¿ Per chè il tradizionalismo delle Due Sicilie non hai questa bandiera....?
¿ Per chè il tradizionalismo delle Due Sicilie non hai questa bandiera....?
Pavía, 15 abril 2006. En el Aula Foscolo de la Universidad de Pavía se ha celebrada un solemne sesión académica en honor del profesor Pietro Giuseppe Grasso, con motivo de su jubilación administrativa.
El profesor Grasso, decano de los iuspublicistas italianos, es uno de los pocos maestros del derecho público que ha sido capaz de salir al paso del positivismo que está en el origen del constitucionalismo, enlanzando con el derecho natural clásico, y al mismo tiempo atisbar lo nuevo que supone la crisis presente del Estado para la recuperación de un derecho público realista también en sentido clásico.
Tras las palabras del decano de la Facultad de Ciencias Políticas, y antes de los testimonios de una decena de colegas y amigos, y de la propia intervencion final del homenajeado, han presentado cuatro volúmenes de escritos de Grasso, respectivamente reunidos por ellos, los profesores Miguel Ayuso, Danilo Castellano, Agostino Carrino y Giovanni Cordini. El profesor Grasso, entre otras muchas cosas, se ha distinguido por la denuncia del papel desempeñado por la democracia cristiana en la destrucción de la doctrina política católica, que ha llevado a la secularización y descristianización de los países católicos.
__________________________________________
Agencia FARO
http://www.agenciafaro.es.vg
http://www.agenciafaro.tk
Messina 2006
I NEOBORBONICI A MESSINA SOTTO IL MONUMENTO A
CARLO DI BORBONE
Segue il commento di Giovanni Salemi che era tra i convenuti.
Leggi tutto...
Manifestazione a Caserta del 19 marzoNo! all'interramento di viale DouhetIl giorno 19 marzo il Movimento Neoborbonico e l'associazione Terra Nostra di Caserta saranno in piazza insieme ad altri gruppi per manifestare contro la speculazione e per tutelare l'identità e la memoria del Popolo Meridionale.
Questo atto vandalico che si vuole compiere ai danni della Reggia di Caserta riguarda da vicino tutti coloro che hanno a cuore la Propria terra e non restano muti dinanzi agli abusi. La Reggia di Caserta è patrimonio dei Casertani, è patrimonio dei Duosiciliani, è patrimonio dell'Umanità intera.
Non lasciamo che i soliti avvoltoi l'abbiano vinta, manifestiamo il nostro orgoglio!
La manifestazione avrà luogo dalle 9 in poi nei pressi della Reggia. Vi aspettiamo!!!
Leggi tutto... XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTOXXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTOCi accingiamo a salire la rocca di Civitella del Tronto per il trentaseiesimo anno consecutivo. La terra sulla quale per due giorni ci incontreremo è per noi sacra perché è stata bagnata dal sangue di uomini, donne, fanciulli e soldati che ebbero il coraggio di dire coscientemente no al processo di omologazione liberale violentemente condotto dall'esercito sardo.
18 - 19 marzo 2006
Leggi tutto... Altri...
Immagine aerea della fortezza di Civitella
<< Inizio < Prec 1 2 3 Pross. > Fine >>
Risultati 1 - 4 di 9[Indietro]
WWW.EDITORIALEILGIGLIO.IT
Mario Montalto
L'Esercito delle Due Sicilie
prima edizione 2005
pp. 40
€ 6,00 - sconto Soci 30%
spedizioni in contrassegno; contributo postale minimo € 3,50</SPAN>
</SPAN>
![]()
Le sensiglie erano bandiere reggimentali appartenenti ai Tercios della Napoli ispanica.
Riadottate dalla fanteria dell’Esercito delle Due Sicilie, erano segni distintivi dei tre battaglioni reggimentali. Con questa nuova collana, che presenta testi facilmente fruibili che mettono a disposizione del lettore informazioni altrimenti disperse e difficilmente reperibili, Il Giglio vuole raccogliere la forza simbolica degli antichi stendardi militari per difendere, con lo stesso spirito, la memoria storica delle Due Sicilie.
Il volume che inaugura la collana è dedicato all’ Esercito delle Due Sicilie ed è stato scritto dal contrammiraglio Mario Montalto, esperto di storia militare e collaboratore della rivista L’Alfiere.
Il testo ricapitola la storia delle formazioni militari borboniche, da re Carlo a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui fu più evidente il valore dei soldati napoletani.
Tra le mille leggende nere sul Regno delle Due Sicilie che si diffusero
dopo l’unificazione d’Italia, una delle più durature e, diciamolo, delle più offensive per i Napoletani fu quella sull’esercito di Franceschiello. La definizione, dal chiaro intento caricaturale, voleva evocare l’idea di un esercito formato da soldati infingardi, tutt’altro che ardimentosi e comandati da incapaci. Ovviamente era falso, ma i piemontesi ebbero gioco facile ad imporre la loro opinione, sia perché sono i vincitori a scrivere la storia, ed i manuali scolastici potremmo aggiungere, sia perché la guerra di occupazione l’avevano vinta. Per capire quanto le loro accuse fossero ingiuste, basta pensare che la Real Accademia Militare Nunziatella, nata nel 1787, è ancora oggi una delle più prestigiose scuole militari.
Arricchito da bellissime immagini a colori tratte dallo storico volume di Antonio Zezon, il testo ripercorre le tappe fondamentali della costituzione e del continuo sviluppo dell’esercito borbonico, a partire dal re Carlo fino a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui più evidente fu il valore e l’onore militare dei Napoletani. L’autore prendendo in esame le tecniche di addestramento dei soldati, la composizione dell’armamento e le scelte tattiche operate in battaglia, arriva alla conclusione che: «L’Esercito borbonico era ben organizzato, addestrato ed armato, fornito di una dottrina militare moderna, di un’ottima organizzazione logistica. Era uno strumento militare estremamente valido ed autosufficiente». Se nel 1860 i piemontesi poterono vincere la guerra, non fu per incapacità o per negligenza dei soldati napoletani, ma solo per «la corrosione ideologica che influenzò i quadri alti e medio alti». Forse i piemontesi, parlando di esercito di Franceschiello, si riferivano non ai valorosi soldati napoletani, ma a coloro che essi stessi avevano corrotto, quegli ufficiali che tradirono la Patria passando dalla parte di chi, poi, li disprezzò.
Mario Montalto è nato a Napoli nel 1934 ed è stato ufficiale di carriera nella Marina Militare, congedandosi con il grado di Contrammiraglio. Allievo dell’Accademia Navale, ha frequentato i corsi di Stato maggiore dell’Istituto di Guerra Marittima, l’Istituto Stati Maggiori Interforze e il Centro Alti Studi della Difesa. Studioso di storia militare, ha collaborato alla rivista L’Alfiere.
Un suo antenato partecipò il 21 settembre 1860 al vittorioso scontro di Caiazzo, dove i napoletani misero in fuga Garibaldi.
</SPAN></SPAN>
</SPAN></SPAN></SPAN>
Il 1 ottobre le truppe napoletane attaccarono da Capua, travolgendo le prime linee garibaldine. Lo stesso Garibaldi fu sorpreso da un attacco dei Cacciatori napoletani ed ebbe ucciso il cocchiere e ferito un ufficiale del suo Stato Maggiore . I garibaldini, di fronte ai reggimenti borbonici entusiasticamente decisi a difendere il loro Re e la loro Patria, ebbero da rodere un osso veramente duro e capirono che la fortezza di Capua difficilmente avrebbe capitolato. Per prenderla, infatti, occorsero il bombardamento e le truppe piemontesi.
Quella del Volturno, combattuta nello stesso giorno e nel successivo, fu la battaglia decisiva, condotta offensivamente dai borbonici e difensivamente dai garibaldini. Fu assai dura e cruenta per entrambe le parti: l’una puntava a riaprire la strada per Napoli, rientrare nella città e sollevare la popolazione contro gli invasori; l’altra ad impedirlo, atteso anche che la liberazione della capitale avrebbe potuto segnare l’inizio di un’insurrezione generale (e che questo potesse avvenire fu confermato da diversi tumulti pro-borbonici che scoppiarono nell’immediata periferia di Napoli, quando giunse voce che il nostro esercito aveva attaccato battaglia e stava vincendo).
Per entrambi i contendenti fu l’unica, vera, importante battaglia campale combattuta dallo sbarco di Marsala e ad essa parteciparono anche reparti piemontesi. La strada per Napoli non fu aperta e questo segnò la fine. Le nostre truppe caddero ancora una volta nell’errore di frazionare le proprie forze e non seppero individuare quello che i tedeschi definiscono schwerpunkte concentrare, di conseguenza, tutto lo sforzo su di esso. Tuttavia, i soldati si batterono con coraggio e determinazione, con la sola negativa eccezione, secondo qualche fonte, dei reggimenti della Guardia. Il generale von Meckel, comandante la brigata Carabinieri esteri, vi perse il proprio figlio, giovane tenente: ne vide il corpo senza vita, gridò: “Vive le Roi!” e continuò a combattere.
Al largo del Golfo di Gaeta bordeggiavano le navi della Marina Sarda. Avevano sostituito quelle francesi, che avrebbero dovuto coprire, dal mare, il fianco destro dell’esercito napoletano, disteso a difesa sul Garigliano. Questo aveva promesso Napoleone III al Re, ma poi si era rimangiato la parola data, scoprendo irrimediabilmente lo schieramento borbonico. Sulla marina e lungo l’Appia, fra Traetto e Mola di Gaeta, con l’ordine di ritirarsi appena fosse venuto a contatto con i piemontesi, un leggerissimo velo di truppe. Tra queste, due compagnie del 4° Battaglione Cacciatori, comandate dal capitano Domenico Bozzelli, di Sulmona, e attestate tra i canneti lungo la riva del fiume.
Il nemico tentò di attraversare il Garigliano in forze, avvalendosi di due ponti di barche costruiti più a valle di quello in ferro, che credevano minato.
Civitella del Tronto, 18-19 marzo 2006. Bajo la presidencia del profesor Paolo Caucci, catedrático de la Universidad de Perusa, fundador de estos encuentros a su vuelta de España, en la década de mil novecientos setenta, en una suerte de Montejurra napolitano, ha tenido lugar el XXXVI Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto.
Dedicado a la memoria de Silvio Vitale, patriarca del tradicionalismo napolitano, fallecido el pasado mayo (de lo que dio cuenta FARO), el tema central de este año ha sido "De la recuperación del pensamiento hispánico al nacimiento del tradicionalismo napolitano".
El historiador Maurizio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la península italiana, saludó a los presentes en nombre de los organizadores y procedió a la presentación de algunos libros aparecidos a lo largo del año. Desde una novela de la escritora de Modugno Anna Signorile, a la traducción de una serie de ensayos de filosofía política de Elías de Tejada, obra del profesor napolitano Giovanni Turco, o a un libro sobre el Ejército de las Dos Sicilias, del almirante Mario Montalto.
A continuación el magistrado Edoardo Vitale hizo la evocación de su padre.
Finalmente se desarrollaron cuatro ponencias a cargo, respectivamente, de Miguel Ayuso (Las relaciones entre Vitale y Elías de Tejada), Giovanni Turco (La memoria histórica en la obra de Vitale), monseñor Ignacio Barreiro (La leyenda negra antiespañola) y Maurizio Di Giovine (La historia de la revista fundada por Vitale en 1960, L'Alfiere).
El profesor Caucci concluyó los trabajos, convocando al día siguiente a la ofrenda floral a Mateo Wade, defensor de la fortaleza de Civitella frente a los franceses en 1806; a la conmemoración del soldado napolitano, que realizó el doctor Giovanni Salemi, y posteriormente a la misa, celebrada por monseñor Barreiro según el rito de San Pío V, en memoria de los Mártires de la Tradición. Una comida de hermandad puso fin al Encuentro.
La relación existente entre la Comunión Tradicionalista y los tradicionalistas napolitanos se ha vuelto a reforzar. De hecho el profesor Miguel Ayuso, jefe de la Secretaría Política de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, suele acudir a esta cita anual, a la que el Abanderado de la Tradición ha hecho llegar mensajes en diversas ocasiones. Así se continúa la presencia en la década de mil novecientos setenta del profesor Francisco Elías de Tejada y de José Arturo Márquez de Prado. De otra parte, el doctor Maurizio Di Giovine está siempre presente en nuestros trabajos, y todavía recordamos su memorable intervención en Madrid en el acto de enero de 2005 contra la Constitución Europea.
Libros sobre las Dos Sicilias en http://www.editorialeilgiglio.it
Despachos anteriores de FARO en el área Mensajes de http://es.groups.yahoo.com/group/FAROagencia/
__________________________________________
Agencia FARO
http://www.agenciafaro.es.vg
http://www.agenciafaro.tk
DECENNIO FRANCESE:CELEBRAZIONI E CONTRO - CELEBRAZIONIManifestazione del 24 marzo a palazzo Serra di Cassano - resoconto
A palazzo Serra di Cassano, divenuto covo dei più sfegatati neogiacobini, si è oggi pomeriggio insediato il comitato per le celebrazioni del bicentenario del decennio francese 1806-1815. Ancora una volta siamo l’unica parte del mondo dove si vantano i meriti dei conquistatori stranieri e si occultano quelli dei nostri grandissimi regnanti (borbonici). Tutta l’intellighenzia napoletana, da Galasso a Scirocco, era presente con il suo codazzo di cortigiani veri in cerca di visibilità e gratitudine; anche il consolato francese aveva il suo rappresentante alquanto frastornato dall’ingenuità degli organizzatori che glorificano (a spese nostre) la venuta di un esercito invasore.
Per fortuna della verità storica c’era anche una folta espressione di Neoborbonici che, garrendo bandiere gigliate listate a lutto , hanno distribuito a passanti e convenuti il volantino allegato. I tronfi professoroni intervenuti si saranno certamente crucciati dell’esistenza di chi, senza interesse venale, ha avuto il coraggio di lanciare la sfida. Effetto innegabile del loro disappunto è stato il massiccio schieramento di polizia che si è dispiegato subito dopo l’arrivo del drappello neoborbonico. Esagerati! I lazzari e i briganti ancora non sono scesi in campo!...
Da oggi esiste quindi anche un comitato per le contro-celebrazioni del decennio napoleonico che ha preso già contatti con decine di paesi del Meridione continentale dove più efferati furono i crimini dei francesi per opportune manifestazioni e che , a breve, allestirà a Napoli un convegno per spiegare le ragioni duosiciliane che portarono alla resistenza popolare contro l’invasione e demitizzare la pretesa civilizzazione che avrebbero donato i transalpini sulla punta delle baionette insanguinate.
Un altro passo è stato compiuto per la ricostruzione della nostra memoria storica, base di ogni rinascita anche politica del Mezzogiorno.
Vincenzo Gulì
Matera - 28 aprileGrande successo venerdì scorso a Matera del Movimento Neoborbonico che, al Rotary Club riunito al Palace Hotel grazie all'avv. Lo Nigro, ha tenuto una lezione di storia economica con i proff. De Crescenzo e Gulì sull' Economia e l'industria nel Regno delle Due Sicilie.
Leggi tutto...
Genova per noi
Ieri 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.
Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
Leggi tutto... Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
Leggi tutto... Altri...
<< Inizio < Prec 1 2 Pross. > Fine >>
Risultati 1 - 4 di 6[Indietro]
?¿?¿¿?¿
¿Discurso en el Club Rotario?
¿Pero esto qué es? :O
Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.
Aquí corresponde hablar de aquella horrible y nunca bastante execrada y detestable libertad de la prensa, [...] la cual tienen algunos el atrevimiento de pedir y promover con gran clamoreo. Nos horrorizamos, Venerables Hermanos, al considerar cuánta extravagancia de doctrinas, o mejor, cuán estupenda monstruosidad de errores se difunden y siembran en todas partes por medio de innumerable muchedumbre de libros, opúsculos y escritos pequeños en verdad por razón del tamaño, pero grandes por su enormísima maldad, de los cuales vemos no sin muchas lágrimas que sale la maldición y que inunda toda la faz de la tierra.
Encíclica Mirari Vos, Gregorio XVI
Iniciado por Donoso
Que tristeza tan grande que quienes se erigen con una bandera que debiera engrandecer el espíritu, se citen en los mismos lugares donde departen los miembros de la sinagoga.
Que tristeza tan grande que ondeé una bandera que representa a tan alta verdad en una taberna donde se suele izar blasones de los que luchan contra Cristo, y no como una victoria donde en el común de las batallas se suele arriar la bandera del enemigo para levantar en lo mas alto el pendón de la verdad, sino porque colocan Una grande entre un bosque de las del infame.
Una tristeza mas grande es que enardezcan a los hombres de buena voluntad con discursos con careta de dulzura pero con fondo de mentira... cuidaos de los lobos con piel de oveja....
Un saludo en Cristo Rey, solo a sus leales.
Donoso en este mismo hilo también aparece lo de la Rifondazione Comunista; cosa que tampoco entendí....No sé la verdad....
Genova per noi
Mercoledì 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL - Movimento Indipendesta Ligure - contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.
Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
Leggi tutto...
Giuseppe de Gennaro - delegato della Lombardia per il Movimento Neoborbonico - e Franco Bampi, presidente del Movimento Independista Ligure
LA TAVOLA DEI BORBONE Evento sulla cucina tradizionale borbonica il 12 maggio 2006 ad Andria (BA) a cura della locale condotta Slow Food dal titolo
LA TAVOLA DEI BORBONECucina di Corte e di Popolo, con presentazione del libro edito da Slow Food su Vincenzo Corrado da Oria:
"Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli e delle cacce riservate al real divertimento”segue cena Borbonica.
Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
Leggi tutto... Altri...
<< Inizio < Prec 1 2 Pross. > Fine >>
Risultati 1 - 4 di 6[Indietro]
No se porque entre los movimientos "conservadores" se ha visto con tanta benevolencia a los nefastos rotarios. En 1929 el glorioso Cardenal Segura los condena junto a otras instituciones sedicentemente filantrópicas (Ligas de Bondad, etc...), pero desde entonces luego no se ha dicho nada de ellos. Hay rotarios entre los puestos directivos laicos de muchas diócesis. Gonzalo Fernández de la Mora, ex-ministro de Franco y gran pensador razonalista (no racionalista) también estuvo mariposeando durante décadas con el Rotary. Y en Italia ya ni os digo.
De todos modos, el MN, que juega a politiquillo parece que pretende estar a bien con todos el mundo: desde contrarrevolucionarios y tradicionalistas pro-hispánicos napolitanos y sicilianos a independentistas de toda laya, pasando por pactos temporales con los de Forza Nuova si se trata de hacer la puñeta a los Saboya. Pero al MN no se le puede llamar con propiedad "tradicionalista" ni "pro-hispánico", aunque circustancialmente vaya a actos de este tipo.
¡Por España!, y el que quieradefenderla honrado muera;y el que, traidor, la abandone,
no tenga quien le perdone,
ni en tierra santo cobijo,
ni una cruz en sus despojos,
ni las manos de un buen hijo
para cerrarle los ojos.
¿ No organizan ellos Ulibarri el Incontro Tradizionalista de Civitella dell Tronto ? ¿ No da conferencias para ellos D. Miguel Ayuso ? Igual es que yo estoy equivocado y bueno es saberlo. Gracias.
Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico così risponde a Donoso e Cristero_Carlista:Iniciado por Cristero_Carlista
Cari amici di Spagna,
Noi a Napoli, purtroppo, non possiamo buttare niente, viste le condizioni in cui ci hanno ridotto culturalmente da 140 anni... Sappiamo bene chi sono Rotary e Lions (anche se i Rotary e Lion italiani non sono quelli di una volta esicuramente sono diversi da quelli spagnoli) ma sapppiamo bene che i nostri interventi non hanno mai subito condizionamenti di alcun tipo e la nostra opera di ricostruzione della vertià passa (non abbiamo paura di nessuno) anche per una serata rotariana se non altro per creare confusione e dubbi tra i loro... Obiettivo pienamente raggiunto a Matera! o magari a Reggio davanti a oltre 500 ragazzi.
dr. Gennaro De Crescenzo
Presidente Movimento Neoborbonico
Amico Lorenzo, grazzie. Questi parole sono per capiscere meggior la attività dell Movimento Neoborbonico, che gli tradizionalisti della Spagna abbiamo molto curiosità. Salutti dell Regno di Siviglia. Orgoglio dell Sud ! ( Ricordi oggi....)
De nadaIniciado por Ordóñez
VIVA O'RRE NUOST!!!
¿Puedes traducir lo que ha dicho? No lo entiendo del todo y me interesa.Iniciado por Ordóñez
Aquí corresponde hablar de aquella horrible y nunca bastante execrada y detestable libertad de la prensa, [...] la cual tienen algunos el atrevimiento de pedir y promover con gran clamoreo. Nos horrorizamos, Venerables Hermanos, al considerar cuánta extravagancia de doctrinas, o mejor, cuán estupenda monstruosidad de errores se difunden y siembran en todas partes por medio de innumerable muchedumbre de libros, opúsculos y escritos pequeños en verdad por razón del tamaño, pero grandes por su enormísima maldad, de los cuales vemos no sin muchas lágrimas que sale la maldición y que inunda toda la faz de la tierra.
Encíclica Mirari Vos, Gregorio XVI
Actualmente hay 1 usuarios viendo este tema. (0 miembros y 1 visitantes)
Marcadores