I riformatori protestanti del XVI secolo si erano anch'essi resi conto che se avessero potuto minare il sacerdozio non vi sarebbe più stata la Messa e la Chiesa sarebbe stata distrutta. L'arcivescovo fondò la Fraternità S-PioX con il suo Seminario di Econe non come un atto di ribellione ma perperpetuare il sacerdozio cattolico".
In un recentissimo articolo, lo stesso autore riferendosi al nuovo rito di ordinazione dei sacerdoti, scrive: "La natura deplorevole del nuovo rito di ordinazione deriva dal fatto che esso non contiene nemmeno un solo riferimento vincolante al ruolo fondamentale del sacerdote come uomo chiamato da Dio ad offrire il sacrificio. Nel nuovo rito non è stata mantenuta alcuna delle preghiere del rito tradizionale di ordinazione che specificavano inequivocabilmente il carattere sacrificale del sacerdozio cattolico. Non sto esagerando, non ne rimane una. Thomas Cranmer non avrebbe potuto fare di meglio. A nome dell' intera Gerarchia dellíInghilterra e del Galles il Cardinale Heenan scrisse una lettera di protesta a Roma chiedendo di restaurare alcune delle preghiere tradizionali. La risposta, un vescovo inglese, mi disse, fu un sonoro "No". Una protesta simile venne fatta dalla gerarchia argentina, ma i vescovi argentini non ebbero nemmeno la cortesia di una risposta".
Perpetuare il sacerdozio cattolico è lo scopo della Fraternità S. Pio X. "Il sacerdote è dunque una persona consacrata, marcata di un carattere che la fa partecipare al sacerdozio di Nostro Signore, allo scopo di realizzare la rinnovazione del sacrificio di Nostro Signore per la remissione dei peccati e la restaurazione delle anime nella carità dello Spirito Santo", così si è espresso Mons. Lefebvre, che in un'altra occasione ha precisato: "Se la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha una spiritualità particolare - io non desidero che abbia una spiritualità particolare - io penso che se la nostra Fraternità sacerdotale ha uníimpronta particolare, questa è la devozione al Santo Sacrificio della Messa". Quella Messa di San Pio V che si voleva assolutamente distruggere.
Così al Presidente internazionaledi Una Voce che gli chiedeva di autorizzare il vecchio rito con la stessa liberalità con la quale permettevano le più ardite sperimentazioni, Mons Benelli rispose che non era possibile perché esso rappresentava una diversa ecclesiologia. A Jean Guitton che gli chiedeva di autorizzare la Fraternità ad utilizzare l'antica liturgia, Paolo Vl rispose: "No, se noi accordiamo laMessa di S. Pio V alla Fraternità Sacerdotale S. Pio X, tutto ciò che abbiamo conseguito col Concilio Vaticano II sarà rovinato". E' questo un punto fondamentale non ben compreso da coloro che sono legati alla liturgia tradizionale per ragioni soprattutto estetiche o sentimentali. La questione della Messa non può essere disgiunta da quella della crisi generale della Chiesa post-conciliare, come ha ben spiegato Mons. Lefebvre ne "Il colpo da maestro di Satana": "Satana ha inventato delle parole chiave che hanno permesso la penetrazione nel Concilio degli errori moderni e modernisti: la libertà si è introdotta per mezzo della libertà religiosa o delle religioni; líuguaglianza per mezzo della collegialità, che introduce i principi dellíegualitarismo democratico nella Chiesa e, infine, la fraternità per mezzo dell'ecumenismo, che abbraccia tutte le eresie, tutti gli errori e tende la mano a tutti i nemici della Chiesa. Il colpo da maestro di Satana sarà dunque la diffusione dei principi rivoluzionari, introdotti nella Chiesa dall'autorità della Chiesa stessa, ponendo questa autorità in una situazione di incoerenza e di contraddizione permanente. Fino a quando questo equivoco non sarà chiarito, i disastri si moltiplicheranno in seno alla Chiesa. Diventata equivoca la liturgia, altrettanto avviene per il sacerdozio e per il catechismo: la Fede, che non può reggere che sulla Verità, si sgretola. La stessa gerarchia della Chiesa vive in un permanente equivoco fra l'autorità personale, ricevuta col sacramento dell'Ordine e la Missione di Pietro o del Vescovo, e i principi democratici. Bisogna riconoscere che l'inganno è stato ben architettato e la menzogna di Satana utilizzata in modomeraviglioso. Attraverso l'obbedienza la Chiesa si sta distruggendo con le sue stesse mani e si convertità al mondo eretico, giudeo e pagano, per mezzo di una liturgia equivoca, di un catechismo ambiguo, pieno di omissioni e di nuove istituzioni, basate su principi democratici".
Il problema non è quindi solo poter ottenere la libertà di dire la Messa di S.Pio V. In verità una autorizzazione in tal senso non è nemmeno necessaria e non andrebbe richiesta, perché significherebbe riconoscere che il vecchio rito poteva essere ed era stato abolito, due circostanzeentrambe non vere... Mons. Lefebvre ha letteralmente salvato la Messa, il sacerdozio cattolico e la Tradizione. Tutte le concessioni che il Vaticano ha fatto in questo senso sono state fatte solo perchè esisteva Mons. Lefebvre ed esisteva la Fraternità. Il debito di gratitudine contratto con Monsignore anche dai tradizionalisti che si dichiarano non lefebvriani è indubitabile ed immenso.