #2
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    CIAMPI E IL SUD















    Molto si è discusso sulle esternazioni a Napoli di donna Franca Ciampi che ha avuto impreviste parole di encomio per la gente meridionale tanto da scatenare le prevedibili reazioni della Lega Nord.


    La first lady d’Italia è apparsa un’estimatrice del Sud che ha sorpreso e compiaciuto i meridionali, anche se tutti si sono immediatamente adoperati per smussare i toni. Però quel che è detto è detto e molte simpatie si sono levate dalle nostre parti verso la coppia che rappresenta questo stato.

    Per i Neoborbonici, che si battono per la ricostruzione della memoria e dell’orgoglio del Sud, quelle simpatie fanno male perché Ciampi si è rivelato dichiaratamente e continuativamente un paladino integrale del risorgimento.

    Ecco perché vi raccontiamo un episodio che rimetterà la giusta luce sulla presidentessa.


    Franca Pilla è nata a S. Croce di Magliano in provincia di Campobasso. A maggior ragione difende il Sud direbbe qualcuno! Invece, durante un viaggio presidenziale in Molise nel 2003, è voce di popolo (con testimoni oculari) che a Campobasso era attesa dai suoi parenti del paesino natio, in particolare da una cugina con cui aveva vissuto a lungo. Quando si incrociarono, donna Franca abbassò gli occhi e finse di non conoscere sua cugina che indignata se ne andò bofonchiando “superbia con superbia!”

    Come può una persona che disprezza il suo sangue, sino a temere di essere fotografata da terrona abbracciando la cugina, a diventare improvvisamente un’innamorata dei meridionali? L’ipocrisia dei neogiacobini è vecchia e arcinota nel mondo borbonico.


    Nessuna simpatia particolare quindi per i Ciampi che restano amici dei nemici del Sud e quindi corresponsabili del suo perenne degrado dall’unità d’Italia in poi.

  3. #3
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Lorenzo, non capisco niente...Rifondazione Comunista ???

  4. #4
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Messina2006


    sabato 11 marzo 2006
    CXLV ANNIVERSARIO DELLA RESA
    DELLA FORTEZZA DI MESSINA
    I NEOBORBONICI COMMEMORERANNO LA PENULTIMA EROICA DIFESA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE CON UNA MANIFESTAZIONE SUI BASTIONI ED UN CONVEGNO POMERIDIANO NELLA SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA
    L'APPUNTAMENTO E' PER LE ORE 10.00
    AL MONUMENTO A CARLO DI BORBONE PRESSO IL LUNGOMARE
    saranno presenti il vicepresidente Vincenzo Gulì ed il cappellano del Movimento don Giuliano Lilli

    Leggi tutto...
    Incontro Neoborbonici Roma
    Incontro Neoborbonici a Roma
    Il giorno 9 marzo 2006 alle ore 20.00, presso il ristorante LUNA ROSSA via Vega 61 ad Ostia, il nucleo promotore del movimento neoborbonico romano, presieduto dal conte Arturo Cannavacciuolo, ha organizzato una pizza duosiciliana all'insegna delle idee, dell'organizzazione e della reciproca conoscenza.
    Invitiamo iscritti e simpatizzanti a partecipare all'incontro, vi aspettiamo!
    E' gradita una conferma, scrivete a neoborboniciroma@hotmail.it

    Leggi tutto... Neoborbonici e Neopolis
    Zampella e Neopolis conquistano il regno dei...."Neoborbonici"
    Da "Il Corriere di Caserta" di venerdì 3 marzo 2006.

    Due nuovi candidati per Giovan Battista Zampella, due nuovi candidati per il sindaco Angelo Antonio Pasquariello ed in particolare due candidati nuovi di zecca per la politica di S.Nicola la Strada. Si tratta di Nicola Casale, Capo Area di un impresa Multinazionale, e Nicola D'Auria, entrambi del movimento Neoborbonico sezione di S.Nicola.
    Leggi tutto...

  5. #5
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    ¿ Per chè il tradizionalismo delle Due Sicilie non hai questa bandiera....?




  6. #6
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Pavía, 15 abril 2006. En el Aula Foscolo de la Universidad de Pavía se ha celebrada un solemne sesión académica en honor del profesor Pietro Giuseppe Grasso, con motivo de su jubilación administrativa.

    El profesor Grasso, decano de los iuspublicistas italianos, es uno de los pocos maestros del derecho público que ha sido capaz de salir al paso del positivismo que está en el origen del constitucionalismo, enlanzando con el derecho natural clásico, y al mismo tiempo atisbar lo nuevo que supone la crisis presente del Estado para la recuperación de un derecho público realista también en sentido clásico.

    Tras las palabras del decano de la Facultad de Ciencias Políticas, y antes de los testimonios de una decena de colegas y amigos, y de la propia intervencion final del homenajeado, han presentado cuatro volúmenes de escritos de Grasso, respectivamente reunidos por ellos, los profesores Miguel Ayuso, Danilo Castellano, Agostino Carrino y Giovanni Cordini. El profesor Grasso, entre otras muchas cosas, se ha distinguido por la denuncia del papel desempeñado por la democracia cristiana en la destrucción de la doctrina política católica, que ha llevado a la secularización y descristianización de los países católicos.


    __________________________________________
    Agencia FARO
    http://www.agenciafaro.es.vg
    http://www.agenciafaro.tk

  7. #7
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Messina 2006
    I NEOBORBONICI A MESSINA SOTTO IL MONUMENTO A
    CARLO DI BORBONE


    Segue il commento di Giovanni Salemi che era tra i convenuti.













    Leggi tutto...
    Manifestazione a Caserta del 19 marzo
    No! all'interramento di viale Douhet
    Il giorno 19 marzo il Movimento Neoborbonico e l'associazione Terra Nostra di Caserta saranno in piazza insieme ad altri gruppi per manifestare contro la speculazione e per tutelare l'identità e la memoria del Popolo Meridionale.
    Questo atto vandalico che si vuole compiere ai danni della Reggia di Caserta riguarda da vicino tutti coloro che hanno a cuore la Propria terra e non restano muti dinanzi agli abusi. La Reggia di Caserta è patrimonio dei Casertani, è patrimonio dei Duosiciliani, è patrimonio dell'Umanità intera.
    Non lasciamo che i soliti avvoltoi l'abbiano vinta, manifestiamo il nostro orgoglio!
    La manifestazione avrà luogo dalle 9 in poi nei pressi della Reggia. Vi aspettiamo!!!

    Leggi tutto... XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
    XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
    18 - 19 marzo 2006
    Ci accingiamo a salire la rocca di Civitella del Tronto per il trentaseiesimo anno consecutivo. La terra sulla quale per due giorni ci incontreremo è per noi sacra perché è stata bagnata dal sangue di uomini, donne, fanciulli e soldati che ebbero il coraggio di dire coscientemente no al processo di omologazione liberale violentemente condotto dall'esercito sardo.

    Immagine aerea della fortezza di Civitella
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  8. #8
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    WWW.EDITORIALEILGIGLIO.IT


    Mario Montalto



    L'Esercito delle Due Sicilie

    prima edizione 2005

    pp. 40

    € 6,00 - sconto Soci 30%

    spedizioni in contrassegno; contributo postale minimo € 3,50
    </SPAN>

    </SPAN>







    Le sensiglie erano bandiere reggimentali appartenenti ai Tercios della Napoli ispanica.
    Riadottate dalla fanteria dell’Esercito delle Due Sicilie, erano segni distintivi dei tre battaglioni reggimentali. Con questa nuova collana, che presenta testi facilmente fruibili che mettono a disposizione del lettore informazioni altrimenti disperse e difficilmente reperibili, Il Giglio vuole raccogliere la forza simbolica degli antichi stendardi militari per difendere, con lo stesso spirito, la memoria storica delle Due Sicilie.

    Il volume che inaugura la collana è dedicato all’ Esercito delle Due Sicilie ed è stato scritto dal contrammiraglio Mario Montalto, esperto di storia militare e collaboratore della rivista L’Alfiere.
    Il testo ricapitola la storia delle formazioni militari borboniche, da re Carlo a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui fu più evidente il valore dei soldati napoletani.


    Tra le mille leggende nere sul Regno delle Due Sicilie che si diffusero
    dopo l’unificazione d’Italia, una delle più durature e, diciamolo, delle più offensive per i Napoletani fu quella sull’esercito di Franceschiello. La definizione, dal chiaro intento caricaturale, voleva evocare l’idea di un esercito formato da soldati infingardi, tutt’altro che ardimentosi e comandati da incapaci. Ovviamente era falso, ma i piemontesi ebbero gioco facile ad imporre la loro opinione, sia perché sono i vincitori a scrivere la storia, ed i manuali scolastici potremmo aggiungere, sia perché la guerra di occupazione l’avevano vinta. Per capire quanto le loro accuse fossero ingiuste, basta pensare che la Real Accademia Militare Nunziatella, nata nel 1787, è ancora oggi una delle più prestigiose scuole militari.

    Arricchito da bellissime immagini a colori tratte dallo storico volume di Antonio Zezon, il testo ripercorre le tappe fondamentali della costituzione e del continuo sviluppo dell’esercito borbonico, a partire dal re Carlo fino a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui più evidente fu il valore e l’onore militare dei Napoletani. L’autore prendendo in esame le tecniche di addestramento dei soldati, la composizione dell’armamento e le scelte tattiche operate in battaglia, arriva alla conclusione che: «L’Esercito borbonico era ben organizzato, addestrato ed armato, fornito di una dottrina militare moderna, di un’ottima organizzazione logistica. Era uno strumento militare estremamente valido ed autosufficiente». Se nel 1860 i piemontesi poterono vincere la guerra, non fu per incapacità o per negligenza dei soldati napoletani, ma solo per «la corrosione ideologica che influenzò i quadri alti e medio alti». Forse i piemontesi, parlando di esercito di Franceschiello, si riferivano non ai valorosi soldati napoletani, ma a coloro che essi stessi avevano corrotto, quegli ufficiali che tradirono la Patria passando dalla parte di chi, poi, li disprezzò.





    Mario Montalto è nato a Napoli nel 1934 ed è stato ufficiale di carriera nella Marina Militare, congedandosi con il grado di Contrammiraglio. Allievo dell’Accademia Navale, ha frequentato i corsi di Stato maggiore dell’Istituto di Guerra Marittima, l’Istituto Stati Maggiori Interforze e il Centro Alti Studi della Difesa. Studioso di storia militare, ha collaborato alla rivista L’Alfiere.
    Un suo antenato partecipò il 21 settembre 1860 al vittorioso scontro di Caiazzo, dove i napoletani misero in fuga Garibaldi.

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    Il 1 ottobre le truppe napoletane attaccarono da Capua, travolgendo le prime linee garibaldine. Lo stesso Garibaldi fu sorpreso da un attacco dei Cacciatori napoletani ed ebbe ucciso il cocchiere e ferito un ufficiale del suo Stato Maggiore . I garibaldini, di fronte ai reggimenti borbonici entusiasticamente decisi a difendere il loro Re e la loro Patria, ebbero da rodere un osso veramente duro e capirono che la fortezza di Capua difficilmente avrebbe capitolato. Per prenderla, infatti, occorsero il bombardamento e le truppe piemontesi.


    Quella del Volturno, combattuta nello stesso giorno e nel successivo, fu la battaglia decisiva, condotta offensivamente dai borbonici e difensivamente dai garibaldini. Fu assai dura e cruenta per entrambe le parti: l’una puntava a riaprire la strada per Napoli, rientrare nella città e sollevare la popolazione contro gli invasori; l’altra ad impedirlo, atteso anche che la liberazione della capitale avrebbe potuto segnare l’inizio di un’insurrezione generale (e che questo potesse avvenire fu confermato da diversi tumulti pro-borbonici che scoppiarono nell’immediata periferia di Napoli, quando giunse voce che il nostro esercito aveva attaccato battaglia e stava vincendo).
    Per entrambi i contendenti fu l’unica, vera, importante battaglia campale combattuta dallo sbarco di Marsala e ad essa parteciparono anche reparti piemontesi. La strada per Napoli non fu aperta e questo segnò la fine. Le nostre truppe caddero ancora una volta nell’errore di frazionare le proprie forze e non seppero individuare quello che i tedeschi definiscono schwerpunkte concentrare, di conseguenza, tutto lo sforzo su di esso. Tuttavia, i soldati si batterono con coraggio e determinazione, con la sola negativa eccezione, secondo qualche fonte, dei reggimenti della Guardia. Il generale von Meckel, comandante la brigata Carabinieri esteri, vi perse il proprio figlio, giovane tenente: ne vide il corpo senza vita, gridò: “Vive le Roi!” e continuò a combattere.
    Al largo del Golfo di Gaeta bordeggiavano le navi della Marina Sarda. Avevano sostituito quelle francesi, che avrebbero dovuto coprire, dal mare, il fianco destro dell’esercito napoletano, disteso a difesa sul Garigliano. Questo aveva promesso Napoleone III al Re, ma poi si era rimangiato la parola data, scoprendo irrimediabilmente lo schieramento borbonico. Sulla marina e lungo l’Appia, fra Traetto e Mola di Gaeta, con l’ordine di ritirarsi appena fosse venuto a contatto con i piemontesi, un leggerissimo velo di truppe. Tra queste, due compagnie del 4° Battaglione Cacciatori, comandate dal capitano Domenico Bozzelli, di Sulmona, e attestate tra i canneti lungo la riva del fiume.


    Il nemico tentò di attraversare il Garigliano in forze, avvalendosi di due ponti di barche costruiti più a valle di quello in ferro, che credevano minato.

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  9. #9
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Civitella del Tronto, 18-19 marzo 2006. Bajo la presidencia del profesor Paolo Caucci, catedrático de la Universidad de Perusa, fundador de estos encuentros a su vuelta de España, en la década de mil novecientos setenta, en una suerte de Montejurra napolitano, ha tenido lugar el XXXVI Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto.

    Dedicado a la memoria de Silvio Vitale, patriarca del tradicionalismo napolitano, fallecido el pasado mayo (de lo que dio cuenta FARO), el tema central de este año ha sido "De la recuperación del pensamiento hispánico al nacimiento del tradicionalismo napolitano".

    El historiador Maurizio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la península italiana, saludó a los presentes en nombre de los organizadores y procedió a la presentación de algunos libros aparecidos a lo largo del año. Desde una novela de la escritora de Modugno Anna Signorile, a la traducción de una serie de ensayos de filosofía política de Elías de Tejada, obra del profesor napolitano Giovanni Turco, o a un libro sobre el Ejército de las Dos Sicilias, del almirante Mario Montalto.

    A continuación el magistrado Edoardo Vitale hizo la evocación de su padre.

    Finalmente se desarrollaron cuatro ponencias a cargo, respectivamente, de Miguel Ayuso (Las relaciones entre Vitale y Elías de Tejada), Giovanni Turco (La memoria histórica en la obra de Vitale), monseñor Ignacio Barreiro (La leyenda negra antiespañola) y Maurizio Di Giovine (La historia de la revista fundada por Vitale en 1960, L'Alfiere).

    El profesor Caucci concluyó los trabajos, convocando al día siguiente a la ofrenda floral a Mateo Wade, defensor de la fortaleza de Civitella frente a los franceses en 1806; a la conmemoración del soldado napolitano, que realizó el doctor Giovanni Salemi, y posteriormente a la misa, celebrada por monseñor Barreiro según el rito de San Pío V, en memoria de los Mártires de la Tradición. Una comida de hermandad puso fin al Encuentro.

    La relación existente entre la Comunión Tradicionalista y los tradicionalistas napolitanos se ha vuelto a reforzar. De hecho el profesor Miguel Ayuso, jefe de la Secretaría Política de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, suele acudir a esta cita anual, a la que el Abanderado de la Tradición ha hecho llegar mensajes en diversas ocasiones. Así se continúa la presencia en la década de mil novecientos setenta del profesor Francisco Elías de Tejada y de José Arturo Márquez de Prado. De otra parte, el doctor Maurizio Di Giovine está siempre presente en nuestros trabajos, y todavía recordamos su memorable intervención en Madrid en el acto de enero de 2005 contra la Constitución Europea.


    Libros sobre las Dos Sicilias en http://www.editorialeilgiglio.it

    Despachos anteriores de FARO en el área Mensajes de http://es.groups.yahoo.com/group/FAROagencia/


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  10. #10
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    DECENNIO FRANCESE:CELEBRAZIONI E CONTRO - CELEBRAZIONI
    Manifestazione del 24 marzo a palazzo Serra di Cassano - resoconto

    A palazzo Serra di Cassano, divenuto covo dei più sfegatati neogiacobini, si è oggi pomeriggio insediato il comitato per le celebrazioni del bicentenario del decennio francese 1806-1815. Ancora una volta siamo l’unica parte del mondo dove si vantano i meriti dei conquistatori stranieri e si occultano quelli dei nostri grandissimi regnanti (borbonici). Tutta l’intellighenzia napoletana, da Galasso a Scirocco, era presente con il suo codazzo di cortigiani veri in cerca di visibilità e gratitudine; anche il consolato francese aveva il suo rappresentante alquanto frastornato dall’ingenuità degli organizzatori che glorificano (a spese nostre) la venuta di un esercito invasore.

    (Per visualizzare le immagini clicca qui)

    Per fortuna della verità storica c’era anche una folta espressione di Neoborbonici che, garrendo bandiere gigliate listate a lutto , hanno distribuito a passanti e convenuti il volantino allegato. I tronfi professoroni intervenuti si saranno certamente crucciati dell’esistenza di chi, senza interesse venale, ha avuto il coraggio di lanciare la sfida. Effetto innegabile del loro disappunto è stato il massiccio schieramento di polizia che si è dispiegato subito dopo l’arrivo del drappello neoborbonico. Esagerati! I lazzari e i briganti ancora non sono scesi in campo!...

    Da oggi esiste quindi anche un comitato per le contro-celebrazioni del decennio napoleonico che ha preso già contatti con decine di paesi del Meridione continentale dove più efferati furono i crimini dei francesi per opportune manifestazioni e che , a breve, allestirà a Napoli un convegno per spiegare le ragioni duosiciliane che portarono alla resistenza popolare contro l’invasione e demitizzare la pretesa civilizzazione che avrebbero donato i transalpini sulla punta delle baionette insanguinate.

    Un altro passo è stato compiuto per la ricostruzione della nostra memoria storica, base di ogni rinascita anche politica del Mezzogiorno.

    Vincenzo Gulì

  11. #11
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Matera - 28 aprile
    Grande successo venerdì scorso a Matera del Movimento Neoborbonico che, al Rotary Club riunito al Palace Hotel grazie all'avv. Lo Nigro, ha tenuto una lezione di storia economica con i proff. De Crescenzo e Gulì sull' Economia e l'industria nel Regno delle Due Sicilie.
    Leggi tutto...
    Genova per noi


    Ieri 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.

    Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
    Leggi tutto... Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
    Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
    Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
    Leggi tutto... Altri...

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    Brigantaggio

    BRIGANTE



    Brigante de blancas banderas,
    Tú que juntas Gaeta y Messina,
    Estás luchando por Nápoles,
    Estás luchando por Sicilia,


    Brigante de las Dos Sicilias,
    Soldado de la Contrarrevolución,
    Defiendes con tu sacrificado pueblo,
    A la legítima Casa de Borbón,


    Brigante del orgullo sureño,
    En ibera península hallas hermanos,
    Que luchan por lo mismo que tú,
    Siendo católicos y monárquicos,


    Cuentas con Borges y Tristany,
    Y en Roma con Alfonso Carlos,
    Un pasado cercano te une,
    Con la España que estrecha tu mano,


    Brigante que cantas,
    Con la alegría del mosquetón,
    Con nobleza repeles,
    Al piamontés invasor,


    Al impío Garibaldi,
    Que tu ruina desea,
    Al masón cobarde y rastrero,
    Que no merece tregua,


    Brigante contra el risorgimento,
    Que sólo es crimen y mentira,
    Con trapos tricolores avanzan,
    Mercenarios de causa mezquina,


    Cabalga por bosques y olivares,
    Galopa mirando al Tirreno,
    Que los invasores del Papado,
    Ahogan de sangre tu cielo,


    No desfallezcas brigante,
    Guerrillero tradicionalista,
    Por la integridad de tu reino,
    Un alzamiento interclasista,


    Brigante, te escribo con emoción,
    Pues soy carlista y meridional,
    Tenemos muchísimo en común,
    En el horizonte de la Cristiandad,


    Brigante de las flores de lis,
    Brigante defensor del Mediodía,
    No estás solo, correligionario,
    La Santa Causa no ha muerto todavía,


    Con tus raíces hispánicas,
    Con tu espíritu de libertad,
    ¡ Resurge, resurge brigante,
    Sin miedo hacia la lealtad !


  13. #13
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  14. #14
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    Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    www.neoborbonici.it



    LIBRO SU CHIAVONE E' uscito in questi giorni un libro su Chiavone, uno dei più famosi capibriganti borbonici, scritto da Vincenzo Gulì e pubblicato da Herald Editore di Roma. Il testo sarà presentato per la prima volta a Reggio Calabria venerdì 13 p.v. a cura della locale delegazione di Antonio Porcaro.
    SUPERATO IL MILIONE E MEZZO DI CONTATTI! GRAZIE ATUTTI I NOSTRI VISITATORI !

  15. #15
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    Respuesta: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    CL ANNIVERSARIO Della Morte di S.M. Ferdinando II

    1859 22 Maggio 2009

    Il 22 Maggio 1859 moriva, in circostanze poco chiare, Ferdinando II di Borbone, Re Delle Due Sicilie, probabilmente il più grande sovrano dei Borbone di Napoli.

    Sabato 23 Maggio alle ore 18 sarà celebrata la Santa Messa in Rito Romano Antico in suffragio dell'anima del Re Ferdinando II di Borbone presso la Chiesa di San Ferdinando in Palazzo a Napoli

    gx14KWeS.jpg
    STAT CRUX DUM VOLVITUR ORBIS

  16. #16
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    [FARO] Actos por el 150º aniversario de Fernando II de las Dos Sicilias

    Nápoles, 22/29 mayo 2009. Con gran éxito han tenido lugar numerosos actos en conmemoración del CL aniversario de S.M. Fernando II de Borbón, Rey de las Dos Sicilias, que FARO había anunciado en despacho anterior y en su Agenda en línea.


    Éxito que comenzó los días 22 y 23 de mayo, en actos organizados por la cooperativa editorial Il Giglio y por el Movimiento Neoborbónico, y que es signo del gran interés y profundos sentimientos que la memoria del Rey de las Dos Sicilias todavía es capaz de evocar. En esta memoria se basa la esperanza de reconstruir la identidad del Sur y proyectar un futuro diferente. Dos días en memoria del gran Rey Fernando II de las Dos Sicilias, entre Nápoles y Portici. Dos días de reflexión, dos días de orgullo y celebración. Hubo una amplia y cualificada participación de público en las celebraciones del 150º aniversario de la muerte del Rey napolitano (22 de mayo de 1859).

    El viernes 22 de mayo en la Villa San Gennariello, antigua faisanería del Palacio Real de Portici, se celebró una conferencia y el concierto "La Música del Rey". La velada concluyó con una cena buffet. No había sitio suficiente para dar cabida a los miembros y amigos de la Editorial Il Giglio, simpatizantes neoborbónicos, legitimistas y nuevos amigos, cada vez más numerosos, que redescubren las Dos Sicilias y el orgullo de su pertenencia. Aplausos al Himno de las Dos Sicilias, ejecutado al piano a cuatro manos por el maestro Ida Tramontano y la pianista Concetta di Somma y cantado por la soprano Stefania Tedesco, al que se unió el público. Todos en pie cantaron las estrofas del himno de Paisiello, capaz de devolver la identidad a un pueblo.

    Marina Carrese, en nombre de la Editorial Il Giglio, ha encuadrado las celebraciones en la batalla de las ideas que libra Il Giglio con sus publicaciones y sus iniciativas. "Habrá otras --anunció-- para recordar adecuadamente al Rey Fernando II". El profesor Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimiento Neoborbónico, recordó aspectos destacados de los veintinueve años de reinado del Soberano. Las grandes obras civiles, con más de tres mil kilómetros de carreteras; una Marina mercante y de guerra entre las primeras del mundo; y tantos avances que trajeron al Reino de las Dos Sicilias, con la menor presión fiscal de Europa, el reconocimiento como tercera potencia industrial del mundo en la Exposición de París de 1856. Bajo el reinado de Fernando II, Nápoles era la ciudad más importante y populosa de Italia, con 447.000 habitantes; en el mismo año Turín no tenía más que 204.000 y Roma 194.000. Todo se perdió por culpa de la acción de los sectarios que --como parecen confirmar los estudios del Profesor De Crescenzo-- eliminaron, probablemente envenenándolo, a un Rey todavía en pleno vigor físico, con sólo 49 años, para facilitar una unificación que significó la decadencia, el inicio de la emigración y el nacimiento de la llamada cuestión meridional. Pero en este aniversario los motivos de esperanza no faltan. "Si estamos aquí, y en gran número, ciento cincuenta años más tarde, para conmemorar al Rey Fernando II quiere decir que su recuerdo está cada vez más vivo", dijo el Prof. De Crescenzo.

    En la tarde del sábado 23 de mayo un gran emoción invadió a los centenares de presentes cuando el Pelotón de honor de la Agrupación histórico-militar de las Dos Sicilias, mandado por el Capitán Alessandro Romano, banderas al viento, ocupó simbólicamente Largo di Palazzo. Acompañado por el redoble de los tambores y las trompetas, las divisas borbónicas marcharon en formación desde la columnata de la Basílica de San Francesco di Paolo hasta el Palacio Real, donde se realizó el cambio de guardia.

    Tras las evoluciones en la plaza y el saludo al Rey, el pelotón se dirigió a la iglesia de San Ferdinando di Palazzo, donde presentó armas al Viceprior de la Confraternidad, Dr. Marco Crisconio, antes del inicio de la Santa Misa de Angelis, según el rito romano tradicional, en sufragio del alma de Fernando II. Durante la Misa, celebrada por Monseñor Raffaele Ferriera en un templo lleno a rebosar por cientos de personas, los caballeros Luigi Andreozzi y Giovanni Samo montaron guardia junto al altar, ante la bandera de las Dos Sicilias y un gran retrato del Rey Fernando II. Cantó la Missa de Angelis la mezzo-soprano Nicla Cesaro, con Giuseppe Perucatti al órgano. El Himno de Paisiello, cantado por la soprano Stefania Tedesco, abrió y cerró la ceremonia. Fernando II fue recordado antes de la Misa por el vicepresidente del del Movimiento Neoborbónico, el profesor Enzo Gulì. Sí, la verdad sobre Fernando II, gran rey y gran napolitano, se abre paso a pesar de todas las falsificaciones y estas celebraciones, ciento cincuenta años después, son una señal de esperanza.

    Fotografías y vídeos en Editoriale Il Giglio


    El 29 de mayo, organizada por los Amigos de L'Alfiere, los Amigos del Sur y las Ediciones Controcorrente, se celebró otra Santa Misa en sufragio de Fernando II, en la Basílica de Santa Clara, donde está sepultado con los otros reyes de las Dos Sicilias.

    La Asociación Domenico Scarlatti (Eleonora Amato, violín; Chiara Mallozzi, violoncelo; Lorenzo Pone, órgano) interpretó el Himno Nacional de las Dos Sicilias de Giovanni Paisiello, así como música sacra de Domenico Scarlatti, Francesco Durante y Lorenzo Pone. El sacerdote oficiante, don Luigi Ballirano, pronunció una vibrante homilía en la cual se refirió a las virtudes humanas y cristianas del gran Rey.

    Al témino de la Misa, se depositó sobre la tumba del Rey Fernando II una corona de flores, con el lema "El Pueblo de las Dos Sicilias a su Rey Fernando II". Se recitó la oración por el Rey de la Dinastía Borbónica y por los Mártires de las Dos Sicilias; y se impartió, por el rito tridentino, la bendición a los fieles.

    A continuación, en la Sala María Cristina del antiguo Claustro Maiolicato, completamente llena, tuvo lugar un congreso de estudios históricos, con los mismos organizadores. Intervinieron: Giuseppe Catenacci, Giovanni Salemi, Pietro Golia (sobre La cultura y el alma de la memoria), Fernando Riccardi (sobre Fernando II Rey de Italia: una utopía posible), Francesco Maurizio di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la Península Italiana (sobre Fernando II entre la revolución y la tradición), Mariano Jacobellis (sobre El garante de los derechos del pueblo), Edoardo Vitale (sobre El defensor de la independencia del Sur).

    Otro día inolvidable, en el camino del renacimiento de la Patria.

    Fotografías en Eleaml - Sud - ex-Regno delle Due Sicilie



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    [FARO] Nápoles: presentación nuevo libro sobre Fernando II

    Nápoles, noviembre 2009. Este viernes 27, la cooperativa editorial Il Giglio y la asociación cultural Movimiento Neoborbónico presentarán en Nápoles el nuevo libro de Gennaro De Crescenzo Ferdinando II di Borbone. La patria delle Due Sicilie, con el apéndice Nuove ipotesi sulla morte di un Re.

    Intervendrán: el profesor Miguel Ayuso (Universidad Pontificia de Comillas, Madrid); el doctor Guido Vignelli (Vicepresidente Centro Culturale Lepanto); los doctores Giuseppe Nuzzo y Marina Carrese (Editorial Il Giglio). Estará presente el autor.

    Nicla Cesaro leerá pasajes seleccionados de 'O Surdato 'e Gaeta, de Ferdinando Russo.

    Habrá un concierto de Musica per le Due Sicilie, con Ida Tramontano, Concetta Di Somma y Stefania Tedesco.

    A las 18:00 del viernes 27, en la Sala Gigante del Hotel Oriente (Via Díaz, 44, Nápoles).




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    [FARO] Presentado en Nápoles nuevo libro sobre Fernando II

    Nápoles, 27 noviembre 2009. (Corresponsal). Como había anunciado FARO, en el Hotel Oriente de Nápoles ha tenido lugar la presentación del libro sobre Fernando II (Ferdinando II di Borbone. La patria delle Due Sicilie) de Gennaro De Crescenzo.

    Al inicio la soprano Stefania Tedesco cantó el Himno de las Dos Sicilias, de Paisiello.

    Giuseppe Nuzzo, presidente de la Cooperativa Editorial Il Giglio, saludó a los presentes, destacando la presencia de S.A.I. y R. Don Bertrand de Orleáns-Braganza, quien aceptó el ruego de dirigir unas palabras, en castellano, sobre la vinculación de su familia con la familia real napolitana. A continuación, el joven Guillermo Pérez Galicia, presidente de la AET de Salamanca, que está ampliando estudios de doctorado en la Universidad Federico II de Nápoles, recordó la hermandad hispano-napolitana y en particular la que desde hace muchos años une a los carlistas con los tradicionalistas de Il Giglio.

    Cerrado el capítulo de las alocuciones iniciales con el anuncio, por un concejal del Ayuntamiento de Nápoles, de que se dará el nombre de Fernando II a una calle de la ciudad, dio comienzo el acto académico. La profesora Marina Carrese, de Salerno, presentó con detalle los méritos del libro de Gennaro De Crescenzo, evocando la época de Fernando II. El profesor Miguel Ayuso, de Madrid, recordó la conexión entre monarquía como forma de gobierno y sacralidad de la realeza, así como la conexión entre Estado y nación que, en diversas confusiones, tantas veces vicia la política contemporánea. El doctor Guido Vignelli, del Centro Cultural Lepanto, repasó la reciente historiografía crítica de la falsa versión oficial del "Risorgimento". Finalmente, el autor del libro, presidente del Movimiento Neoborbónico, dio las gracias y anunció nuevos proyectos.

    La tercera y última parte del acto fue la literario-musical. Nicla Cesaro declamó estrofas de 'O Surdato 'e Gaeta de Ferdinando Russo. Y la soprano Stefania Tedesco, acompañada al piano con Ida Tramontano, hicieron un recorrido por la música napolitana del período de Fernando II y, más ampliamente, de todo el siglo XIX.




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    [FARO] Civitella del Tronto, Nápoles: 40º Encuentro Tradicionalista

    Civitella del Tronto, Reino de Nápoles, marzo 2010. Los días 20 y 21 de marzo, D.m., tendrá lugar el XL Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto. Copiamos del programa que nos envía, por el comité organizador, Francesco Maurizio di Giovine, caballero de la Orden de la Legitimidad Proscrita (traducción de FARO):
    Vamos a subir por cuadragésimo año consecutivo el peñón de Civitella del Tronto, queriendo así reunirnos en una tierra para nosotros sagrada, porque está bañada de la sangre de los hombres, mujeres, niños y soldados que en el asedio de 1860-1861 defendieron a Dios, a la Patria invadida y al Rey legítimo.

    Este año nos honrará con su presencia S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, Abanderado del Tradicionalismo, quien dará inicio con nosotros al período que recordará los ciento cincuenta años del fin de los reinos legítimos en la península italiana.

    La cita de este año se dedica a una profunda reflexión sobre la actividad intelectual que hemos llevado a cabo en el curso de cuarenta encuentros. Nos fijaremos en los hombres que han sido protagonistas de los Encuentros Tradicionalistas de Civitella del Tronto y sobre las ideas que hemos desarrollado.

    El 40º Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto quiere reunir en el lugar que es para nosotros el símbolo por excelencia del Tradicionalismo católico a todas las personas de buena voluntad que, aparte de las particularidades asociativas, se identifican con los ideales que propugnamos.

    Por tal motivo, con el más profundo espíritu de humildad, hacemos un llamamiento a cuantos comparten el amor por la Tradición, a fin de que estén presentes en nuestra cita.

    Poniendo nuestro Encuentro bajo la protección de San Alfonso María de Ligorio, apóstol del catolicismo napolitano, tenemos el placer de invitar al XL Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto, que tendrá lugar los días 20 y 21 de marzo, para desarrollar el tema


    La Tradición a través de cuarenta Encuentros en Civitella del Tronto

    En el curso del Encuentro serán recordados los Mártires de la Tradición y se celebrará el Día en memoria del Soldado Napolitano.

    El Encuentro se celebrará en el salón de reuniones del Hotel Zunica.

    Sábado 20 marzo

    16:00 Apertura de los trabajos y lectura de los mensajes recibidos.
    16:15 Inicio de la reunión.
    Las ponencias se expondrán en el orden siguiente:


    • Prof. Paolo Caucci von Saucken. 1971-2010 Gli Incontri tradizionalisti di Civitella del Tronto.
    • Prof. Miguel Ayuso. La Tradizione nel pensiero di Francisco Elías de Tejada.
    • Dr. Giuseppe Catenacci. Ricordo di Roberto Selvaggi nel ventennale della pubblicazione di Uomini e volti di un esercito dimenticato. Presentazione dei due pamphlets che l'associazione ex allievi Nunziatella ha realizzato per l'Incontro.
    • Dr. Giovanni Salemi. Una principessa solidale con il tradizionalismo. Urraca di Borbone Due Sicilie.
    • Dr. Edoardo Vitale. Ricordo di Pino Tosca, uomo della Tradizione.
    • Prof. Giovanni Turco. Verità e libertà nel pensiero tradizionale.
    • Mons. Ignacio Barreiro Carámbula. Rivoluzione contro Dio: la solitudine dell'uomo.
    • Dr. Antonio Allegra. Ricordo di mio padre Giovanni Allegra.
    • Dr. Maurizio Di Giovine. Silvio Vitale e la rinascita del Tradizionalismo Napolitano.


    20:30 Junto al Hotel Zunica habrá una cena comunitaria con los platos típicos de la tradición borbónica.
    Al término de la cena la joven cantante y guitarrista Rosaria De Gregorio ofrecerá un concerto con los motivos más célebres de la canción tradicional napolitana.

    Domingo 21 marzo

    09:30 Concentración de los reunidos en la Puerta de Nápoles y cortejo hacia el monumento a Matteo Wade para depositar una corona en memoria de los muertos en el asedio de Civitella del Tronto en 1860-1861.

    10:15 Salida hacia la Real Fortaleza, donde se alzará la bandera en la plaza de armas.

    10:30 Conmemoración del Soldado de las Dos Sicilias, por el Dr. Fernando Riccardi.

    11:00 Santa Misa en sufragio de los Mártires de la Tradición y de los caídos napolitanos. Celebra Mons. Ignacio Barreiro Carámbula.

    13:30 Almuerzo y clausura del Encuentro junto al Hotel Zunica.


    Alojamiento

    En Civitella del Tronto:
    Hotel Zunica, Tfno. +39 (0) 861/91319 - Fax (0) 861/918150
    Hotel Fortezza, Tfno. +39 (0) 861/91321 - Fax (0) 861/918221
    Agriturismo La Rocca dei Borboni. Tfno. +39 (0) 861/91590

    En Ponzano (a 3,5 km. de Civitella)
    Hotel Ermocolle, Tfno/fax. +39 (0) 861/91120

    En Sant'Egidio alla Vibrata (a 5 km. de Civitella)
    Hotel Concorde, Tfno./fax +39 (0) 861/842406
    Hotel Scacco Rosso, Tfno. +39 (0) 861/843139


    Cena del sábado 25 €. Se ruega a los interesados en participar en la cena en honor de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón lo comuniquen directamente al Hotel Zunica.
    Almuerzo del domingo 30 €.




    Estas convocatorias y muchas otras en la Agenda en línea de FARO



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  20. #20
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    [FARO] Nápoles: Llamamiento por la verdad histórica

    Nápoles, noviembre/diciembre 2010. De Lettera Napoletana, periódico digital de información de la cooperativa editorial Il Giglio, número 34.


    150 AÑOS: LLAMAMIENTO POR LA VERDAD DE LA HISTORIA SOBRE LA UNIFICACIÓN

    (Lettera Napoletana) - Un llamamiento para "restituir la verdad a la historia" a propósito de los acontecimientos que llevaron a la unificación de Italia ha sido publicado por el Comité por la Verdad Histórica, constituido en 1999 con ocasión de las celebraciones del bicentenario de la república jacobina de 1799, con la adhesión de estudiosos, representantes del asociacionismo, defensores y cultivadores de la Historia de las Dos Sicilias. "Los 150 años de la unificación de la Península Italiana en un único Estado (1861) no pueden ser una nueva ocasión para la retórica y la propaganda --dice el texto del llamamiento--; el aniversario de 2011 no debe utilizarse para reproducir una historia de tesis preestablecidas, filtrada por las lentes deformantes de la ideología".

    "No se trata tanto de celebrar, cuanto de restituir la verdad a la historia --prosigue el texto--, operación que precede a cualquier recuperación de 'memoria histórica' o aceptación de una 'historia compartida'". En el llamamiento se pide "la apertura sin limitaciones a los estudiosos de los Archivos del Estado Mayor del Ejército y de los otros Archivos del Estado, y la disponibilidad de todas las fuentes documentales sobre los episodios clave de la unificación de Italia".


    El llamamiento ha recibido la adhesión de la Editorial Il Giglio y del Movimiento Neoborbónico. El texto íntegro puede leerse en la web de Il Giglio, Editoriale Il Giglio, donde también puede firmarse la adhesión al mismo.


    Más artículos de interés en este nº 34 de Lettera Napoletana. Entre otros:

    • "Sud: Chi sono i nemici della Banca per il Mezzogiorno"
    • "150 anni: Oneto, Così Garibaldi finanzió mafia e camorra"





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