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Tema: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

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  1. #1
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Lorenzo, non capisco niente...Rifondazione Comunista ???

  2. #2
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Messina2006


    sabato 11 marzo 2006
    CXLV ANNIVERSARIO DELLA RESA
    DELLA FORTEZZA DI MESSINA
    I NEOBORBONICI COMMEMORERANNO LA PENULTIMA EROICA DIFESA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE CON UNA MANIFESTAZIONE SUI BASTIONI ED UN CONVEGNO POMERIDIANO NELLA SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA
    L'APPUNTAMENTO E' PER LE ORE 10.00
    AL MONUMENTO A CARLO DI BORBONE PRESSO IL LUNGOMARE
    saranno presenti il vicepresidente Vincenzo Gulì ed il cappellano del Movimento don Giuliano Lilli

    Leggi tutto...
    Incontro Neoborbonici Roma
    Incontro Neoborbonici a Roma
    Il giorno 9 marzo 2006 alle ore 20.00, presso il ristorante LUNA ROSSA via Vega 61 ad Ostia, il nucleo promotore del movimento neoborbonico romano, presieduto dal conte Arturo Cannavacciuolo, ha organizzato una pizza duosiciliana all'insegna delle idee, dell'organizzazione e della reciproca conoscenza.
    Invitiamo iscritti e simpatizzanti a partecipare all'incontro, vi aspettiamo!
    E' gradita una conferma, scrivete a neoborboniciroma@hotmail.it

    Leggi tutto... Neoborbonici e Neopolis
    Zampella e Neopolis conquistano il regno dei...."Neoborbonici"
    Da "Il Corriere di Caserta" di venerdì 3 marzo 2006.

    Due nuovi candidati per Giovan Battista Zampella, due nuovi candidati per il sindaco Angelo Antonio Pasquariello ed in particolare due candidati nuovi di zecca per la politica di S.Nicola la Strada. Si tratta di Nicola Casale, Capo Area di un impresa Multinazionale, e Nicola D'Auria, entrambi del movimento Neoborbonico sezione di S.Nicola.
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  3. #3
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    ¿ Per chè il tradizionalismo delle Due Sicilie non hai questa bandiera....?




  4. #4
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Pavía, 15 abril 2006. En el Aula Foscolo de la Universidad de Pavía se ha celebrada un solemne sesión académica en honor del profesor Pietro Giuseppe Grasso, con motivo de su jubilación administrativa.

    El profesor Grasso, decano de los iuspublicistas italianos, es uno de los pocos maestros del derecho público que ha sido capaz de salir al paso del positivismo que está en el origen del constitucionalismo, enlanzando con el derecho natural clásico, y al mismo tiempo atisbar lo nuevo que supone la crisis presente del Estado para la recuperación de un derecho público realista también en sentido clásico.

    Tras las palabras del decano de la Facultad de Ciencias Políticas, y antes de los testimonios de una decena de colegas y amigos, y de la propia intervencion final del homenajeado, han presentado cuatro volúmenes de escritos de Grasso, respectivamente reunidos por ellos, los profesores Miguel Ayuso, Danilo Castellano, Agostino Carrino y Giovanni Cordini. El profesor Grasso, entre otras muchas cosas, se ha distinguido por la denuncia del papel desempeñado por la democracia cristiana en la destrucción de la doctrina política católica, que ha llevado a la secularización y descristianización de los países católicos.


    __________________________________________
    Agencia FARO
    http://www.agenciafaro.es.vg
    http://www.agenciafaro.tk

  5. #5
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Messina 2006
    I NEOBORBONICI A MESSINA SOTTO IL MONUMENTO A
    CARLO DI BORBONE


    Segue il commento di Giovanni Salemi che era tra i convenuti.













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    Manifestazione a Caserta del 19 marzo
    No! all'interramento di viale Douhet
    Il giorno 19 marzo il Movimento Neoborbonico e l'associazione Terra Nostra di Caserta saranno in piazza insieme ad altri gruppi per manifestare contro la speculazione e per tutelare l'identità e la memoria del Popolo Meridionale.
    Questo atto vandalico che si vuole compiere ai danni della Reggia di Caserta riguarda da vicino tutti coloro che hanno a cuore la Propria terra e non restano muti dinanzi agli abusi. La Reggia di Caserta è patrimonio dei Casertani, è patrimonio dei Duosiciliani, è patrimonio dell'Umanità intera.
    Non lasciamo che i soliti avvoltoi l'abbiano vinta, manifestiamo il nostro orgoglio!
    La manifestazione avrà luogo dalle 9 in poi nei pressi della Reggia. Vi aspettiamo!!!

    Leggi tutto... XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
    XXXVI INCONTRO TRADIZIONALISTA DI CIVITELLA DEL TRONTO
    18 - 19 marzo 2006
    Ci accingiamo a salire la rocca di Civitella del Tronto per il trentaseiesimo anno consecutivo. La terra sulla quale per due giorni ci incontreremo è per noi sacra perché è stata bagnata dal sangue di uomini, donne, fanciulli e soldati che ebbero il coraggio di dire coscientemente no al processo di omologazione liberale violentemente condotto dall'esercito sardo.

    Immagine aerea della fortezza di Civitella
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  6. #6
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    WWW.EDITORIALEILGIGLIO.IT


    Mario Montalto



    L'Esercito delle Due Sicilie

    prima edizione 2005

    pp. 40

    € 6,00 - sconto Soci 30%

    spedizioni in contrassegno; contributo postale minimo € 3,50
    </SPAN>

    </SPAN>







    Le sensiglie erano bandiere reggimentali appartenenti ai Tercios della Napoli ispanica.
    Riadottate dalla fanteria dell’Esercito delle Due Sicilie, erano segni distintivi dei tre battaglioni reggimentali. Con questa nuova collana, che presenta testi facilmente fruibili che mettono a disposizione del lettore informazioni altrimenti disperse e difficilmente reperibili, Il Giglio vuole raccogliere la forza simbolica degli antichi stendardi militari per difendere, con lo stesso spirito, la memoria storica delle Due Sicilie.

    Il volume che inaugura la collana è dedicato all’ Esercito delle Due Sicilie ed è stato scritto dal contrammiraglio Mario Montalto, esperto di storia militare e collaboratore della rivista L’Alfiere.
    Il testo ricapitola la storia delle formazioni militari borboniche, da re Carlo a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui fu più evidente il valore dei soldati napoletani.


    Tra le mille leggende nere sul Regno delle Due Sicilie che si diffusero
    dopo l’unificazione d’Italia, una delle più durature e, diciamolo, delle più offensive per i Napoletani fu quella sull’esercito di Franceschiello. La definizione, dal chiaro intento caricaturale, voleva evocare l’idea di un esercito formato da soldati infingardi, tutt’altro che ardimentosi e comandati da incapaci. Ovviamente era falso, ma i piemontesi ebbero gioco facile ad imporre la loro opinione, sia perché sono i vincitori a scrivere la storia, ed i manuali scolastici potremmo aggiungere, sia perché la guerra di occupazione l’avevano vinta. Per capire quanto le loro accuse fossero ingiuste, basta pensare che la Real Accademia Militare Nunziatella, nata nel 1787, è ancora oggi una delle più prestigiose scuole militari.

    Arricchito da bellissime immagini a colori tratte dallo storico volume di Antonio Zezon, il testo ripercorre le tappe fondamentali della costituzione e del continuo sviluppo dell’esercito borbonico, a partire dal re Carlo fino a Francesco II, e rievoca gli episodi in cui più evidente fu il valore e l’onore militare dei Napoletani. L’autore prendendo in esame le tecniche di addestramento dei soldati, la composizione dell’armamento e le scelte tattiche operate in battaglia, arriva alla conclusione che: «L’Esercito borbonico era ben organizzato, addestrato ed armato, fornito di una dottrina militare moderna, di un’ottima organizzazione logistica. Era uno strumento militare estremamente valido ed autosufficiente». Se nel 1860 i piemontesi poterono vincere la guerra, non fu per incapacità o per negligenza dei soldati napoletani, ma solo per «la corrosione ideologica che influenzò i quadri alti e medio alti». Forse i piemontesi, parlando di esercito di Franceschiello, si riferivano non ai valorosi soldati napoletani, ma a coloro che essi stessi avevano corrotto, quegli ufficiali che tradirono la Patria passando dalla parte di chi, poi, li disprezzò.





    Mario Montalto è nato a Napoli nel 1934 ed è stato ufficiale di carriera nella Marina Militare, congedandosi con il grado di Contrammiraglio. Allievo dell’Accademia Navale, ha frequentato i corsi di Stato maggiore dell’Istituto di Guerra Marittima, l’Istituto Stati Maggiori Interforze e il Centro Alti Studi della Difesa. Studioso di storia militare, ha collaborato alla rivista L’Alfiere.
    Un suo antenato partecipò il 21 settembre 1860 al vittorioso scontro di Caiazzo, dove i napoletani misero in fuga Garibaldi.

    </SPAN>
    </SPAN>

    Il 1 ottobre le truppe napoletane attaccarono da Capua, travolgendo le prime linee garibaldine. Lo stesso Garibaldi fu sorpreso da un attacco dei Cacciatori napoletani ed ebbe ucciso il cocchiere e ferito un ufficiale del suo Stato Maggiore . I garibaldini, di fronte ai reggimenti borbonici entusiasticamente decisi a difendere il loro Re e la loro Patria, ebbero da rodere un osso veramente duro e capirono che la fortezza di Capua difficilmente avrebbe capitolato. Per prenderla, infatti, occorsero il bombardamento e le truppe piemontesi.


    Quella del Volturno, combattuta nello stesso giorno e nel successivo, fu la battaglia decisiva, condotta offensivamente dai borbonici e difensivamente dai garibaldini. Fu assai dura e cruenta per entrambe le parti: l’una puntava a riaprire la strada per Napoli, rientrare nella città e sollevare la popolazione contro gli invasori; l’altra ad impedirlo, atteso anche che la liberazione della capitale avrebbe potuto segnare l’inizio di un’insurrezione generale (e che questo potesse avvenire fu confermato da diversi tumulti pro-borbonici che scoppiarono nell’immediata periferia di Napoli, quando giunse voce che il nostro esercito aveva attaccato battaglia e stava vincendo).
    Per entrambi i contendenti fu l’unica, vera, importante battaglia campale combattuta dallo sbarco di Marsala e ad essa parteciparono anche reparti piemontesi. La strada per Napoli non fu aperta e questo segnò la fine. Le nostre truppe caddero ancora una volta nell’errore di frazionare le proprie forze e non seppero individuare quello che i tedeschi definiscono schwerpunkte concentrare, di conseguenza, tutto lo sforzo su di esso. Tuttavia, i soldati si batterono con coraggio e determinazione, con la sola negativa eccezione, secondo qualche fonte, dei reggimenti della Guardia. Il generale von Meckel, comandante la brigata Carabinieri esteri, vi perse il proprio figlio, giovane tenente: ne vide il corpo senza vita, gridò: “Vive le Roi!” e continuò a combattere.
    Al largo del Golfo di Gaeta bordeggiavano le navi della Marina Sarda. Avevano sostituito quelle francesi, che avrebbero dovuto coprire, dal mare, il fianco destro dell’esercito napoletano, disteso a difesa sul Garigliano. Questo aveva promesso Napoleone III al Re, ma poi si era rimangiato la parola data, scoprendo irrimediabilmente lo schieramento borbonico. Sulla marina e lungo l’Appia, fra Traetto e Mola di Gaeta, con l’ordine di ritirarsi appena fosse venuto a contatto con i piemontesi, un leggerissimo velo di truppe. Tra queste, due compagnie del 4° Battaglione Cacciatori, comandate dal capitano Domenico Bozzelli, di Sulmona, e attestate tra i canneti lungo la riva del fiume.


    Il nemico tentò di attraversare il Garigliano in forze, avvalendosi di due ponti di barche costruiti più a valle di quello in ferro, che credevano minato.

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  7. #7
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Civitella del Tronto, 18-19 marzo 2006. Bajo la presidencia del profesor Paolo Caucci, catedrático de la Universidad de Perusa, fundador de estos encuentros a su vuelta de España, en la década de mil novecientos setenta, en una suerte de Montejurra napolitano, ha tenido lugar el XXXVI Encuentro Tradicionalista de Civitella del Tronto.

    Dedicado a la memoria de Silvio Vitale, patriarca del tradicionalismo napolitano, fallecido el pasado mayo (de lo que dio cuenta FARO), el tema central de este año ha sido "De la recuperación del pensamiento hispánico al nacimiento del tradicionalismo napolitano".

    El historiador Maurizio Di Giovine, delegado de la Comunión Tradicionalista en la península italiana, saludó a los presentes en nombre de los organizadores y procedió a la presentación de algunos libros aparecidos a lo largo del año. Desde una novela de la escritora de Modugno Anna Signorile, a la traducción de una serie de ensayos de filosofía política de Elías de Tejada, obra del profesor napolitano Giovanni Turco, o a un libro sobre el Ejército de las Dos Sicilias, del almirante Mario Montalto.

    A continuación el magistrado Edoardo Vitale hizo la evocación de su padre.

    Finalmente se desarrollaron cuatro ponencias a cargo, respectivamente, de Miguel Ayuso (Las relaciones entre Vitale y Elías de Tejada), Giovanni Turco (La memoria histórica en la obra de Vitale), monseñor Ignacio Barreiro (La leyenda negra antiespañola) y Maurizio Di Giovine (La historia de la revista fundada por Vitale en 1960, L'Alfiere).

    El profesor Caucci concluyó los trabajos, convocando al día siguiente a la ofrenda floral a Mateo Wade, defensor de la fortaleza de Civitella frente a los franceses en 1806; a la conmemoración del soldado napolitano, que realizó el doctor Giovanni Salemi, y posteriormente a la misa, celebrada por monseñor Barreiro según el rito de San Pío V, en memoria de los Mártires de la Tradición. Una comida de hermandad puso fin al Encuentro.

    La relación existente entre la Comunión Tradicionalista y los tradicionalistas napolitanos se ha vuelto a reforzar. De hecho el profesor Miguel Ayuso, jefe de la Secretaría Política de S.A.R. Don Sixto Enrique de Borbón, suele acudir a esta cita anual, a la que el Abanderado de la Tradición ha hecho llegar mensajes en diversas ocasiones. Así se continúa la presencia en la década de mil novecientos setenta del profesor Francisco Elías de Tejada y de José Arturo Márquez de Prado. De otra parte, el doctor Maurizio Di Giovine está siempre presente en nuestros trabajos, y todavía recordamos su memorable intervención en Madrid en el acto de enero de 2005 contra la Constitución Europea.


    Libros sobre las Dos Sicilias en http://www.editorialeilgiglio.it

    Despachos anteriores de FARO en el área Mensajes de http://es.groups.yahoo.com/group/FAROagencia/


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  8. #8
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    DECENNIO FRANCESE:CELEBRAZIONI E CONTRO - CELEBRAZIONI
    Manifestazione del 24 marzo a palazzo Serra di Cassano - resoconto

    A palazzo Serra di Cassano, divenuto covo dei più sfegatati neogiacobini, si è oggi pomeriggio insediato il comitato per le celebrazioni del bicentenario del decennio francese 1806-1815. Ancora una volta siamo l’unica parte del mondo dove si vantano i meriti dei conquistatori stranieri e si occultano quelli dei nostri grandissimi regnanti (borbonici). Tutta l’intellighenzia napoletana, da Galasso a Scirocco, era presente con il suo codazzo di cortigiani veri in cerca di visibilità e gratitudine; anche il consolato francese aveva il suo rappresentante alquanto frastornato dall’ingenuità degli organizzatori che glorificano (a spese nostre) la venuta di un esercito invasore.

    (Per visualizzare le immagini clicca qui)

    Per fortuna della verità storica c’era anche una folta espressione di Neoborbonici che, garrendo bandiere gigliate listate a lutto , hanno distribuito a passanti e convenuti il volantino allegato. I tronfi professoroni intervenuti si saranno certamente crucciati dell’esistenza di chi, senza interesse venale, ha avuto il coraggio di lanciare la sfida. Effetto innegabile del loro disappunto è stato il massiccio schieramento di polizia che si è dispiegato subito dopo l’arrivo del drappello neoborbonico. Esagerati! I lazzari e i briganti ancora non sono scesi in campo!...

    Da oggi esiste quindi anche un comitato per le contro-celebrazioni del decennio napoleonico che ha preso già contatti con decine di paesi del Meridione continentale dove più efferati furono i crimini dei francesi per opportune manifestazioni e che , a breve, allestirà a Napoli un convegno per spiegare le ragioni duosiciliane che portarono alla resistenza popolare contro l’invasione e demitizzare la pretesa civilizzazione che avrebbero donato i transalpini sulla punta delle baionette insanguinate.

    Un altro passo è stato compiuto per la ricostruzione della nostra memoria storica, base di ogni rinascita anche politica del Mezzogiorno.

    Vincenzo Gulì

  9. #9
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Matera - 28 aprile
    Grande successo venerdì scorso a Matera del Movimento Neoborbonico che, al Rotary Club riunito al Palace Hotel grazie all'avv. Lo Nigro, ha tenuto una lezione di storia economica con i proff. De Crescenzo e Gulì sull' Economia e l'industria nel Regno delle Due Sicilie.
    Leggi tutto...
    Genova per noi


    Ieri 3 maggio ’06 arrivo a Genova Principe alle 12,40. La manifestazione del MIL contro i Savoia in Piazza Fontane Marose, dove ha sede il palazzo Pallavicini, è troppo ghiotta per rinunciarvi.

    Mi viene incontro il vulcanico Matteucci, e subito dopo Franco Bampi, segretario e presidente del movimento: medico dentista l’uno, docente universitario l’altro. Bampi lo ricordo, era sul sagrato del Duomo di Napoli, quel giorno dell’ingresso dei Savoia a Napoli, con la bandiera di Genova.
    Leggi tutto... Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella discarica de Lo Uttaro-Caserta Emergenza ambientale a S.Nicola (CE)
    Milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricate ogni giorno nella località Lo Uttaro. Nel silenzio generale si sta formando una delle più grosse discariche dell’Italia con un enorme aggravio delle condizioni di vivibilità per la popolazione di S. Nicola.
    Un problema ambientale che mina la salute dei cittadini della conurbazione casertana e per il quale nessuna soluzione si prospetta. Ogni giorno centinaia di camions provenienti dalla provincia di Napoli riversano il loro carico in un pezzo di territorio che oramai non riesce a sostenere l’impatto di una vera e propria emergenza ecologica.
    Leggi tutto... Altri...

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  10. #10
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    Bellatrix Castilla
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    ?¿?¿¿?¿
    ¿Discurso en el Club Rotario?

    ¿Pero esto qué es? :O

    Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.
    Aquí corresponde hablar de aquella horrible y nunca bastante execrada y detestable libertad de la prensa, [...] la cual tienen algunos el atrevimiento de pedir y promover con gran clamoreo. Nos horrorizamos, Venerables Hermanos, al considerar cuánta extravagancia de doctrinas, o mejor, cuán estupenda monstruosidad de errores se difunden y siembran en todas partes por medio de innumerable muchedumbre de libros, opúsculos y escritos pequeños en verdad por razón del tamaño, pero grandes por su enormísima maldad, de los cuales vemos no sin muchas lágrimas que sale la maldición y que inunda toda la faz de la tierra.

    Encíclica Mirari Vos, Gregorio XVI


  11. #11
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Cita Iniciado por Donoso
    ?¿?¿¿?¿
    ¿Discurso en el Club Rotario?

    ¿Pero esto qué es? :O

    Me parece que va a haber que quitar lo de "tradicionalismo" y lo de "prohispánico" de este hilo.

    Que tristeza tan grande que quienes se erigen con una bandera que debiera engrandecer el espíritu, se citen en los mismos lugares donde departen los miembros de la sinagoga.

    Que tristeza tan grande que ondeé una bandera que representa a tan alta verdad en una taberna donde se suele izar blasones de los que luchan contra Cristo, y no como una victoria donde en el común de las batallas se suele arriar la bandera del enemigo para levantar en lo mas alto el pendón de la verdad, sino porque colocan Una grande entre un bosque de las del infame.

    Una tristeza mas grande es que enardezcan a los hombres de buena voluntad con discursos con careta de dulzura pero con fondo de mentira... cuidaos de los lobos con piel de oveja....

    Un saludo en Cristo Rey, solo a sus leales.

  12. #12
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Donoso en este mismo hilo también aparece lo de la Rifondazione Comunista; cosa que tampoco entendí....No sé la verdad....

  13. #13
    Avatar de lorenzodeglinnocenti
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    Re: Actividades del tradicionalismo prohispánico de las Dos Sicilias

    Cita Iniciado por Cristero_Carlista
    Que tristeza tan grande que quienes se erigen con una bandera que debiera engrandecer el espíritu, se citen en los mismos lugares donde departen los miembros de la sinagoga.

    Que tristeza tan grande que ondeé una bandera que representa a tan alta verdad en una taberna donde se suele izar blasones de los que luchan contra Cristo, y no como una victoria donde en el común de las batallas se suele arriar la bandera del enemigo para levantar en lo mas alto el pendón de la verdad, sino porque colocan Una grande entre un bosque de las del infame.

    Una tristeza mas grande es que enardezcan a los hombres de buena voluntad con discursos con careta de dulzura pero con fondo de mentira... cuidaos de los lobos con piel de oveja....

    Un saludo en Cristo Rey, solo a sus leales.
    Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico così risponde a Donoso e Cristero_Carlista:

    Cari amici di Spagna,

    Noi a Napoli, purtroppo, non possiamo buttare niente, viste le condizioni in cui ci hanno ridotto culturalmente da 140 anni... Sappiamo bene chi sono Rotary e Lions (anche se i Rotary e Lion italiani non sono quelli di una volta esicuramente sono diversi da quelli spagnoli) ma sapppiamo bene che i nostri interventi non hanno mai subito condizionamenti di alcun tipo e la nostra opera di ricostruzione della vertià passa (non abbiamo paura di nessuno) anche per una serata rotariana se non altro per creare confusione e dubbi tra i loro... Obiettivo pienamente raggiunto a Matera! o magari a Reggio davanti a oltre 500 ragazzi.

    dr. Gennaro De Crescenzo
    Presidente Movimento Neoborbonico

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