Il nuovo libro dell'Editoriale Il Giglio
Antonio Boccia
MASSACRO A LAURIA
la resistenza antigiacobina in Basilicata tra 1799 e 1806
Il 22 gennaio 1799, le truppe d’invasione francesi, guidate dal generale Championnet, entrarono a Napoli, aiutati ed accolti dai pochi giacobini napoletani. La repubblica instaurata si prefiggeva di realizzare l’utopia giacobina, e tentò di farlo con cieca ferocia: in meno di cinque mesi di vita, il governo composto da giacobini napoletani e gli invasori francesi si macchiarono del sangue di almeno 60 mila vittime e si resero responsabili del saccheggio del patrimonio artistico del Regno. Il tragico periodo ebbe fine il 13 giugno 1799, quando il Cardinale Fabrizio Ruffo, Vicario generale del Re, incaricato di riconquistare il Regno, entrò a Napoli, concludendo l’epica marcia di migliaia di volontari che in quattro mesi avevano sbaragliato l’esercito francese, unico caso di insorgenza vittoriosa della Penisola.
La restaurazione del legittimo Sovrano e la pacificazione del Regno ebbero breve durata: una nuova invasione francese aprì il cosiddetto decennio murattiano. Agli ordini del generale Andrea Massena, l’8 e 9 agosto 1806 le truppe francesi di Napoleone Bonaparte rasero al suolo Lauria, piccola ma importante città della Basilicata, dopo aver travolto la generosa resistenza di un’intera comunità.
Un abitante su sette, donne e bambini compresi, fu passato per le armi. I vincitori infierirono persino sui cadaveri. Chiese e case furono saccheggiate. «Tutto è stato distrutto dalle fiamme», scrisse Massena nel suo rapporto a Giuseppe Bonaparte.
Fu questa l’esemplare vendetta degli invasori per punire l’insurrezione legittimista e cattolica scoppiata il 13 luglio, quando i lucani insorti indossando la coccarda borbonica avevano assalito il distaccamento francese e messo in fuga i soldati.
Documentato sulla base di fonti d’epoca inedite, il saggio di Antonio Boccia apre uno squarcio su uno dei periodi storici che più di altri ha subito la manipolazione ideologica, giunta a celebrare come “eroi” i giacobini napoletani, che furono invece traditori della Patria, e come “liberatori” gli invasori stranieri, che invece massacrarono e depredarono.
Narrando episodi di una storia “minore”, ma strettamente collegata alle maggiori vicende del regno delle Due Sicilie e dell’Europa stessa, sconvolta in quegli anni dalla furia rivoluzionaria, l'Autore offre al lettore la visione di una storia incarnata in quei contadini e soldati, religiosi e intellettuali che ne furono protagonisti diretti, nel bene e nel male, subendone concretamente le conseguenze.
Antonio Boccia
Massacro a Lauria
Prefazione di Gennaro De Crescenzo
Collana Saggi, pagine 96
il libro è in corso di spedizione ai Soci de Il Giglio



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